EA Sports FC 26 – La Recensione

EA Sports FC 26

EA Sports FC 26 segna un deciso passo avanti per la serie: introduce le modalità Competitiva e Realistica, trovando un nuovo equilibrio tra simulazione e spettacolo. Migliorano gameplay e carriera, con il sistema di Archetipi più profondo. Restano limiti come microtransazioni, IA difensiva e licenze mancanti, ma il risultato è il capitolo più solido e bilanciato degli ultimi anni.

Il mondo dei videogiochi è caratterizzato da alcuni titoli annuali che gli appassionati attendono con molto interesse. Tra i più longevi vi sono, ovviamente, quelli sportivi quindi, dopo avervi parlato di NBA 2K26 ora tocca a EA Sports FC 26. Per chi non lo sapesse dal 2023 la partnership tra FIFA e EA Sports è terminata, pertanto la cara serie calcistica ha preso questo nuovo titolo mantenendo tutte le caratteristiche peculiari e perdendo, purtroppo, qualche diritto. Ora, dopo un FC 25 accolto con grande interesse, ma poi indebolito da aggiornamenti poco graditi alla community e un approccio troppo arcade al gameplay, il nuovo capitolo nasce con un obiettivo ben preciso: ritrovare una formula vincente, migliorare la coerenza del gameplay e mantenere un livello di qualità costante nel tempo. Vediamo insieme se gli sviluppatori di EA Vancouver ed EA Romania sono riusciti nell’intento.

Versione testata: PlayStation 5

Un nuovo equilibrio tra realismo e spettacolo

Iniziamo col dire che anche quest’anno, in mancanza di grossi competitor in termini di licenze ufficiali, EA Sports FC 26 resta il punto di riferimento per gli appassionati di calcio virtuale. Tuttavia, molte assenze iniziano a pesare: mancano diverse nazionali, non è possibile disputare un vero Mondiale e alcune lacune nei campionati, tra cui squadre fondamentali soprattutto della Serie A Enilive come Inter, Milan, Lazio e Atalanta, riducono di molto la sensazione di autenticità che ha caratterizzato da sempre la serie. Ecco quindi il ritorno di Lombardia FC (Inter), Milano FC (Milan), Latium (Lazio) e Bergamo Calcio (Atalanta). A ciò, ovviamente, si aggiunge anche la mancanza degli stadi ufficiali delle suddette squadre e di altri stadi importanti come il Camp Nou del Barcellona. Al contempo possiamo osservare l’arrivo come novità assoluta di stadi altrettanto importanti come l’Allianz Arena dell’FC Bayern, ricostruita da zero per l’occasione e lo Stadio Diego Armando Maradona dell’SSC Napoli.

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Una direzione più “umana”, credibile e autentica è possibile intravederla, invece, nel gameplay e nelle modalità di gioco. Oltre alle classiche modalità carriera e Ultimate Team, FC 26 introduce infatti una serie di innovazioni che rendono l’esperienza più dinamica e personale. Una di queste è la nuova funzione Sfide Live, che permette di riprendere il controllo di una squadra nel punto esatto in cui si trova nella stagione reale sia del presente che del passato, modificandone il destino. Ad esempio, si può decidere di riscrivere la storia del campionato inglese, cercando di far trionfare l’Arsenal laddove la realtà li ha visti soccombere contro il Manchester City. A questo si aggiunge un mercato allenatori più attivo e imprevedibile, capace di creare situazioni tanto assurde quanto divertenti. Non sarà realistico, ma contribuisce a rendere ogni carriera più viva e imprevedibile.

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Ancora più interessanti sono gli eventi casuali, che spezzano la routine e donano personalità alla carriera. Guidando il Palermo con il celebre Giovanni Arestia creato ad hoc con un editor abbastanza completo, preciso e dettagliato, mi sono trovato ad affrontare una serie di imprevisti curiosi: un errore bancario che ha dimezzato il mio budget, errori in fase di trattativa che hanno minato il rapporto con la dirigenza, giocatori esclusi da una partita importante per “cibo avariato” e perfino infortuni in allenamento dovuti a contrasti tra compagni. Una gestione così dinamica e imprevedibile rende la modalità sorprendentemente longeva e realistica.

Due modalità per due approcci nettamente differenti

La novità più significativa, e potenzialmente più rivoluzionaria, introdotta in questo capitolo risiede, però, nella nuova doppia filosofia di gioco, che distingue due esperienze parallele: Competitiva e Realistica. Non stiamo parlando di una semplice scelta stilistica, bensì di una vera e propria presa di posizione da parte di EA Sports che ha deciso di ampliare in modo significativo il proprio bacino d’utenza proponendo due modalità di gioco nettamente diverse, ma complementari. Lo si può capire fin dal primo avvio del gioco, quando viene chiesto al giocatore di scegliere una tra le due opzioni entrambe accompagnate da una spiegazione semplice, ma esaustiva delle differenze principali.

La modalità Competitiva è quella più simile all’esperienza già osservata negli ultimi anni, figlia dello stile rapido, spettacolare e simil arcade di Ultimate Team. Il ritmo di gioco è serrato con transizioni rapide e fluide. I giocatori più abili sicuramente troveranno pane per i loro denti tra dribbling e triangolazioni veloci. Tuttavia, rispetto al passato, gli sviluppatori hanno cercato di gestire meglio il bilanciamento del ritmo: adesso, nonostante l’azione resti intensa e reattiva, è anche più cadenzata così che la gestione complessiva possa essere più ragionata e tattica.

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La modalità Realistica, come dice lo stesso nome, si rivolge a un pubblico che desidera un’esperienza più vicina al calcio reale. La velocità e il ritmo si affievoliscono lasciando spazio alla strategia, alla lettura del gioco e alla gestione tattica del campo e dei giocatori. La fisicità dei giocatori, il posizionamento e i contrasti diventano elementi fondamentali per determinare l’esito di una partita. Dare priorità ai dribbling e alle azioni spettacolari diventa deleterio nel lungo tempo, pertanto bisogna stare attenti nella pianificazione e nello studio di uno schema preciso e funzionante, eventualmente modificabile in tempo reale anche tramite il D-Pad.

Questa duplice impostazione rappresenta una vera e propria svolta per la serie, poiché trasforma nettamente il modo in cui si approccia ogni singolo incontro. Il passaggio dall’una all’altra modalità risulta davvero spiazzante, dimostrazione del fatto che sono realmente due mondi nettamente differenti. Passare per esempio dalla modalità Realistica, calma, ragionata e tattica, alla modalità Competitiva, rapida e dinamica, trasforma anche i giocatori che sembrano muoversi con una resistenza innaturale e un senso di fatica praticamente inesistente.

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A questa innovazione, però, si contrappongono alcuni limiti ovvero l’applicazione effettiva di queste due modalità. Non possono essere giocate ovunque e la scelta è limitata per entrambe. La modalità Realistica, quindi, è disponibile solo per le esperienze offline come per esempio le Carriere Giocatore e Allenatore, mentre il comparto online, che include anche Ultimate Team e Clubs, resta vincolato a un approccio Competitivo. Forse si poteva optare per un sistema di matchmaking dedicato e separato così che anche gli appassionati del realismo avrebbero potuto misurarsi con altri utenti in rete e mostrare le proprie abilità tattiche e tecniche. Al contempo questa scelta permette di garantire parità di condizioni tra i giocatori, sia esperti che novizi. Non è detto, comunque, che questa suddivisione possa essere introdotta in futuro qualora la community lo dovesse richiedere a gran voce.

Club e Archetipi: una progressione più profonda, ma c’è il pay-to-win

Un altro dei cambiamenti più interessanti riguarda le modalità Club e Carriera professionista, che riceve la più grande revisione degli ultimi anni. Il sistema libero di crescita è stato sostituito da un nuovo meccanismo di Archetipi, ispirato a giocatori reali. Ogni archetipo, come il “Magician”, ispirato a Ronaldinho, possiede abilità uniche e può evolversi verso specializzazioni basate su leggende del calcio come Thierry Henry, Mia Hamm o Ronaldinho stesso. Questa struttura introduce una vera progressione a lungo termine, dando finalmente senso e profondità agli allenamenti e alle partite online. Certo, la necessità di sbloccare nuovi archetipi con valuta di gioco può risultare impegnativa e molto legato al contesto pay-to-win, ma la soddisfazione nel vedere il proprio calciatore crescere e somigliare sempre di più al proprio idolo ripaga l’investimento di tempo.

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Restando nella parte pay-to-win, Ultimate Team resta il cuore economico del gioco, ma continua a essere anche la parte più controversa. Le microtransazioni sono ancora una volta onnipresenti, offrendo vantaggi tangibili a chi investe denaro reale. Tuttavia, EA promette aggiornamenti continui con nuovi tornei e modalità come il Gauntlet, che richiede di affrontare sfide senza poter usare la stessa formazione due volte, incentivando la varietà tattica. In questa modalità le vittorie consecutive garantiscono ricompense crescenti, incentivando il rischio e la sperimentazione.

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Ritornano anche i tornei a eliminazione diretta e le classiche modalità Division Rivals e Champions, entrambe oggetto di un profondo rinnovamento. Non esiste più il sistema basato sui Playoff, ora l’accesso alle competizioni Champions è regolato esclusivamente dal livello raggiunto in Division Rivals. Questa scelta semplifica l’avanzamento dei giocatori, offrendo una progressione più coerente e immediata, supportata da obiettivi chiari e da un sistema di premi meglio strutturato, che premia costanza e abilità in modo più trasparente ed equilibrato.

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Infine, per quanto riguarda le modalità secondarie fanno il loro ritorno due esperienze molto amate: la frenetica RUSH 5v5, che riprende il testimone e l’anima dell’amato Fifa Street puntando tutto sull’immediatezza e sul divertimento puro, e CLUBS, il comparto gestionale e cooperativo in cui è possibile creare la propria squadra, personalizzarne ogni aspetto e affrontare campionati online contro altri team di giocatori. Non sono presenti novità sostanziali, ciononostante entrambe restano solide e appaganti confermando la loro capacità di unire competizione e convivialità in egual misura.

Grafica, sonoro e problemini tecnici

Graficamente, FC 26 migliora sensibilmente rispetto all’anno precedente. I modelli dei giocatori e delle giocatrici risultano più realistici, e l’illuminazione insieme alla componente ambientale e al meteo dinamico contribuiscono a rendere ogni partita più televisiva. Le animazioni sono fluide e credibili, anche se le texture dei capelli e alcuni dettagli ambientali restano da perfezionare. Dopotutto l’ormai consolidato motore proprietario HyperMotion V (che, per chi non lo sapesse, replica migliaia di movenze caratteristiche delle più celebri star del mondo del calcio), insieme all’algoritmo FCIQ (il sistema d’intelligenza artificiale che gestisce movimenti, decisioni e posizionamento dei singoli giocatori in campo) consente di avere movimenti e situazioni molto più dinamiche e verosimili come mai prima d’ora. Tutto ciò anche nei momenti più particolari come per esempio i tiri piazzati e nel gioco aereo.

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Al contempo abbiamo notato una esagerata macchinosità nella fase difensiva anche a causa di varie impostazioni e regolazioni che si possono impostare e preimpostare togliendo però il vero guizzo alla rapidità fondamentale in questa fase di gioco. In poche parole, difendere in EA Sports FC 26 è un’impresa ardua: i compagni di squadra tendono spesso a perdere la loro posizione pur di favorire un gameplay più spettacolare, fatto di azioni offensive travolgenti e punteggi elevati. I portieri migliorati e l’eliminazione dei tackleback, ovvero le assurde situazioni dove un contrasto sbagliato favorivano incredibilmente gli avversari, aiutano un po’, ma mantenere la porta inviolata è diventato quasi miracoloso. Anzi, riuscire a subire meno di due gol è già di per sé un piccolo miracolo.

EA ha aggiunto anche numerosi dettagli pensati per i fan: nella modalità Competitiva, la nuova inquadratura della telecamera offre una visione più ampia del campo e dello stadio, aumentando il senso di immersione. Perfino elementi come i tifosi ospiti che esultano nei pub vicini contribuiscono a ricreare un’autentica atmosfera da giornata di campionato. Peccato che alcuni bug continuino a tormentare il gioco tra cui la telecamera dei replay, che spesso punta in qualsiasi direzione tranne che nell’azione richiesta, e l’ormai celebre invincibilità dei portieri spesso del tutto innaturale e illogica.

EA Sports FC 26

Il comparto sonoro, come da tradizione EA, brilla per la colonna sonora eclettica e di qualità, capace di catturare l’atmosfera del calcio globale e da suoni d’atmosfera realistici e coinvolgenti. La telecronaca, che in italiano è curato da Pierluigi Pardo e Daniele Adani, non ci ha particolarmente soddisfatti sia per mancanza di varietà lessicale sia per una non rara mancanza di tempismo tra l’azione e il commento. Altro aspetto negativo i menu che restano troppo complessi e poco intuitivi. Serve qualche qualche ora per diventare più gestibili, ma non è difficile scoprire all’improvviso la presenza di ulteriori sottomenu e scorciatoie.

Conclusioni

EA Sports FC 26, in conclusione, è un passo avanti deciso per la serie, una sintesi riuscita tra realismo simulativo e spettacolo competitivo. L’introduzione delle modalità Competitiva e Realistica segna una svolta intelligente che permette di adattare il gioco al proprio stile, mentre il nuovo sistema di Archetipi e la rinnovata carriera offrono profondità e longevità. Restano alcune criticità, come le microtransazioni invadenti, l’IA difensiva migliorabile e le licenze incomplete, ma la base è solida e promettente. FC 26 è, a tutti gli effetti, il capitolo più equilibrato e divertente della serie da anni, capace di restituire al calcio virtuale quella scintilla di passione e autenticità che mancava da tempo.

EA Sports FC 26 è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series S|X, PC Windows, Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e Nintendo Switch 2.

EA Sports FC 26
EA Sports FC 26
Pro
Due modalità di gioco per soddisfare qualsiasi fan
Miglioramenti alle animazioni, ai movimenti e alla fisica della palla e dei giocatori
Aggiunte varie migliorie come gli eventi casuali e le Sfide Live
Centinaia di squadre con licenza ufficiale e design dei giocatori e delle giocatrici aggiornati...
Contro
...ma la mancanza di alcune licenze si fa sentire parecchio, come squadre e stadi principali della Serie A
La fase difensiva è esageratamente complessa e macchinosa
Il pay-to-win è ancora preponderante in Ultimate Team e adesso anche con gli Archetipi
Restano alcuni bug e l'invincibilità casuale dei portieri
7.7
Voto