Echoes of the End – La Recensione

Echoes of the End

Echoes of the End è la prova che creare un capolavoro immortale non è l’unico modo per dare vita a un’opera meritevole di essere giocata.

Se è vero che sviluppare videogiochi non è un lavoro facile, sviluppare il primo videogioco è senza dubbio un’impresa ancora più complessa. Un’affermazione ancora più vera quando si cerca di fare subito il grande salto, ponendosi come obiettivo quello di rivaleggiare con i grande mattatori del settore. Ecco, questo è quello che è accaduto ai ragazzi di Myrkur Games, software house islandese che si è occupata di realizzare Echoes of the End.

Echoes of the End è un titolo d’azione in terza persona, costruito sulla scia del “recente” rilancio di God of War. Un’avventura epica fatta di combattimenti, puzzle ambientali e di un mondo tanto affascinante negli ambienti quanto pericoloso nelle creature che lo popolano. Forti dell’utilizzo dell’Unreal Engine, i quaranta sviluppatori (circa) di Myrkur Games hanno impiegato ben nove anni per creare la loro opera prima. Nove anni nei quali il motore grafico è cambiato e il settore ha subito diversi scossoni, sia in alto che in basso. Come avete potuto leggere appena sotto il titolo di questo articolo, il risultato ottenuto dal team islandese è però meritevole di attenzione

Ma basterà l’impegno di un gruppo di persone innamorate del proprio mestiere per meritare i quaranta euro dell’avventura di Ryn? Nella recensione qui sotto proviamo a darvi la nostra risposta.

Echoes of the End

IN MARCIA

Partiamo, come sempre, dalla narrativa che sostiene l’intero progetto. La storia di Echoes of the End è ambientata ad Aema, un regno minacciato da costante guerre civili e costruito sulle macerie di una civiltà decaduta. Ryn è una ragazza dotata di misteriosi poteri magici, in grado di utilizzare la stessa energia emanata dalle Egide, dei giganteschi cristalli che bilanciano le forze naturali e che tanto fanno gola agli esseri umani. Quando il popolo di Noi Syrouve viene però attaccato dall’esercito di Aurick, Ryn è costretta a scendere in battaglia per evitare che il proprio regno (e i propri cari) finiscano travolti dalle milizie nemiche. Milizie guidate anche da una donna misteriosa, che sembra avere poteri molto simili ai suoi. Affiancata da Abram, uno studioso amico di suo padre, Ryn si trova quindi catapultata in un viaggio epico alla scoperta del mondo che la circonda e di sé stessa.

La trama di Echoes of the End ci ha sicuramente conquistati, ma non del tutto. La storia principale scorre senza particolari colpi di scena e, soprattutto nella parte centrale, sembra voler allungare il brodo per dare più contenuti da giocare all’utente. Questo non è necessariamente un male, sia chiaro, ma si ha talvolta la sensazione di girare a vuoto. Di star per raggiungere un punto chiave della trama, ma di dover prendere prima quella strada secondaria per una motivazione o per l’altra. A questo si aggiunge anche una caratterizzazione non esaltante della protagonista, che non sprizza simpatia da tutti i pori. Meglio, invece, Abram, che ci ha fatto da spalla per l’intera avventura con delle ottime linee di dialogo, pensate sia per caratterizzare sé stesso che per valorizzare Ryn.

Ad averci affascinato, però, è il regno di Aema. Il gioco non si fornisce troppe informazioni e persino i documenti sparsi per la mappa non rivelano troppo. Il fascino di Echoes of the End sta però proprio in questo. Si ha la sensazione di essere finiti all’interno di un mondo con le proprie regole e i propri equilibri. Un mondo del quale ci vengono date le basi, per poi lasciare il resto all’interpretazione (o alla fantasia) del giocatore. Se lo scopo degli sviluppatori era quello di suscitare meraviglia con il proprio universo narrativo, possiamo dire che su di noi la missione è ampiamente riuscita.

Echoes of the End

USA LA FORZA, RYN

I primi minuti a bordo di Echoes of the End rendono sin da subito evidente l’ispirazione “Santamonichiana” dell’opera. La struttura di gioco, infatti, riprende molto quella di God of War, con combattimenti all’arma bianca, parate perfette, un companion in grado di darci supporto alla pressione di un tasto e di enigmi da risolvere sfruttando le abilità della protagonista. E questo non è assolutamente un male. Se l’originalità non è certo il punto di forza degli sforzi di Myrkur Games, lo è sicuramente il ritmo con il quale vengono distribuiti i contenuti.

Echoes of the End, infatti, fornisce continuamente nuovi stimoli al giocatore. Talvolta si tratta di una nuova abilità per la protagonista, altre volte di una meccanica di gioco inedita, altre volte ancora di nemici con pattern differenti rispetto a quelli visti in precedenza. Il risultato finale è che le circa quattordici ore di durata scorrono con estremo piacere. Quindici ore che lasciano il giocatore soddisfatto per quanto affrontato e senza che la noia possa mai prendere il sopravvento.

Pescando a piene mani anche da titoli come Star Wars Jedi: Fallen Order, il combattimento di Echoes of the End si è parso inizialmente un po’ goffo, ma ha saputo conquistarci sempre più minuto dopo minuto. L’utilizzo dei vari poteri telecinetici di Ryn, la possibilità di deviare i colpi di alcuni nemici e le varie abilità che si sbloccano nel corso dell’avventura danno vita a una discreta varietà, senza mai strafare. La natura di titolo AA, infatti, sembra aver spinto gli sviluppatori a mettere in piedi quanto necessario, senza bombardare il pubblico di abilità inutili o di decine di oggetti da equipaggiare. Echoes of the End è lineare, vario e diretto. Una manna dal cielo, in un periodo dove moltissime realtà fanno a gara per rendere più complessa anche la struttura più semplice.

Echoes of the End

LA POTENZA DELL’UNREAL ENGINE

Ci teniamo a evidenziare una cosa: la nostra esperienza con Echoes of the End è cambiata nel corso delle varie patch uscite a partire dal lancio. A metà agosto, infatti, il titolo soffriva di diversi problemi tecnici, che si riflettevano inevitabilmente anche sul gameplay. Fortunatamente, però, la versione disponibile al momento ha pulito gran parte dei bug, rendendo il gioco perfettamente fruibile dall’inizio alla fine.

In ogni caso, una volta avviata l’avventura il colpo d’occhio è incredibile. Pensare che un team di quaranta persone possa dare vita a scenari e personaggi tanto curati è davvero impressionante. Merito dell’Unreal Engine 5, qui utilizzato con grande maestria. Se i modelli e gli ambienti ci hanno lasciato a bocca aperta, è però evidente qualche problema legato alle animazioni. Le arrampicate, per esempio, non ci hanno convinti a causa di movimenti innaturali e poco realistici. Nulla di disastroso, ma che non riesce a nascondere del tutto le ridotte risorse del team islandese. Ottimo, invece, il comparto sonoro, che vanta una soundtrack d’atmosfera e un ottimo doppiaggio in inglese. Nessuna paura per i non anglofoni, dato che l’intero gioco è sottotitolato in un buon italiano, senza particolari refusi o errori di altro genere.

ECHOES OF THE END, IL COMMENTO FINALE

Echoes of the End non è un gioco perfetto. La narrativa poteva essere gestita meglio, il gameplay è spesso derivativo e il comparto tecnico non è esente da difetti. Ma (ed è un “ma” bello grosso) l’opera prima di Myrkur Games presenta un mondo di gioco affascinante da esplorare, un gameplay dal ritmo sostenuto e un colpo d’occhio di grande impatto. Echoes of the End, che vi ricordiamo nuovamente essere venduto a prezzo budget, è un’opera meritevole di attenzione. Un titolo perfetto per gli amanti del fantasy e per coloro che cercano un’esperienza “essenziale”, senza i numerosi orpelli che vengono ormai infilati in ogni dove. Se cercate un gioco in grado di tenervi piacevolmente compagnia per qualche sera, le avventure di Ryn potrebbero fare al caso vostro. In caso contrario il consiglio è sempre lo stesso: mettete il titolo in wishlist e valutate se recuperarlo in occasione dei prossimi saldi.

Echoes of the End è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

Echoes of the End
Pro
Mondo affascinante e ricco di spunti
Grande varietà di situazioni
Colpo d’occhio ottimo
Contro
La protagonista non sprizza simpatia
Il gameplay non inventa nulla di nuovo
Qualche piccola magagna legata alle animazioni
7.5
Voto