Hidetaka Miyazaki e George RR Martin presentano Elden Ring: il soulslike di FromSoftware più grande di sempre
Nella mia umile “carriera” videoludica ultra ventennale, il mio approccio con i Souls devo dire che è arrivato abbastanza tardi. Nonostante non sia un tipo di gioco che rientra tra i miei favoriti, devo ammettere però che fin dagli esordi dei primi leak e dei trailer pubblicati di Elden Ring, la mia voglia di mettere mano sul titolo di FromSoftware era veramente tanta. Inoltre l’idea di avventurarmi nuovamente in un soulslike (dopo i vari Dark Souls e il platino recente su Bloodborne) ambientato in un mondo dark fantasy medievale completamente open-world, alla fine mi aveva convinto nella mia scelta di provare nuovamente un titolo impegnativo e di accettare questa nuova ardua sfida.
A metterci il carico da novanta comunque fu ovviamente il sorprendente annuncio di collaborazione per la stesura della lore di gioco tra il papà dei Souls, Hidetaka Miyazaki e l’autore di “A Game of Thrones” George R.R. Martin, che in questo modo aveva subito proiettato questo titolo fin dall’annuncio nella mia top di giochi più desiderati e bramati su cui fiondarmi dal day one. Disponibile dal 25 febbraio 2022, dopo un posticipo di qualche mese è arrivato il momento fatidico dell’uscita del gioco in tutto il mondo.
Dopo aver fatto incetta di premi ancor prima di uscire e dopo aver ricevuto valutazioni da parte della critica internazionale che sfiorano quasi tutte il perfect score, non stavo effettivamente più nella pelle e proprio grazie a Bandai Namco Entertainment, ho avuto modo di giocare all’ultima fatica di FromSoftware su PlayStation 4 Pro. Ma sarà riuscita la software house nipponica a creare veramente questo titolo sontuoso di cui tutti parlano? Armatevi della vostra build migliore e di un’arma, ed andiamolo a scoprire lanciandoci nell’Interregno in questa recensione di Elden Ring!
Con Elden Ring potremo immergerci finalmente nell’Interregno, un open world creato e delineato nelle sue basi e nei personaggi da George R.R. Martin e poi trasformato e distorto in chiave horror dal maestro Hidetaka Miyazaki, dove troveremo un reame frammentato, decaduto e pieno di pericoli in seguito alla distruzione dell’Anello Ancestrale, in cui la nuova stirpe dei Signori dall’anima corrotta e discendenti della regina Marika l’Eterna, regnano su di esso. Starà a noi, un Senzaluce bandito in passato insieme alla sua gente dall’Interregno, ad unirci ad un gruppo di eroi in questo mondo spietato e dove affronteremo Semidei che non vedranno l’ora di farci lo scalpo, mostruosità aberranti e trappole di qualsiasi tipo, mentre noi saremo guidati dall’Albero Madre e dai suoi fasci di luce, alla ricerca del potere per divenire il Lord Ancestrale.
Ha cosi inizio l’epica avventura di Elden Ring. Come prima cosa una volta iniziata la nostra partita, dovremo creare il nostro personaggio, in cui avremo la possibilità di scegliere il sesso del nostro eroe e la sua classe tra le dieci disponibili: Cavaliere errante, Samurai, Profeta, Guerriero nomade, Eroe, Fuorilegge, Astrologo, Prigioniero, Confessore e Sventurato, dove ognuno di essi ci donerà diverse statistiche e una build iniziale diversa in base alle nostre preferenze e stile di gioco. Una volta scelta la nostra classe, per esempio io ho scelto quella del Samurai che è piuttosto bilanciata, entreremo nell’editor di gioco e potremo modificare completamente l’aspetto del nostro personaggio, sia usando dei pattern gia prestabiliti, sia modificandoli punto per punto.
Difatti avremo modo di cambiare taglio di capelli, colore della pelle, modificare la conformità di viso e corpo, aggiungere tatuaggi, cicatrici e molto altro ancora. Infine scelto il nostro nome, saremo finalmente pronti ad affrontare gli orrori che ci attendono nel gioco. Iniziata la nostra avventura, ci troveremo in una grotta in cui una sorta di mini-tutorial ci insegnerà le basi del gioco come le schivate, gli attacchi semplici e lo stealth, per arrivare ad una semplice mini boss fight che ovviamente come benvenuto al gioco mi ha subito fatto capire che la mia spavalderia non sarebbe stata affatto premiata, uccidendomi malamente. Una volta portata a termine, quando apriremo la porta che ci mostrerà per la prima volta la luce e la meravigliosa landa di Sepolcride, inizierà veramente il gioco.
In Elden Ring la prima grande novità che troveremo fra tutte è il mondo open world, dove ci sarà la possibilità di consultare per la prima volta una mappa di gioco, ma che vi avverto sin da subito che sarà tutt’altro che semplice e già bella confezionata come solito trovare in altri giochi. Infatti l’intera mappa che sarà avvolta da una nebbia fitta, dovrà essere sbloccata tramite degli obelischi sparsi nel mondo di gioco, che ci doneranno un pezzo di mappa e che di conseguenza sbloccheranno una porzione di essa quando andremo a visualizzarla dal menù.
Sbloccare un pezzo di mappa inoltre ci darà modo anche di usare dei segnalini come punti di interesse, molto utili per non dimenticarsi di posti che magari vorremo esplorare in seguito o semplicemente da seguire grazie alla nostra bussola in modo da orientarci meglio verso il luogo scelto. Il primo consiglio che posso darvi per affrontare il gioco è quello di consultare assolutamente la mappa più e più volte, perchè nonostante non ci saranno segnalati i punti di interesse, vi basterà utilizzare un po’ di intuito mettendo a fuoco la vostra vista e potrete trovare tantissimi suggerimenti sparsi quà e là per scoprire zone nascoste come grotte, rovine di villaggi antichi, dungeon e punti d’interesse che saranno essenziali se non addirittura vitali per sopravvivere nel mondo crudele di Elden Ring.
Inoltre scoprendo porzioni di mappa, luoghi e quant’altro, avremo modo di sbloccare i luoghi di grazia, trovare mercanti e fare la conoscenza di molti altri NPC. Trovare i tanti luoghi di grazia inoltre ci permetterà di avere un checkpoint dove poter ripartire e di sbloccare la comodissima possibilità di spostarci velocemente da un punto ad un altro sulla mappa di gioco, permettendoci di non percorrere sempre gli stessi sentieri e riaffrontare magari nuovamente una valanga di nemici e insidie pronte a sbarrarci la strada.
Questa funzionalità vi sarà molto utile, soprattutto perchè il mondo da scoprire in Elden Ring è incredibilmente enorme e fidatevi che se pensate di averlo esplorato completamente o di non aver lasciato nulla indietro, molto probabilmente vi sbagliate, perché per molti luoghi che andrete ad esplorare esisteranno tantissime vie nascoste difficili da individuare e addirittura pareti magiche che dietro di esse celano misteri, boss fight, tesori preziosi e zone completamente nuove. Comunque in caso non sapremo dove andare, il fascio luminoso della grazia verrà in nostro aiuto segnalandoci la strada giusta da percorrere e aiutandoci nel nostro cammino, difatti basterà seguire la scia luminosa (più o meno) per poterci indirizzare nella retta via.
Inoltre se saremo completamente allo sbando, potremo utilizzare anche delle Pietre arcobaleno, che una volta attivate emetteranno una luce colorata aiutandoci ancora di più ad orientarci. Difatti perdersi in Elden Ring è estremamente semplice, per farvi un esempio pratico vi posso dire che nelle mie prime 40 ore di gioco non ho mai affrontato neanche il primo boss, ma invece in sella al mio fido destriero Torrente ho esplorato e sbloccato il più possibile (finchè mi era consentito) il mondo di gioco, andando a scoprire luoghi e premiando il mio coraggio con bottini veramente preziosi.
Proprio il nostro cavallo fantasma Torrente, nonchè il vostro migliore amico nel corso del gioco, potrà essere richiamato in quasi tutti i momenti dell’avventura e sarà in grado di aiutarci a percorrere strade irti di pericoli superando ostacoli che a piedi magari non potremo valicare grazie al suo doppio salto e facendoci ottenenere bottini molto interessanti. Inoltre Torrente, sarà in grado di coprire lunghe tratte velocemente e soprattutto sarà anche molto essenziale (sfortunatamente) in determinate fasi di combattimento, dove potremo attaccare con la nostra arma grazie ad attacchi base e pesanti, scagliare magie o utilizzare perfino il nostro arco per affrontare i nemici mentre saremo in sella.
A mio avviso l’esplorazione dell’Interregno che rimane seppur istintiva e coraggiosa come scelta iniziale, vi garantirà di affrontare molto più preparati la storia di gioco, perchè si, è vero che morirete tantissime volte e potrebbe capitare di finire in zone di gioco che sarebbero da affrontare magari in seguito e con una build molto più preparata ai pericoli di quella zona, ma è pur vero che questa via, vi garantirà di sapere in anticipo cosa affronterete in seguito e di raccogliere materiali, armi e rune molto importanti per il vostro eroe.
In Elden Ring esplorare la mappa di gioco in lungo e in largo permetterà anche di fare la conoscenza di tanti NPC che si troveranno nei luoghi più disparati del reame e che metteranno in moto più di 30 quest secondarie che ci faranno scoprire molto di più sulla lore di gioco, aggiungendo tasselli al puzzle di questa storia intricata e piena zeppa di misteri. Inoltre queste missioni ci riveleranno spesso anche zone nascoste ricche di tantissime ricompense preziose e addirittura a volte anche consigli e aiuti esterni per sconfiggere i boss più difficili.
Ad esempio mi vengono in mente la missione che ci impartirà Rya, che è una delle quest più lunghe e belle del gioco o anche quella di Ranni la Strega per dirne alcune senza andarvi a fare troppi spoiler, tutte missioni che senza l’esplorazione e senza anche un buon occhio, potrebbero sfuggirvi vista la vastità della mappa e nessun punto di riferimento in essa.
Oltre alle quest secondarie, esplorando troveremo tantissimi Legacy Dungeon, prigioni ancestrali e luoghi con mini boss da affrontare, che saranno essenziali per il prosieguo del gioco visto che la loro sconfitta ci farà dono di oggetti e armi importantissime che renderanno il nostro Senzaluce un avversario molto ostico da affrontare. Questi boss inoltre non sono per nulla da prendere sotto gamba, visto che alcuni di questi, saranno anche più forti dei boss della storia principale. Quindi occhio a sottovalutarli.
Level up e Crafting
Come in ogni soulslike, uccidere boss e nemici ci garantirà una quantità di rune che ci permeteranno di livellare il nostro personaggio, cosa che per chi si affaccia per la prima volta ad un titolo di FromSoftware è estremamente essenziale sapere fin da subito. Una volta che otterrete le rune, quest’ultime aumenteranno sempre di più in un contatore in basso a destra in base a quanti nemici ucciderete, ma se nel caso morirete per un qualsiasi motivo, il vostro contatore scenderà a zero andando a perdere tutte le vostre rune. In questo caso avrete una sola occasione per recuperarle e sarà quella di tornare nel punto in cui siete morti (visibile sulla mappa) e riprenderle, se invece morirete ancora allora fatevi il segno della croce sperando che non siano tante perché potrete dire addio per sempre alle vostre amate rune.
Nel nuovo gioco di Miyazaki la parola d’ordine è sicuramente “libertà”, soprattutto sul versante GDR del gioco dove si sente ancor di più in maniera esponenziale la voglia della software house di lasciare la libertà nella costruzione e progressione del proprio personaggio. Dopo i primi piccoli passi che faremo nell’Interregno difatti avremo la possibilità di interagire dal punto di grazia con diverse voci, dove la più importante tra tutte sarà quella che ci permetterà di livellare il nostro personaggio usando proprio le così tanto desiderate rune nella relativa voce denominata Nuovo Livello. Come già visto in altri titoli della software house nipponica, il sistema GDR eredita e prende spunto dai vecchi capolavori videoludici di FromSoftware, dove ritorna il binomio peso/stabilità che regoleranno rispettivamente la velocità e l’agilita del nostro Senzaluce e l’efficacia della nostra parata durante gli attacchi.
Per aumentare il livello del nostro personaggio, come dicevamo precedentemente ci verrano chieste un tot di rune, dove la richiesta aumenterà gradualmente ad ogni aumento di livello del nostro personaggio. Qui potremo alzare ogni qualvolta che ne avremo le possibilità le varie statistiche tra cui la Vitalità per i punti vita, la Mente per i punti magia e abilità, la Tempra per aumentare il carico massimo, la Forza, la Destrezza e il trio Intelligenza, Fede e Arcano che ci daranno modo di utilizzare magie, incantesimi e stregonerie sempre più potenti. Livellando le varie statistiche aumentermo di conseguenza la nostra potenza d’attacco ai vari armamenti nella mano sinistra e destra, la nostra potenza di difesa e la resistenza del nostro corpo.
Inoltre grazie alla pressione del touchpad, potremo visualizzare in qualsiasi momento una guida che ci spiegherà punto per punto ogni aspetto e voce che troveremo nell’interfaccia di livellamento, cosa ottima per chi si presta per la prima volta ad un gioco del genere. Insieme a questo, si aggiungeranno anche gli slot per i Talismani, oggetti alquanto preziosi, che potranno essere trovati nel corso del gioco e che una volta equipaggiati ci doneranno un potenziamento specifico alle nostre statistiche o bonus alquanto succosi su cui non vi faccio spoiler.
Sempre dalla stessa interfaccia, potremo interagire anche con altri diversi aspetti come la voce per distribuire il nostro numero di Ampolle, che saranno in grado di ridonarci punti vita e punti abilità o aumentarne anche la quantità di ripristino massimo di energia delle stesse. Tra le varie voci disponibili troveremo anche il Memorizza Incantesimo che ci permetterà di inserire negli slot disponibili le magie/stregonerie, il forziere in cui organizzare l’Inventario, le Ceneri di guerra che ci daranno modo di associare poteri, magie e colpi speciali devastanti alle nostre armi ed infine la possibilità di accelerare il tempo switchando il corso della giornata tra mattino, mezzogiorno o notte.
Anche per quanto riguarda il crafting, troviamo la possibilità grazie al Corredo di creazione (un oggetto che troverete disponibile per poche rune all’inizio del gioco), di craftare tantissimi materiali duttili per la nostra avventura. Insieme ai vari ricettari sparsi nel mondo di gioco o acquistabili da vari mercanti, avremo modo di creare unguenti che potenzieranno la nostra resistenza o le nostre armi che in questo modo saranno in grado di infliggere diversi stati come congelamento, sanguinamento, veleno e molto altro ancora. Potremo creare inoltre vasi da lancio come bombe di fuoco, dardi avvelenati, diversi tipi di frecce, pozioni anti veleno o addirittura svariati potenziamenti di resistenza temporanei.
Parlando invece delle armi, grazie al ritrovamento di diverse pietre di forgiatura, avremo modo di interagire con i vari fabbri e di aumentare le statistiche delle nostre portatrici di morte, per un livello massimo di 25 per le armi base e 10 per quelle speciali. Nel nostro arsenale inoltre troveremo anche l’evocazioni di diverse entità grazie alle Ceneri che potremo recuperare in diversi modi e che saranno in grado di darci manforte durante i nostri combattimenti. Tra le 25 evocazioni disponibili nel gioco, avremo la possibilità di utilizzare ad esempio un branco di lupi, una medusa spiritica che causerà veleno, stregoni e guerrieri di diverso tipo per dirne alcuni e che se usati con intelligenza e tattica, saranno in grado di darci una grandissima mano durante le boss fight più ostiche.
Infatti la nostra evocazione, spesso e volentieri riuscirà a distrarre il nostro rivale permettendoci molte volte di attaccarlo alle spalle per stunnarlo, quindi tenete bene a mente come utilizzarle a vostro vantaggio, anche perchè in caso abbiate svelato anche un segno di un NPC alleato, sarete in grado di combattere anche 3 vs 1 e ribaltare le sorti dello scontro a vostro vantaggio. Però, tenete anche conto che se in caso giocherete in co-op online, non potrete evocare nessun tipo di spirito. Inoltre grazie ad una mini quest che vi consiglio di non perdervi (ergo ricordatevi di parlate con gli NPC), potremo livellare anche le evocazioni che avremo nel nostro inventario, in modo da garantirci ancora più supporto e aiuto durante gli scontri.
Co-op, PvP e Comparto Tecnico
Parlando del versante multiplayer di Elden Ring, ho avuto modo di provare nel corso della mia avventura un po’ tutte le sua sfaccettature e varie modalità, trovando la co-op abbastanza lineare con le altre opere di FromSoftware a cui ho giocato. Per iniziare una collaborazione in primis dovremo attivare il bacino di evocazione sulla nostra mappa, per poi utilizzare dei segni evocativi grazie a degli oggetti che troveremo nel corso della nostra avventura. Con il Rimedio del Dito torto invocatore, per esempio potremo evocare nel nostro mondo un massimo di due giocatori per intervalli di partita abbastanza ristretti e con alcuni luoghi non sempre accessibili alla cooperatività. In questo modo avremo la possibilità di farci aiutare, soprattutto dandoci manforto nelle boss fight più dure sia dai nostri amici, sia da altri giocatori sparsi per il mondo.
Tra le varie opzioni potremo anche inserire una password nel menù dedicato al multiplayer, in modo da rendere la co-op privata e dando modo di entrare in partita solo ai nostri amici piuttosto che a giocatori random esterni. Utilizzando invece il Dito torto di Senzaluce potremo noi andare in soccorso di un altro giocatore nel suo mondo per aiutarlo nella sua impresa contro un boss, cosa che in caso di successo ci garantirà una parte delle sue rune guadagnate ma non delle altre ricompense droppate, per poi riportare il nostro Senzaluce nel suo rispettivo mondo.
Tra le modalità presenti nel multiplayer troviamo anche il PvP, con la possibilità di invadere un mondo di un altro giocatore per ucciderlo e accaparrarsi le sue rune, o le evocazioni di difesa richiamando noi qualcuno da un altro mondo per sfidarlo a duello. In ultimo troviamo anche il classico sistema di messaggistica che ci permetterà di lasciare messaggi nel mondo di gioco e vedere i consigli/avvertimenti su possibili tesori, strade secondarie, tecniche di attacco, pericoli imminenti dietro l’angolo o di messaggi fake che vi diranno di buttarvi in situazioni disparate che vi porteranno a morte certa, classici di ogni soulslike. Ad ogni messaggio infine potremo dare o ricevere anche un voto positivo, che se in caso vi sarà assegnato, vi permetterà di recuperare una parte di life points.
Sul versante tecnico del gioco, Elden Ring presenta per la prima volta il fianco scoperto e i suoi unici punti deboli, per esempio il primo che mi viene in mente è la telecamera, che come solito dei titoli FromSoftware in determinati punti e scontri risulta parecchio fastidiosa, ricordandomi certe volte gli stessi problemi avuti con Bloodborne, con la camera che talvolta sfasa e si muove con stacchi frenetici in punti morti lasciandoci scoperti ad attacchi nemici, cosa che è capitata soprattuto quando saremo chiusi in un angolo o in scontri con i boss di forma più grande.
Questo problema inoltre è una cosa che ho notato anche quando saremo a cavallo durante gli scontri, dove spesso ho accusato questi stacchi improvvisi e veloci che mi hanno fatto storcere leggermente il naso e che ne hanno influito sfortunatamente sul gameplay di gioco durante l’utilizzo di Torrente e soprattutto nei momenti in cui proveremo a combattere a cavallo. Anche sul versante grafico l’engine di FromSoftware appare datato se messo a confronto al level of detail di Demon’s Soul di Bluepoint o anche al favoloso lavoro del Decima Engine di Horizon Forbidden West, ma il gioco di Miyazaki riesce comunque a spiccare il volo e toccare vette altissime grazie al suo profondo level design e la sua immensa direzione artistica.
Dal mio punto di vista la grafica di Elden Ring è prettamente funzionale al gioco offerto, certamente non perfetta o bellissima per carità, ma fidatevi che sono tante le volte che invece sono rimasto a bocca aperta nel momento in cui ho fatto visita a diversi luoghi dell’Interregno proprio grazie alla sua direzione artistica. Con ambienti, scontri e spazi scenicamente imponenti vi capiterà spesso di fermarvi e rimanere estasiati a vedere i panorami meravigliosi di Sepolcride, i bellissimi castelli in rovina in tutti i suoi dettagli, le terre aride di Caelid, le paludi di Liurnia, luoghi situati nel sottosuolo o anche semplicemente l’orizzonte che vi si parerà davanti mentre sarete sulla vetta in una delle tanti torri presenti nel gioco.
Per farvi un esempio, non dimenticherò mai la prima volta che sono rimasto completamente folgorato dopo esser sceso nel sottosuolo e aver visto tutta la zona inerente alla sponda del fiume Siofra, illuminata da cristalli e da un cielo stellato che vi posso garantire vi lascerà interdetti da quanto bella sia. Anche a livello di scontri senza andarvi a fare troppi spoiler, ci saranno un paio di boss fight veramente memorabili e che anche quando morirete malamente, vi faranno sbrilluccicare gli occhi da quanto siano belle, come ad esempio alcuni scontri con draghi ed il magnifico duello con Radhan che ho trovato veramente incredibile e da mozzare il fiato, perlomeno prima che Radhan stesso mozzi la testa a noi ovviamente.
A livello artistico non posso non menzionare il lavoro svolto da Miyazaki e i suoi collaboratori riguardo i nemici e soprattutto ai boss principali, che sono stati in grado di regalarci mostruosità aberranti, dai tratti iconici e curati nel minimo dettaglio, che rimaranno nel cuore dei videogiocatori. Rimanendo sempre sul comparto grafico, sicuramente la scelta di produrre un gioco anche per console old-gen ne ha ovviamente limitato le potenzialità e il lavoro degli sviluppatori, ma sono certo che FromSoftware nel momento che si concentrerà solamente su console di nuova generazione, andrà a limare anche questo “suo punto debole”, andando a lavorare in maniera più decisa e concisa anche su questo aspetto.
Una colonna sonora da brividi vi accompagnerà per tutta l’avventura
Virando invece sul comparto sonoro, ho trovato che la soundtrack che mi ha accompagnato durante tutta la mia avventura sia di un’assoluta magnificenza. Il lavoro monstre fatto dai compositori Tsukasa Saitoh, Shoi Miyazawa, Tai Tomisawa, Yuka Kitamura e Yoshimi Kudo è veramente da pelle d’oca, con musiche orchestrali imponenti che si amalgamano perfettamente con l’ambientazione di gioco e che si eleveranno toccando vette altissime mentre saremo impegnati in una danza mortale durante gli epici scontri con i vari boss. Vi basterà entrare solamente nel menù iniziale di gioco ed ascoltare il main theme della OST (che io ascolto ogni volta almeno 2-3 volte prima di iniziare la partita) per capire di quanto grande e di quale portata sia la soundtrack di questo titolo.
Per quanto riguarda invece i problemi di bug o frame-rate, sulla mia esperienza provata su PlayStation 4 Pro ho avuto pochissimi problemi riguardanti i cali di frame e dove in quasi 90 ore di gioco avrò riscontrato si e no due o tre bug gravi, sempre se non consideriamo i soliti “errori” di FromSoftware, con la possibilità di uccidere nemici giganti sfruttando l’ambiente di gioco a nostro vantaggio, facendoli incastrare in qualche parte dello scenario o colpendoli da dietro le porte.
Anche per quanto concerne il lato multiplayer, non ho mai avuto problemi di crash improvvisi o lentezza dovuta ai server di gioco pieni zeppi di utenza, al contrario di chi magari invece giocava con me utilizzando la versione per PlayStation 5. Invece parlando del gameplay, ho trovato i pattern e il moveset dei nemici veramente ottimo, con gli attacchi dei nemici che risultano spesso repentini, improvvisi e frenetici ed anche in grado di farci spesso molto, molto male.
Anche l’inserimento della postura sia per il nostro Senzaluce che per i nemici, l’ho trovata veramente duttile essendo in grado di sbilanciare e stordire l’avversario (di cui anche i boss) per poi darci la possibilità di andare ad infliggere svariati colpi con il nemico inerme o addirittura effettuare un colpo critico frontale o in backstab. Parlando invece dell’inserimento del salto, dal mio punto di vista questa è assolutamente la miglioria più grandiosa del gioco a livello di gameplay, offrendo una grande verticalità al gioco e donando al nostro personaggio una duttilità molto più ampia. Sebbene non potremo fare salti enormi, il salto ci permetterà di avventurarci come non mai, ma soprattutto attaccare in maniera innovativa e molto punitiva.
Difatti gli attacchi in salto non solo leveranno parecchi HP ai nemici o boss, ma spesso e volentieri saranno proprio questi attacchi a stunnare il nemico permettendoci di infliggere danni a raffica in seguito. In ultimo ma non meno importante, volevo parlare anche brevemente della quantità enorme dei contenuti creati da FromSoftware per questo gioco, con un parco armi e magie incredibile, dove veramente potremo sbizzarrirci nella scelta tra mazze, katane di diverso tipo, spade magiche, spadoni, archi, fruste, balestre e chi più ne ha più ne metta e dove potremo modificarne attributi e poteri grazie alle tantissime Ceneri di guerra.
Infine anche per quanto riguarda il bestiario, in Elden Ring troverete veramente qualsiasi tipo di mostro o creatura, anche se talvolta soprattutto per quanto riguarda i boss dei Legacy Dungeon si poteva fare qualcosina di meglio, visto che qualche nemico sfortunatamente si ripeterà più volte, trasmettendo quel senso di ripetitività che sinceramente non mi aspettavo da un gioco di Miyazaki e soci.
Dal mio punto di vista con Elden Ring ci troviamo dinanzi ad un’opera dark fantasy sontuosa e che ci fa dono di un estetica sublime, un gioco estenuante e che ti premia con una soddisfazione incredibile nel momento in cui supereremo ostacoli a prima vista impossibili da valicare. Elden Ring incarna totalmente nel suo spirito il soulslike definitivo, prendendo gli spunti migliori dai suoi predecessori e confezionandoli in un unico titolo, offrendo un racconto frammentato e criptico come solo FromSoftware sa fare e dove ovviamente come di buona regola di ogni soulslike non mostrerà pietà al nostro minimo errore. Ma è pur vero che se rimane sempre un titolo abbastanza punitivo, ho trovato in Elden Ring un titolo nettamente più accessibile anche a chi si affaccerà per la prima volta a questo genere di giochi, a patto che ci mettiate un po’ di impegno e dedizione.
Man mano che si proseguirà nel gioco comunque il livello di sfida si farà nettamente più ardua e impegnativa alzando il tasso di difficoltà anche a livelli mai visti prima in altri soulslike, ma il mio consiglio più caro è quello di non disperarvi, perché Elden Ring è capace di lasciare enorme libertà grazie al suo immenso mondo open world facendoci scegliere cosa fare tra miriadi di opportunità e mettendoci sempre nella posizione di scegliere chi affrontare e quando affrontarlo. Infatti studiando e utilizzando le tantissime strategie diverse per affrontare un boss e anche grazie alla possibilità di rimodificare completamente la nostra build in corso di gioco, avremo sempre il modo di arrivare o ritornare ad un combattimento più agguerriti e preparati che mai.
L’ambiente di gioco open world infatti vi porterà spesso a esplorare nuovi luoghi, incuriosendovi e regalandovi cambi di ritmo continui, dungeon e sfide avvincenti, il tutto condito da una direzione artistica meravigliosa e da tantissime citazioni ad altri giochi di FromSoftware, a manga e ovviamente al Trono di Spade di Martin. Ed una menzione speciale va assolutamente fatta a lui, George R.R. Martin, che per chi conosce l’autore del ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, capterà fin da subito che la storia dell’Interregno prende tantissimi spunti dai suoi romanzi e dallo stile iconico della sua penna.
Il reame che esploreremo con il nostro Senzaluce difatti pullula di misteri, intrighi e di nobili casate decadute, con lotte interne per ottenere il potere, vendette e una narrativa che ricorda a tratti ovviamente Game of Thrones. Addentrandovi nella lore di gioco infatti i giochi di potere, i tradimenti, la follia, i draghi e il lato medievale pervadono il gioco e il giocatore prendendo il sopravvento sempre di più e dimostrando come quest’opera sia influenzata dal mondo fantasy di Martin, che successivamente Miyazaki ha portato all’estremo di decadenza in chiave dark e di mostruosità che sono il marchio di fabbrica di FromSoftware.
Una collaborazione tra due menti geniali
La mia speranza è che questa sia solo l’inizio di una lunga collaborazione tra i due autori in ambito videoludico e chissà se magari in futuro non arrivi anche una trasposizione per il piccolo schermo in grado di portare in vita questo fantastico mondo come sta succedendo per The Last of Us. Esplorare tutto il mondo di Elden Ring non sarà facile e forse si, una mappa più interattiva avrebbe donato meno senso di dispersività al gioco, che in alcuni casi potrebbe risultare confusionario o farci perdere tasselli della storia. Ma la bellezza di questo tipo di gestione dell’open world credo sia proprio questa, perchè questo modo di interazione con la mappa e l’ambiente di gioco vi farà sentire veramente i protagonisti dell’avventura, come se foste veramente voi catapultati in un nuovo mondo sconosciuto e tutto da scoprire.
E state certi che anche se esplorerete in maniera certosina il mondo di Elden Ring, nel corso dei mesi o forse anni, spunteranno sicuramente nuovi segreti, citazioni o posti ancora mai visti prima. Il mio consiglio sia che non abbiate mai preso in mano un titolo del genere o siete fan di vecchia data di FromSoftware è quello di non perdervi questa perla videoludica, che salvo sorprese (si parlo proprio di te God of War Ragnarok) sarà a mani basse il Game of the Year 2022. Perché fidatevi, una volta entrati nell’Interregno finirete in un poetico mondo dark fantasy, in cui nessuna luce potrà venire in vostro soccorso e dove potrete fare solo affidamento sul vostro coraggio e sulla vostra audacia, perchè in Elden Ring, l’oscurità è sempre pronta a cogliervi di sorpresa e a punirvi severamente.
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Ed eccoci giunti finalmente alla fine di questa lunga recensione. A mio avviso il lavoro svolto da FromSoftware è stato veramente un’ qualcosa di maestoso, anche al netto dei problemi tecnici e della situazione Covid-19. Solo il pensiero di aver passato 40 ore di gioco solamente ad esplorare, farmare, provare una moltitudine di cose senza mai annoiarmi, ma anzi a volerne sempre di più tralasciando la trama principale, mi ha fatto capire quanto immersiva sia stata la mia esperienza di gioco con questo titolo, una cosa che credo non mi succedeva dal lontano 2015 con The Witcher 3: Wild Hunt.
A conti fatti, Elden Ring si presenta come il gioco più completo, vasto e sorprendente di FromSoftware, offrendo una gamma di contenuti immensa mai vista prima e capace di regalare al giocatore un’esperienza open world totalmente immersiva come pochi giochi sanno fare. E fatevelo dire che se queste sono le basi per il futuro dei giochi della software house nipponica, chissà quali vette potranno raggiungere prossimamente su un lavoro completamente next-gen.