Immergetevi nel mondo di Fantasy Life, la vostra nuova vita vi aspetta!
Il primo capitolo di Fantasy Life arrivò su Nintendo 3DS nel pieno splendore creativo di Level-5. La serie di Professor Layton era all’apice del successo, Ni No Kuni incantava con la collaborazione con lo Studio Ghibli e di li a poco Yokai Watch era pronto ad imporsi nella patria di Pokémon. E timidamente il “simulatore” di vita fantasy riuscì a ritagliarsi il suo spazio e a conquistare il cuore dei giocatori, sia con la sua formula da speudo-mmorpg, sia per l’ottimo cast artistico che prese parte al progetto, con nomi altisonanti come Nobuo Uematsu e Yoshitaka Amano, due pilastri del gioco di ruolo giapponese.
Dopo un tentato sequel per dispositivi mobile che non ha lasciato il segno, Level-5 ci riprova con un nuovo capitolo della serie che punta alle attuali console e PC, Fantasy Life i: The Girl Who Steals Time (La ragazza che ruba il tempo, nella versione italiana), pronto a “rubarvi” tante ore di divertimento sia da soli che in compagnia dei vostri amici. Disponibile dallo scorso 21 Maggio, è finalmente arrivato il momento di scoprire se tutta questa lunga attesa è stata davvero ripagata.
Versione Testata: PlayStation 5
L’inizio di questa nuova avventura ci vede nei panni di un esploratore (o esploratrice) al seguito di una spedizione guidata dall’archeologo Edward, partita sulle tracce di un misterioso segnale luminoso emanato da un antico fossile di drago, riportato alla luce poco tempo prima. Spinti dalla curiosità e dal desiderio di scoprire quali tesori si celino alla fine del viaggio, il gruppo viene improvvisamente attaccato da un minaccioso drago nero, che finisce per distruggere la loro nave. Poco prima che si consumi un dramma, il fossile di drago si risveglia salvandoci prontamente portandoci al sicuro su un’isoletta a noi sconosciuta. Un susseguirsi di eventi ci porta a scoprire però una verità che non ci saremmo mai aspettati: il drago ha la capacità di viaggiare indietro nel tempo, e nel tentativo di salvarci ci ha riportato indietro di 1000 anni. Toccherà quindi trovare un modo per tornare al nostro tempo e riunirci ad Edward e ai nostri compagni di avventura.
Non vogliamo addentrarci troppo nel racconto perché sebbene Fantasy Life i: The Girl Who Steals Time sia un titolo che fa della leggerezza il suo cavallo di battaglia, riesce a costruire in pieno stile Level-5 un racconto sfaccettato ed avvincente, alternando con naturalezza momenti estremamente divertenti e fanciulleschi ad altri più carichi di pathos, il cui connubio ricorda spesso e volentieri certe atmosfere zeldiane. Se quello che vi abbiamo raccontato è giusto l’incipit della storia, quest’ultima si sviluppa in maniera tentacolare, tirando fuori sempre nuovi dettagli ed elementi di gameplay che si fondono insieme e creano questo Frankenstein videoludico dalla forma perfetta.


All’inizio dell’avventura, mentre cercheremo un modo per recuperare il drago e tornare nel nostro tempo, dovremo imparare a cavarcela da soli in questo nuovo mondo, trovando i mezzi per guadagnare qualche soldo e portare avanti la nostra missione. Sarà qui che faremo il nostro primo incontro con i Mestieri, i lavori che potremo intraprendere all’interno del gioco e che ci aiuteranno nel venire a capo di tutti i nostri problemi. Come nel primo capitolo, ognuno dei Mestieri rappresenta un tassello di un collaudato job system, che ci consente, una volta appresi i rudimenti di cimentarci in svariate azioni a seconda del ruolo scelto.
In Fantasy Life i troviamo 14 Mestieri, due in più rispetto al capitolo precedente, suddivisi in tre grandi categorie. Per quanto riguarda il combattimento, abbiamo i classici scontri corpo a corpo con il Paladino e il Mercenario, mentre chi preferisce attacchi a distanza può scegliere tra il Cacciatore e il Mago, l’unico del gruppo che può svolgere anche un ruolo di supporto e curare la squadra. Ci sono poi i Mestieri dedicati al farming puro, ognuno dei quali è legato a un materiale specifico e facilmente intuibile: il Minatore, il Taglialegna, il Pescatore e il Contadino (la prima delle nuove classi). Chiudono questo elenco i restanti 6 lavori “creativi”, pensati per chi ama craftare oggetti tramite alcuni simpatici minigiochi, utilizzando i materiali raccolti durante le esplorazioni delle mappe e dei dungeon: il Fabbro e il Sarto si dedicano alla creazione degli equip, l’Alchimista è essenziale per creare pozioni e oggetti di recupero vari, mentre il Cuoco realizzerà gustosi manicaretti. Infine, più orientati all’aspetto estetico e alla personalizzazione della propria isola (di cui parleremo tra poco), troviamo il Falegname e l’Artista, l’altra new entry del gioco.


A supportare questo ricco sistema di classi abbiamo una rinnovata meccanica di crescita indipendente per ogni Mestiere, il cui livello viaggerà fianco a fianco con l’aumento del rango del mestiere stesso. In pratica, combattendo o svolgendo un lavoro otterremo esperienza e punti abilità, che devono essere spesi nel rispettivo skill tree per sbloccare nuove abilità, sia attive che passive. Per accedere però alle skill avanzate bisogna al tempo stesso aumentare il rango del Mestiere completando tutta una serie di incarichi dedicati che ci permetteranno così di salire di grado ed avere accesso a nuove funzionalità.
Un altro dei punti a favore di Fantasy Life è la libertà che vi concede una volta introdotti al gioco, lasciandovi gestire a vostro piacimento con quale mestiere iniziare e quanto tempo dedicargli. C’è da dire però che tanta autonomia trova una sua naturale risoluzione dettata dalla necessità di avanzare in certe porzioni di gioco, cosa che vi spingerà man mano ad affrontare progressivamente tutti i vari mestieri prima della fine dell’avventura. Anche nel caso degli scontri sentirete la necessità di partire con una classe dedicata da affiancare a quelle non combattive, dato che di base potrete buttarvi nella mischia nei panni del Disoccupato, una quindicesima classe che però non vanta nessun talento specifico.
A questo punto è il momento di introdurvi al sistema di combattimento, che anche in questo caso vede diverse revisioni rispetto al primo capitolo di Fantasy Life. Nella sua semplicità abbiamo due tipologie di attacchi, uno normale ed un altro potente, ai quali si affiancheranno salendo di rango due varianti caricate che permetteranno di ampliare il ventaglio di possibilità, compreso un potente attacco ad area capace di eliminare i nemici circostanti. Possiamo agganciare i mostri per mandare a segno con più precisione i nostri colpi, utile specie negli attacchi a distanza, mentre schivando con il giusto tempismo riceveremo un boost temporaneo delle statistiche. Il passaggio dai Mestieri di farming a quello di combattimento, e viceversa, avviene in maniera contestuale ed immediata, eliminando qualsiasi tempo morto in termini di transizione.
Anche il Minatore, il Taglialegna e il Pescatore godono di azioni speciali che ci consentono di caricare determinati colpi ed effettuare più danni al nostro bersaglio o abilità speciali per trovarne il punto debole ed eseguire colpi critici.
Durante le nostre missioni potremo portare con noi ben 3 aiutanti, che ci daranno una mano sia nei combattimenti che nelle attività sul campo. Ed è qua che entrano in gioco gli Strambini, dei curiosi oggetti animati che troveremo nel corso del gioco, e che dovremo ritrasformare nella loro versione umana. Dotati ognuno di un Mestiere specifico, sarà possibile aggiungere gli Strambini al nostro party così da rendere l’esplorazione e la progressione più snella, o avere una possibilità in più di creare oggetti migliori dai minigiochi. Non che la difficoltà in sé di Fantasy Life i possa mettervi mai in difficoltà, dato che procederà senza preoccupazioni fin verso il finale, quanto più nelle attività collaterali e nell’end game, dove lì avere un aiuto o due non guasta veramente.


Archiviati i tecnicismi delle meccaniche di gioco, quello che ci ha stupito di Fantasy Life i: The Girl Who Steals Time è lo spessore del suo gameplay e dei contenuti che Level-5 ha confezionato e che rendono il gioco ricco di attività in cui perdersi.
Abbiamo visto le missioni dedicate ai 14 Mestieri, a queste si aggiungono anche tutte le richieste dei vari cittadini che necessiteranno del nostro aiuto attivando quest secondarie come se piovesse. Per fortuna il gioco permette di tenere traccia di tutte le missioni, indicandovi sempre con chiarezza tutti gli obiettivi necessari.
Parlando dei lavori abbiamo accennato a quello del Fabbro e del Pittore, legati alla personalizzazione dell’isola. Tornati nel presente e riuniti con il resto della squadra, verrà stabilito un campo base nel quale gestiremo parte delle nostre missioni. Qua, strizzando l’occhio ad Animal Crossing, avremo la possibilità di personalizzare in maniera totale l’aspetto dell’isola, decidendone la morfologia dei terreni, la posizione di case ed edifici vari da assegnare agli Strambini e abbellendola secondo il nostro gusto e in base alla disponibilità delle ricette ottenute sia con i vari mestieri, sia acquistandole dai vari vendor sparsi qua e là. Un gioco nel gioco, con una sua progressione e un set di missioni dedicate, che vi porterà via un’altra porzione di tempo. Tempo di qualità a dire il vero, e nel “chill” più totale, dato che avrete modo di staccare dalle regolari attività per concedervi qualche momento un po’ più rilassato e creativo.
Ma non finisce qua. Sempre seguendo gli sviluppi del racconto ad un certo punto ci ritroveremo nel Continente Moltogrande, una nuova area open world tutta da esplorare, che come suggerisce il nome è veramente molto grande. Le cose di cui parlare sono tante. Per sbloccare ogni area dovremo trovare la classica torre alla Far Cry, che ci permetterà di sbloccarne la mappa e vedere i punti di interesse, come i santuari da completare (come in Breath of the Wild) e i Frondoli trovati, dei simpatici personaggi nascosti nei punti più impensabili.


La particolarità del Continente Moltogrande sta nel fatto che ogni zona ha un suo rango che può essere aumentato spendendo i punti guadagnati con varie attività che vi verranno di volta in volta segnalate e che culmineranno in una boss fight finale, per poi ricominciare in loop. L’aumento di grado dell’area non sarà fine a sé stesso ma permetterà di aumentare sia il livello dei nemici, e quindi delle sfide, sia quello delle risorse e dei tesori, con ricompense sempre migliori ad ogni scatto di grado. Capirete quindi come questa attività rappresenti uno degli elementi chiave dell’endgame, fondamentale per ottenere gli equipaggiamenti più rari del gioco.
Va però sottolineato che si tratta solo di una delle tante attività principali e ad affiancarla troviamo infatti l’Alberinto, una serie di dungeon creati proceduralmente dove attraversandone i vari piani dovremo affrontare diverse sfide da completare prima che il timer arrivi a zero. Durante l’esplorazione sarà possibile ottenere poi potenziamenti per gli Strambini, oppure scoprire una particolare meccanica legata agli equipaggiamenti e al viaggio temporale dove alcuni oggetti potranno infatti essere sepolti nel passato per poi essere recuperati nel presente, con bonus proporzionali alle risorse investite. Anche in questo caso completare l’arco dei mille anni dell’Alberinto non sarà un’impresa da poco, dato che ogni piano di questo dungeon scalerà il livello dei nemici, che diventeranno sempre più agguerriti e di conseguenza dovremo essere ben livellati ed equipaggiati per uscirne vivi.
E se tutto questo non bastasse a saziare la vostra fame di divertimento, Fantasy Life i è giocabile anche in compagnia dei vostri amici, grazie ad una ricca modalità online che abbraccia quasi in toto le attività del gioco. Ad esclusione dei progressi della storia, al momento legata unicamente al single player, potrete avventurarvi sia negli Alberinti che nel Continente Moltogrande insieme ad altri giocatori rendendo l’esperienza di Fantasy Life i paragonabile a quella di un vero e proprio MMORPG.


La mole di contenuti presenti va proprio a colmare uno dei limiti del primo capitolo per 3DS, dove sebbene fosse presente anche lì una modalità online, l’assenza di contenuti dedicati ne limitava fortemente il potenziale. In questo seguito invece, anche grazie a un sistema di matchmaking efficiente e personalizzabile tramite filtri di ricerca, sarà facile trovare compagni di avventura con cui condividere le proprie partite rendendo ogni sessione di gioco esponenzialmente più divertente e sfidante. Chiaramente l’online di Fantasy Life i è uno degli aspetti più funzionali, e la decisione di rendere il gioco cross-play fra tutte le piattaforme su cui è disponibile è stata la miglior scelta presa da Level-5, abbattendo di fatto certi limiti strutturali che nel 2025 non dovrebbero esistere, e che fan ben sperare sui futuri sviluppi del gioco, come il nuovo DLC gratuito in arrivo che promette di espandere ulteriormente l’esperienza con nuovi contenuti in arrivo.
Fantasy Life i: The Girl Who Steals Time è un titolo che sa conquistare anche l’occhio. Tutto è estremamente delizioso e ben confezionato e lo stile generale riprende quello classico della serie con i suoi personaggi super deformed. Anche le ambientazioni godono di una direzione artistica affascinante, che nella loro semplicità riescono comunque a mantenere un buon livello di dettaglio molto curato nei particolari. La scelta di applicare poi un effetto di profondità di campo alla visuale di gioco dona al tutto un aspetto “giocattoloso” come se stessimo di fronte ad un diorama interattivo. Se proprio dovessimo trovargli un difetto, questo ricadrebbe probabilmente sulla telecamera che non sempre riesce a fornirci un’inquadratura ottimale, obbligandoci ad aggiustamenti manuali intervenendo di tanto in tanto sull’analogico. Questo avviene soprattutto nel Continente Moltogrande, che a causa della sua natura aperta blocca la visuale e a sua volta l’orizzonte, limitando di fatto la porzione visibile dello schermo.
Finendo le missioni legate ad un determinato Mestiere abbiamo avuto modo di ritrovare le canzoni celebrative composte da Nobuo Uematsu, un collegamento diretto al primo gioco dal sapore volutamente nostalgico e fanservice che abbiamo apprezzato non poco. Per il resto anche lato sonoro possiamo solo che spendere belle parole per le musiche che vi accompagneranno durante il corso dell’avventura.
C’è poi l’adattamento italiano, che come di consuetudine per i giochi Level-5 tende a prendersi molte libertà ed uno stile goliardico che punta sul gioco di parole costante, che sebbene a volte appaia eccessivo resta comunque in linea con lo spirito del gioco. Va detto però, specie nel caso dei testi delle canzoni citate poco sopra, abbiamo notato un’attinenza maggiore ai testi originali giapponesi, cosa che ci fa ben sperare sulla qualità generale dell’adattamento.
Non avevamo dubbi su Fantasy Life i: The Girl Who Steals Time, e questa lunga prova ci ha confermato che la nuova incarnazione targata Level-5 è il degno erede del capitolo nato su Nintendo 3DS. Tutto funziona come si deve: dalla storia, capace di intrattenere a lungo, fino ad un gameplay ricchissimo che grazie alla varietà dei Mestieri riesce a tenere viva la curiosità e il divertimento. Buttarsi nel mondo di Fantasy Life significa farsi risucchiare in un vortice di attività quasi infinito, dove vi capiterà spesso di dire “faccio solo questo e poi stacco”, salvo poi ritrovarvi ore dopo ancora incollati allo schermo, immersi nel gioco senza nemmeno accorgervene. L’aver rivoluzionato l’online, rendendo praticamente ogni modalità giocabile in compagnia è sicuramente il punto di forza del gioco, che vi spingerà a continuare a giocare a Fantasy Life anche dopo aver raggiunto i titoli di coda. Che dire. Siamo felicissimi del ritorno di Fantasy Life e di ritrovare una Level-5 più in forma che mai.