Far Cry New Dawn – La Recensione

far cry new dawn
© Ubisoft

Pronti a scoprire cosa è successo ad Hope Country dopo Far Cry 5?

Nessuno credeva che le parole di Joseph Seed fossero vere. L’apocalisse predetta dal “Padre” di Hope Country, la mite regione del Montana, si concretizzasse nel finale di Far Cry 5. Morte e distruzione segnarono l’inizio di una nuova era. I pochi sopravvissuti al cataclisma nucleare si rifugiarono sottoterra, e 17 anni dopo sono pronti a riemergere per riportare la vita in superficie. Il mondo però è fortemente cambiato, e adesso vige la legge del più forte. La legge delle Gemelle, due sorelle a capo di un gruppo che ha soffocato ogni spirito di Hope Country, segnando la vita di tutti.

Nel Montana però tira il vento di cambiamento. Stanchi dei soprusi delle Gemelle, gli abitanti di Hope Country sono pronti a dargli battaglia. Ed è qua che entriamo in gioco noi, ergendoci al di sopra degli altri e diventando “la speranza” che stavano aspettando.

Benvenuti nella nuova Hope Country!

VERSIONE TESTATA: PlayStation 4 Pro

Vita post atomica

Così inizia Far Cry New Dawn. Con il nostro incontro con le Gemelle Mickey e Lou, due imprevedibili ragazze al comando dei feroci Guerrieri della Strada. Il nostro primo contatto con le sorelle finisce nel peggiore dei modi, non appena i nostri ideali di libertà si scontrano a muso duro con il loro pugno dittatoriale.

Da li in poi sarà tutto in salita. E sopravvissuti per miracolo all’assalto al treno su cui viaggiavamo, dovremo farci carico delle speranze e delle vite degli abitanti di Hope Country. Il punto di partenza sarà Prosperity, uno degli ultimi avamposti sicuri dove le persone possono sentirsi a casa.

Le due new entry, Michey e Lou, sono una piacevole novità fra i villain della serie, che spezzano così l’egemonia maschile destinata al cattivo di turno. E per quanto la loro presenza schermo sia piuttosto limitata nel corso dell’avventura, la loro crudezza e pazzia non fa rimpiangere i vari Pagan Min o Vaas Montenegro. Non manca spazio nemmeno per Jospeph Seed, il quale avrà nuovamente i suoi 15 minuti di fama in questo nuovo capitolo.

Far Cry New Dawn è quindi uno spin-off di Far Cry, che si collega a Far Cry 5, diventandone un seguito diretto. Essendo quindi un sequel, non solo la storia proseguirà nonostante il flash forward di 17 anni, ma anche l’ambientazione sarà la stessa. O quasi.

Una volta arrivati nella nuova Hope Country noteremo subito gli effetti del cataclisma nucleare. I già verdi e ridenti panorami han lasciato spazio ad una vegetazione incontrollata che ha preso il sopravvento su tutto e gli insediamenti urbani sono diventati ammassi di scheletri trasformati dai Guerrieri della Strada nei loro avamposti.

Come ti faccio un sequel

La base del gioco ricalca quindi quella di Far Cry 5 e degli ultimi giochi della serie. Un FPS open world dove muoversi in libertà e senza limiti, nel quale svolgere numerose missioni e attività varie. Da questo punto di vista New Dawn fa quello che il Season Pass del 5 non è riuscito a fare: intrattenere.

Per quanto le similitudini fra i due giochi siano alte, New Dawn riesce a centrare e a rimanere fedele allo spirito del quinto capitolo, con un titolo ben inquadrato e divertente. Ovviamente nei limiti concessi.

Se la storia e le sue missioni principali funzionano e riescono appunto ad intrattenere per diverse ore, a New Dawn manca un po’ quella verve di Far Cry 5. C’è qualche missione un po’ più particolare, qualche momento “mistico” tipico della serie, e Hurk con le sue classiche battute sul suo “culo”. Ma in generale sembra costantemente di viaggiare con il freno a mano. Si poteva forse osare di più sulla follia delle due protagoniste, o sul mondo post atomico, fin troppo tranquillo per essere allo sbando.
Nonostante questo però in generale il feeling che si ha giocando è buono e si riesce a passare su qualche magagna anche grazie al prezzo con il quale viene proposto, al di sotto della soglia psicologica dei 50 euro. Un biglietto d’ingresso decisamente invitante, specie se avete apprezzato Far Cry 5.

E fra una missione storia e l’altra possiamo concentrarci su diverse attività secondarie. Fra quest di reclutamento, che serviranno a raccogliere tra le nostre file nuovi adepti da utilizzare anche in battaglia, tra cui un irriverente cinghiale di nome Orazio, non mancano gli avamposti da liberare dai Guerrieri della Strada e le nuove Spedizioni. Proprio queste saranno vere incursioni di recupero, dove bisognerà trovare un pacco ben nascosto ed estrarlo dall’area. Cercando ovviamente di rimanere vivi e vegeti.

Durante l’esplorazione capiterà poi di arrivare cacce al tesoro, o mini eventi legati alla liberazione di ostaggi. Piacevole la presenza di una sub quest legata al cambiamento di Hope Country nella quale dovremo visitare alcuni dei luoghi iconici del precedente capitolo che qua saranno notevolmente mutati nel tempo.

Next Level

La più grossa novità di New Dawn Sta in una lieve svolta RPG, se così vogliamo chiamarla, che in qualche modo va ad accentuare l’aspetto arcade di Far Cry. Adesso dovremo recuperare materiali di scarto durante i nostri viaggi, ed utilizzarli per creare armi e veicoli. O sfruttarli per potenziare e migliorare le varie strutture del nostro Quartier Generale.

Il tutto viene poi diviso per livelli, e ad ogni “step” corrisponde un upgrade sostanzioso del nostro arsenale. Per farvi un esempio rapido, migliorando l’armeria potremo creare armi sempre più distruttive, fino a raggiungere il grado élite, il migliore in assoluto. Lo stesso vale per i veicoli o le risorse.

Anche i nemici suburanno l’influenza di questo nuovo sistema per livelli, e se nelle prime ore avremo a che fare con semplici soldati, progredendo nel gioco affronteremo unità sempre più corrazzate e letali.

Migliorarsi, sempre

Ma il nostro personaggio non sarà da meno, e oltre ad un arsenale da far invidia a Rambo, potremo sfruttare tutta una serie di Tratti, che se sbloccati facilitano la vita a Hope Country.

Alcuni migliorano le nostre prestazioni fisiche, altri ci permettono di sfruttare rampini e tute alari. Altri ancora incrementano la nostra furtività permettendoci così di aggirare i nemici, facendoli fuori in maniera silenziosa e pulita. Soprattutto questo aspetto si rivela utile durante gli assalti ai vari avamposti, che se eseguiti in maniera stealth, offriranno maggiori ricompense, specie ai livelli più alti.

Verso la metà del gioco poi potremo accedere anche ad un nuovo potere, che ci consentirà di sbloccare un ulteriore ramo abilità. Il tutto grazie ai Punti Tratto, che riceveremo completando le varie sfide relative all’uso delle armi, del roaster o ad azioni contestuali.

Nel caso siate giocatori che vogliono tutto e subito, Ubisoft ga inserito la possibilità di sbloccare i tratti mettendo mano al portafoglio tramite un sistema di microtransizioni. Durante la nostra prova, fino ad arrivare ai titoli di coda, non abbiamo mai sentito la necessità di dover ricorrere a questo escamotage, e il sistema di sblocco si dimostra ben equilibrato così com’è senza l’intervento esterno dovuto dagli acquisti in-app.

Assente invece la modalità multigiocatore presente nei precedenti capitoli di Far Cry, una vittima sacrificale della quale non sentiamo troppo la mancanza. È presente invece la consueta coop, che permette ad un amico di unirsi in partita. Questa possibilità continua ad avere qualche limite sullo sblocco di progressi relativi alla storia da parte del giocatore ospite. Ed è un peccato che Ubisoft non abbia puntato maggiormente su questa feature, visto che le avventure di Far Cry si prestano benissimo al gioco di squadra.

La fine dell’inverno nucleare

Tecnicamente poi ci troviamo di fronte ad un prodotto totalmente in linea con Far Cry 5. Pur trovandoci di fronte alla stessa ambientazione, faticherete a riconoscere i luoghi già visitati in passato, ormai stravolti dalla natura e dal cataclisma. In generale il colpo l’occhio è ottimo e le scelte cromatiche tendono a richiamate i colori e le luci al neon anni ’80, pur trovandoci nel “futuro”. Come accennato prima il sapore “post apocalittico” alla Mad Max è presente anche se avremmo gradito qualche sforzo in più nel esasperare al massimo questo aspetto, che pare essere tornato di moda proprio in questi anni, sia nelle produzioni cinematografiche che videoludiche.

Impeccabile come da tradizione Ubisoft il doppiaggio completamente in italiano, così come la colonna sonora, che presenta musiche originali che si alternano a tracce su licenza, come i brani degli Die Antwoord, che ben si sposano con le pazze atmosfere post apocalittiche di Far Cry New Dawn.

Pros
Cons