Final Fantasy XVI – Anteprima

Siamo stati all'evento stampa per provare con mano l'ultimo capitolo di Final Fantasy!

final fantasy XVI

Scopriamo insieme un assaggio del nuovo Final Fantasy XVI.

Final Fantasy XVI è certamente uno dei giochi più attesi di questo 2023 – insieme al recentissimo The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom (titolo atteso anche da Naoki Yoshida stesso, che ci ha benevolmente donato quasi 10 giorni per scoprire il lavoro di Nintendo) – soprattutto grazie all’immenso carico che il brand porta sulle sue spalle.

Oggi siamo qui perché abbiamo avuto modo di provare – grazie a Square Enix e Plaion – Final Fantasy XVI con una build creata per l’esperienza stampa, con dei contenuti che potrebbero però differire dalla versione finale.

La scelta di aver reso disponibile il titolo a noi giornalisti, per tanto tempo e senza particolari limitazioni, dimostra quanta sicurezza abbia il team di Naoki Yoshida e Creative Business Unit III verso il proprio operato. Una sicurezza di cui avete ricevuto un assaggio allo scorso State of Play dedicato al gioco e che, probabilmente, ha contribuito ad un enorme entusiasmo come videogiocatori.

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FINAL FANTASY XVI © 2023 SQUARE ENIX CO., LTD. All Rights Reserved.

Proprio per questo ci siamo chiesti se, pad alla mano, il nuovo titolo Square Enix riuscisse a convincerci allo stesso modo e per dare risposta a questa domanda ci siamo messi in moto e siamo andati dritti all’evento dedicato a provare quasi cinque ore di gioco.

Quindi bando alle ciance e vi diamo il benvenuto alla nostra anteprima di un magnifico, nuovissimo e rinnovato Final Fantasy.

L’ambientazione di Final Fantasy XVI è Valisthea, una terra in cui per secoli le persone si sono riunite attorno ai Cristalli Madre per essere benedetti dall’etere che alimenta la magia usata nella vita di tutti i giorni. Inspiegabilmente però questa fonte di energia inizia a svanire e le terre iniziano un processo di decadimento a causa di una misteriosa piaga che ha iniziato il suo lento, ma inesorabile, cammino.

Attorno agli ultimi residui dei Cristalli Madre nascono delle guerre su larga scala, così da ottenere le loro benedizioni e continuare la pacifica vita vissuta fin ora. Per far fronte a questo conflitto, i vari paesi cominciano una caccia al possesso dei Dominanti: delle figure in grado di poter evocare delle vere e proprie rappresentazioni degli elementi naturali, chiamati Eikon. I Dominanti sono spesso persone di alto borgo la cui benedizione donata dal Cristallo Madre ha portato in loro del potere magico, utilizzabile per sprigionare l’essere che dimora al loro interno.

Ma tutto ha un costo e il materializzarsi di questa forma prosciuga la propria essenza magica, portando il proprio ospitante anche alla morte. Il nostro protagonista è Clive Rosefield, fratello di Joshua colui che è stato benedetto dalla Fenice e, quindi, il suo Dominante. Clive è un soldato scelto (denominato Scudo) per la protezione di Joshua e quando un incidente che involve un secondo Eikon del Fuoco scuote le fondamenta della sua vita, il giovane intraprende una strada di vendetta.

 

Ovviamente abbiamo cercato di rimanere più vaghi possibile per quanto riguarda la trama di Final Fantasy XVI in sé, così da evitare spoiler a coloro che vorranno godersi liberamente la nuova avventura ma pensiamo di aver rivelato abbastanza per dare quel giusto pizzicore di interessamento.

Nelle quattro abbondanti ore di prova siamo riusciti a vivere una grandissima parte del prologo e del primo capitolo della storia, che è servita a darci una prima idea di quello a cui andremo in contro dal prossimo 22 giugno.

Il prodotto di Yoshida si discosta brutalmente, e in positivo, rispetto al passato della serie principale di Final Fantasy con numerosi colpi di scena e una scrittura che, pur mantenendo un canovaccio riconosciuto e facile da intuire, risulta fin da subito più matura e impegnata.

Le prime ore, infatti, sono un connubio tra quanto visto in Final Fantasy XIV (gioco che lo stesso Yoshida ha salvato dal disastro quasi una decina di anni fa) e opere letterali come “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” (meglio conosciuto come Il Trono di Spade), con un livello di violenza e crudezza difficile da immaginare per questa serie.

Final Fantasy XVI mette a pieno regime l’utilizzo del rating 18+ per includere scene mature, adatte a un contesto medioevale europeo che Yoshida tanto ha voluto portare in scena. Le ambientazioni ricalcano tutte questo stile, pur mantenendo l’anima fantasy al suo interno con la presenza di Moguri e Chocobo caratteristici della serie, tutti con ruoli più o meno importanti e il fattore che salta subito all’occhio è la volontà di mostrare come questo approccio possa effettivamente far parte della saga, pur mostrando tantissima voglia di rivoluzionare i preconcetti classici.

Avremmo molto da dire riguardo questo aspetto, ma preferiamo farlo in sede di recensione in modo da avere una visione d’insieme più completa e poter parlare anche di eventuali aspetti negativi che non sono pervenuti durante la prova effettuata.

Una nota necessaria riguarda la localizzazione: Final Fantasy XVI è il primo della serie a essere pienamente localizzato con testi e voci in italiano ed è un grandissimo risultato per il nostro paese, segno che Square Enix – al contrario di quanto si possa pensare – ancora creda nel nostro mercato e il risultato è stato entusiasmante.

Nel corso della nostra prova, infatti, abbiamo avuto modo di sentire per la prima volta in modo esteso la qualità del doppiaggio e c’è da dire che, questa volta, non impallidisce affatto rispetto alla versione inglese o all’originale in giapponese. Fabrizio Dolce, Luca Appetiti, Francesco Rizzi o Katia Sorrentino sono solo alcuni dei nomi che sentirete e dobbiamo evidenziare con il lavoro fatto sia di una qualità che raramente abbiamo avuto modo di ascoltare in un’opera videoludica, viste le condizioni di lavoro a cui vengono solitamente fatti lavorare i doppiatori.

Non sono solo i protagonisti a essere curati, ma la cura è riservata anche nel doppiaggio di soldati e personaggi che compaiono solo per pochi istanti. La qualità del lavoro è di altissimo livello e questa volta sarà difficile scegliere con quale lingua partire durante la prima run.

Arriviamo ora al punto focale di questa anteprima: il gameplay.

Sono molti i dubbi palesati nella mente di molti giocatori riguardanti il combat system (tra cui il sottoscritto), non per la mancanza del combattimento a turni, quanto per la possibile qualità e cura di un sistema più action rispetto ad altri titoli prodotti da Square Enix (parliamo ad esempio di Final Fantasy XV o del più recente Forspoken). Per quanto ci riguarda, ogni ambiguità è stata dissolta sin dal primo istante ed è bastato pochissimo per ricevere una risposta ai quesiti sulla fluidità del sistema di combattimento e di come il tutto riesca a concatenarsi in modo più sapiente.

Mischiando un sistema più hack and slash a uno RPG, Final Fantasy XVI prende piena consapevolezza di sé grazie alla presenza di Ryota Suzuki – game designer di Devil May Cry V e Dragon’s Dogma – la cui mano è immediatamente visibile nell’incredibile possibilità che fornisce il sistema di combattimento nella sua interezza, capace di adattarsi facilmente sia ai veterani che a coloro che non sono avvezzi al genere.

In pochi secondi Clive può “castare” magie da sparare (letteralmente) verso il nemico, concatenando il tutto con attacchi e abilità esclusive dell’Eikon equipaggiato in quel momento. Il protagonista, infatti, può utilizzare tre Eikon alla volta – ancora non è chiaro come ma ha questa capacità – e imporre la loro forza in terribili combo che possono interallacciarsi tra loro passando tra un set e l’altro, anche durante gli stessi attacchi. Pratici esempi sono presenti nell’ultimo State of Play dedicato al gioco, dove è possibile vedere Clive iniziare un attacco con abilità di terra per poi passare, durante la combo, al vento scatenando degli attacchi multipli a velocità altissima e chiudere con la potenza del fuoco per infliggere il maggior numero di danni ai nemici.

Nelle prime ore, ovviamente, non sarà possibile utilizzare tutte queste concatenazioni, ma la crescita di Clive arriva di pari passo a quella del giocatore grazie alla possibilità di sbloccare abilità tramite uno skill tree apposito, testandole prima dell’acquisto nella modalità addestramento. Se non si fosse soddisfatti dell’esito della prova, sarà possibile togliere i punti abilità spesi per concentrarsi su altro, oppure mantenerli per il futuro.

Un’ulteriore dubbio della community riguardava la possibile presenza di nemici punchball, spugne dalla vita infinita che allungano il brodo e riducono l’esperienza a scontri lunghissimi e bulimici. Riguardo a questo possiamo, felicemente, tirare un sospiro di sollievo: i nemici saranno tanti e con un discreto numero di punti ferita, ma le possibilità di Clive sono talmente ampie che i combattimenti normali non dureranno più di 20/30 secondi, anche in presenza di nemici numerosi, con qualche proroga temporale necessaria solamente per le boss fights.

La volontà espressa sin da subito dal team di sviluppo è stata quella di spettacolarizzare l’intero gioco e questo elemento è ben visibile soprattutto durante i combattimenti: i fan dei giochi action troveranno il massimo della loro esperienza contro nemici aventi dei timing tutti diversi, oltre ad uno svariato numero di attacchi da schivare al momento giusto (creandosi così un’opportunità per attaccare ripetutamente l’avversario) che contrattaccando subito dopo porteranno a far vacillare il nemico, infliggendo danni sempre più alti.

Questa meccanica è un po’ il fulcro di Final Fantasy XVI, in quanto ogni nemico possiede una propria barra Vacillamento che si svuoterà man mano che Clive attaccherà (insieme ad eventuali compagni ad accompagnarlo) e, arrivati a circa metà, il nemico verrà leggermente stordito subendo maggiormente l’effetto dei colpi per un tempo limitato, e una volta esaurita del tutto l’avversario diverrà inerme, dando la possibilità di attaccare in modo più veemente per moltiplicare i danni inferti.

Durante le boss fight, oltre al vacillamento si uniscono anche scene spettacolari di combattimento che prevedono l’esecuzione, in determinati contesti, di Quick Time Event che possono capovolgere l’esito della battaglia. Queste saranno di tre tipi: attacco, schivata e attacco ripetuto. Premendo velocemente il tasto indicato a schermo sarà possibile infliggere numerosi danni, oppure scampare a un attacco che potrebbe uccidere Clive.

Final Fantasy XVI è uno spettacolo continuo, una vera e propria sequenza di combattimento danzante con tantissime fasi che spettacolarizzano quello che si vede a schermo.

Figli di questa meccanica sono anche gli scontri tra Eikon, che abbiamo avuto modo di provare in due diverse versioni: con Fenice e con il “misterioso” secondo Eikon di fuoco. Nel primo caso la battaglia provata è stata un vero e proprio shooter a scorrimento – come visibile in certi livelli di Devil May Cry o Bayonetta, tanto per fare due esempi recenti – mentre nel secondo siamo tornati più sull’impronta action in tempo reale con una gigantesca evocazione con cui abbiamo necessariamente dovuto schivare e attaccare con tempismo l’avversario.

Queste battaglie sono l’emblema del nuovo corso di Final Fantasy XVI, che punta sulla prestazione anche dal lato tecnico: con numerosi effetti e uno stile unico questo capitolo ci è parso come la realizzazione di una strada precedentemente tentata dal quindicesimo capitolo e con cui il lavoro impressionante della CBU III è riuscito a eliminare e portare al suo massimo splendore.

Abbiamo provato entrambe le modalità grafiche a disposizione e, seppur quella che predilige la qualità grafica sia ben fatta, il suggerimento è assolutamente di giocare l’intera avventura con l’impostazione dedicata al framerate, dando così modo al titolo di esprimere il suo massimo potenziale. I 60fps, infatti, sono totalmente stabili e anche durante le fasi più concitate non abbiamo quasi mai sperimentato un tentennamento. Nelle 4 ore di test, infatti, abbiamo rilevato un solo calo di qualche secondo durante un QTE che si è ripetuto due volte nella stessa battaglia, in condizioni un po’ fuori dal comune diciamo, ma quello è stato l’unico momento in cui ci si è schiodati dai 60 fissi.

Pur ricordandovi che questa è una versione speciale creata per l’esperienza stampa e i contenuti potrebbero differire dalla versione finale, la forza di Playstation 5 si vede soprattutto in queste occasioni, quando un gioco spinge tanto sul potenziale grafico mantenendo, al contempo, un frame rate stabile.

La modalità che predilige l’alto numero di frame al secondo, infatti, subisce un calo di qualità visibile a occhio nudo – ma niente a che fare con i problemi che si son visti con le prime versioni di Horizon Forbidden West – mantenendo così il livello voluto dal team di sviluppo nella rappresentazione di Valisthea.

Il mondo di gioco è meraviglioso e l’ispirazione, come già dichiarato più volte e confermato da Yoshida stesso durante il briefing prima della prova, è chiaramente rivolta verso God of War (2018) e successivo Ragnarok. Il fulcro è stato proprio quello di pianificare ambientazioni piccole, guidate e successivamente alcune aree più aperte e questo ha aiutato a concentrare le risorse su alcuni punti specifici ben stabiliti. Parliamo infatti dei modelli di personaggi principali ma anche di castelli, foreste – finalmente – vive o paludi lugubri e dall’aspetto ripugnante dovuto principalmente alla piaga, dove saranno presenti numerosi mostri in grado di fare parecchio male a Clive e al suo gruppo.

L’impressione generale è quella di un lavoro mastodontico, che viene messo in risalto dalla console per cui si è scelti di mantenere l’esclusiva, almeno momentanea, che risulta in grado di poter esprimere il potenziale delle idee proposte da Naoki Yoshida, il vero salvatore della serie Final Fantasy. È innegabile come la stima dell’intero pubblico sia riposta in un uomo che ha saputo non solo rivoluzionare ma anche elevare il quattordicesimo capitolo della saga, portandolo a un successo planetario e finendo per dover risollevarne anche il comparto single player.

Da questa prova effettuata il compito sembra egregiamente riuscito, con una scrittura molto più impegnata e un sistema di combattimento lavorato in modo da risultare ottimale alla vista sia di qualcuno di più esperto, che alle persone che si affacciano a un gioco action per la prima volta. Abbiamo volutamente evitato di toccare alcuni argomenti che andranno poi analizzati in sede di recensione, ma queste quattro ore iniziali ci hanno messo ancora più voglia di visitare Valisthea e l’intero mondo di Final Fantasy XVI, l’appuntamento si avvicina e manca solo un mese prima che questo possa accadere.

Final Fantasy XVI sarà disponibile in esclusiva su PlayStation 5 dal prossimo 22 Giugno.