Foamstars – La Recensione

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Foamstars è il nuovo live service di Square Enix!

L’annuncio di Foamstars, il nuovo hero shooter di Square Enix ha spiazzato un po’ tutti. Non tanto perché di fatto era un timido tentativo da parte della software house giapponese di rimettere piede nel campo dei live service, quanto per la forte somiglianza con Splatoon di Nintendo, sia nella formula di gioco che in un certo tipo di estetica.

Uscito lo scorso 6 Febbraio abbiamo passato un po’ di tempo nella lussuriosa città di Bath Vegas a sfidare avversari a colpi di schiuma. Quale sarà il verdetto su Foamstars? Scopritelo nella nostra recensione.

Prima di iniziare è giusto parlare dell’elefante nella stanza, ovvero Splatoon. Pur non essendo il classico “clone game” come capita spesso di vedere in questi casi, i parallelismi fra lui e Foamstars sono molti, a partire dalla tipologia di shooter in terza persona, a certe dinamiche del match, fino al concetto stesso “spruzzare” (in questo caso schiuma) per potersi muovere agilmente nell’arena ed affrontare i rivali.

Pad alla mano però Foamstars prende una deriva completamente diversa, quella dell’hero shooter alla Overwatch. Niente equipaggiamenti fashion da sbloccare e potenziare ma personaggi ben definiti sul piano del gameplay, caratterizzati ognuno da una tipologia di sparo differente, due attacchi secondari a cooldown e una special caricabile, l’abilità da Super Stella, capace di infliggere bei danni agli avversari. 8 eroi selezionabili all’inizio del match, uno dei quali bloccato all’interno del pass stagionale e ottenibile completandone i vari livelli, anche nella sua controparte gratuita.

La formula da hero shooter prevede un certo livello di cooperazione, che parte già dal “peek” del proprio personaggio, e che viene influenzata dalla scelta dei propri compagni di squadra, per creare un team che riesca a sopravvivere e adattarsi all’evolversi dello scontro.

Rispetto a Splatoon, il “colorare” l’area calpestabile della mappa serve solamente ad agevolare gli spostamenti sulla mappa con la propria tavola da surf e non ha nessuna influenza in termini di vittoria. Infatti, nella modalità principale di gioco Distruggi la Stella, l’obiettivo è quello di eliminare progressivamente i giocatori avversari in un death match 4v4 dai respawn limitati, fin quando uno dei due team non arriverà a zero vite rimaste ed apparirà il Giocatore Stella, ovvero il migliore della squadra, che dovrà resistere fino a che uno dei due Giocatori Stella rimasti non verrà eliminato. Per eseguire una eliminazione non basterà schiumare completamente l’avversario, ma bisognerà eseguire un calcio in scivolata, per completare la “freddaturta”. Nel caso ad essere stato schiumato sia un nostro compagno di squadra, il calcio in scivolata servirà per riportarlo in partita, liberandolo così dalla palla di schiuma in cui verrà temporaneamente confinato.

A livello di dinamiche Distruggi la Stella è la modalità perfetta per muovere i primi passi nel mondo di Foamstars e cercarne di capire i segreti e le tecniche di gameplay. Quello che però manca al gioco è un po’ di mordente che riesca a far presa sul giocatore. Di base i match sono abbastanza confusionari, a livello di gunplay non si ha mai un bel feedback sul fatto che si stia effettivamente colpendo l’avversario o meno, e in generale, sebbene le differenze fra il titolo Square Enix e quello Nintendo siano abbastanza palesi, resta di fondo una similitudine che profuma di già visto ogni singolo secondo che si passa all’interno del gioco.

Ad esempio, una volta sbloccate le altre modalità, queste saranno disponibili solamente a rotazione oraria (come in Splatoon) oppure, la presenza di una modalità PVP ad ondate ricalca la Salmon Run, con il team intento a respingere ondate di nemici sempre più agguerriti, pronti a distruggere l’obiettivo che stiamo difendendo. Anche gli eventi speciali “simil Splatfest” fanno la loro comparsa ad intervalli regolari.

Fra le modalità secondarie spicca sicuramente Bagno di Sopravvivenza, dove la squadra viene “splittata” in due gruppi, dove il primo combatte attivamente con gli avversari, mentre l’altro effettua back up dall’alto, spruzzando schiuma a più non posso per creare un passaggio per i propri compagni. La Festa delle Paperelle di Gomma invece è il classico match di scorta dell’obiettivo, dove a più riprese i due team dovranno impossessarsi di una paperella di gomma gigante ed accompagnarla a destinazione, mentre vi occuperete di freddare gli avversari. Ci sono poi anche i match classificati, ma come nel caso degli eventi, anche quest’ultime verranno attivate ciclicamente durante la season in corso.

Abbiamo accennato ad una modalità PVE, chiamata semplicemente Missioni, che propone due diverse tipologie di gioco, una in singolo pensata per prendere confidenza con il proprio personaggio (a mo di tutorial), l’altra dedicata al gioco di gruppo e nella quale affrontare 10 ondate di mostri di bolle. Qua è possibile scegliere anche due diversi livelli di difficoltà, di cui quello difficile richiede non solo una buona padronanza del pad, ma anche che dedichiate tempo e risorse per aumentare delle statistiche del personaggio, con un sistema di potenziamento dedicato esclusivamente a questa modalità di gioco, senza il quale è impossibile avventurarsi in questa modalità. Inoltre, ad intervallare le varie ondate, sarete chiamati a scegliere un perk da aggiungere al vostro set abilità, che migliorerà statistiche come l’attacco, la velocità dei colpi o aggiungerà abilità o attacchi passivi.

Nell’hub di Foamstars, una lussuosa lounge sul tetto di un attico che si affaccia su Bath Vegas, è possibile accedere alle partite online e al PVP, oltre alle varie opzioni di personalizzazione dei personaggi. E proprio per questo aspetto è giusto spendere due parole e fare qualche considerazione. Qua è possibile customizzare i vari personaggi, decidendone gli abiti (se disponibili fra quelli sbloccati), skin dell’arma e della tavola da surf, un’icona posizionata alle spalle del personaggio e un pet. È presente anche un set gemme, un aspetto in realtà poco approfondito e dal puro sapore gatcha, nel quale spendendo dei cristalli che accumulerete giocando, potrete rerollare alcune abilità che applicheranno degli effetti casuali al personaggio migliorandone qualche caratteristica (con un valore che varia da E a S, con un S garantito dopo 15 pull). In termini di performance gli effetti non saranno così soverchianti, data la loro natura casuale, ma è un piccolo boost che è utile avere, specie negli scontri competitivi.
Sempre in termini di personalizzazione troviamo quella dedicata alla gamer card, con immagine profilo e banner che determinano il proprio stile online, e i vari set di emoticon e sticker da usare in partita e nella lobby.

Passiamo invece alla questione più spinosa, quella dello shop online.

Il negozio Akimbo Akindo propone principalmente skin e stili a pagamento, e la prezzistica usata arriva a sfiorare i 45 euro per un singolo pack personaggio. Se è vero che si tratta semplicemente di estetiche dell’aspetto, e che quindi non impattano minimamente sulle dinamiche di gioco (non siamo nel campo del pay to win, per farla semplice), è altresì vero che Foamstars offre pochissimi contenuti sbloccabili, e quel poco ottenibile è comunque bloccato tramite pay-wall ed accessibile tramite pass. Ed è qua che il flebile equilibrio di Foamstars inizia a scricchiolare.
Sebbene sia stato pubblicato “gratuitamente” tramite PlayStation Plus, Foamstars è un titolo a pagamento (30 euro da Marzo in poi) e in quanto tale ci si aspetterebbe un supporto contenutistico adeguato, e non ricorrendo forzatamente ai costosi acquisti in app. Il poco ottenibile giocando ha un metodo di sblocco legato a delle sfide da completare, alcune delle quali abbastanza lunghe da portare a termine (tipo le skin oro che richiedono di giocare con un personaggio 777 volte) e non viene data una reale alternativa al dover necessariamente shoppare per personalizzare il proprio personaggio. Ed è un peccato perché così facendo, con questo modello di monetizzazione, si rischia di far perdere interesse nei giocatori anzitempo, privandoli di un interesse stimolante che riesca a motivarne il replay value.

Lato tecnico Foammstars è sicuramente un titolo valido, forte di un estetica ben definita e un design ne complesso riuscito. Quello che non convince è la realizzazione delle arene, che non si differenziano molto l’una dall’altra, sia in termini di aspetto che di realizzazione e sembra di trovarsi costantemente in un solo, unico, ambiente. L’effetto schiuma è piacevole, così come l’altra effettistica applicata al gioco, per esempio i numerosi riflessi che donano a Foammstars un look decisamente appariscente. A livello di performance PlayStation 5 riesce a gestire tutto ottimamente e data la natura da arena shooter, il tutto è ben confezionato senza la minima incertezza, riuscendo a girare senza troppi problemi anche sui passati modelli delle console della famiglia PlayStation come PS4 o PS4 Pro.

La colonna sonora di Foamstars ricorda l’eccentricità di quella di Splatoon, senza però essere così efficace. Qualche brano ricorda addirittura le sonorità del titolo Nintendo, altre tracce invece si allontanano per stile e costruzione, riuscendo comunque a mantenere, almeno su questo piano una sua identità.

C’erano sicuramente delle buone intenzioni da parte di Square Enix nel voler proporre un’esperienza multiplayer alla Splatoon che però si sono scontrare a muso duro con una realizzazione non troppo convincente e un modello di monetizzazione disastroso. Quello che manca a Foamstars è quel piglio, quell’originalità e quel briciolo di interesse che riesca a mantenere la community incollata al pad nei mesi a venire. Purtroppo Foamstars non è nulla di tutto questo, e se Square Enix non rivedrà in tempi stretti un po’ le politiche relative ai contenuti, rischia di trasformare questo esperimento in una meteora videoludica.

Foamstars è disponibile in esclusiva su PlayStation 5 e PlayStation 4.

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Foamstars – La Recensione
Pro
Divertente con un gruppo di amici
Alcune modalità sono particolarmente riuscite
Il team play è fondamentale
Contro
Pochissimi contenuti al lancio
Microtransizioni e contenuti bloccati dietro paywall
A volte troppo caotico
6
Voto