Il mondo dei giochi da tavolo e dei giochi di carte si prepara a un cambiamento drastico: un nuovo dazio del 54% sulle importazioni dalla Cina, in vigore dal 5 aprile, rischia di colpire duramente produttori e consumatori. Meredith Placko, CEO di Steve Jackson Games, ha definito la misura una vera e propria “scossa sismica” per il settore, avvertendo che i prezzi saliranno inevitabilmente. Queste le parole di Placko attraverso un comunicato stampa:
In questo momento stiamo rivalutando l’intero piano aziendale: prodotti, listini e strategie future. Non possiamo sostenere un aumento di costi di questa portata senza rifletterlo sui prezzi finali. Abbiamo già assorbito, finché possibile, gli aumenti dei costi di trasporto e produzione. Ma questo nuovo dazio cambia completamente le regole del gioco.
Per illustrare l’impatto concreto, Placko ha fatto un esempio:
Un gioco che prima producevamo in Cina a 3 dollari, oggi può arrivare a costare 4,62 dollari, prima ancora di spedirlo. Con l’aggiunta di logistica, stoccaggio, distribuzione e margini, un gioco che prima costava 25 dollari al pubblico può arrivare facilmente a 40. Non è un rincaro di lusso, è pura sopravvivenza.
Il problema, secondo Placko, non è solo economico ma anche strutturale: gli Stati Uniti non dispongono ancora di un’infrastruttura adeguata per produrre internamente questo tipo di giochi su larga scala. Ecco le parole di Placko:
I dazi possono funzionare se fanno parte di una visione a lungo termine per incentivare la manifattura locale, ma attualmente manca un piano nazionale concreto per sostenere la produzione di giochi da tavolo e carte da gioco negli USA.
Placko invita i consumatori e i creatori a far sentire la propria voce:
Scrivete ai vostri rappresentanti. Chiedete loro in che modo queste nuove misure aiutano davvero le piccole imprese americane. Perché al momento, non sembra che lo facciano.
Anche la Game Manufacturers Association (GAMA) ha espresso forte preoccupazione, parlando di “notizie allarmanti per l’intero settore del gioco da tavolo e per l’economia americana in generale.” La società PSA, nota per la valutazione di carte collezionabili, ha addirittura sospeso temporaneamente le richieste di valutazione provenienti dall’estero, in attesa di capire gli effetti del nuovo dazio.
Infine, anche il CEO di Hasbro, Chris Cocks, ha lanciato un avvertimento a marzo:
Quando si parla di dazi oltre il 20%, è un costo che non possiamo assorbire completamente. Alla fine, ricadrà sul consumatore.