“Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii.”
Quando si tratta però di ricordare il mio rapporto con il maghetto creato da J.K. Rowling devo tornare con la mente all’11 Dicembre del 1998, data del mio ottavo compleanno in cui mia madre mi regalò l’edizione Salani di Harry Potter e la Pietra Filosofale presentandomelo con le parole che non dimenticherò mai nella vita: “Questo è un libro su un detective. Me l’ha consigliato una mia collega”.
Nota per mia madre che non leggerà mai questo articolo: “Ma cosa vi eravate fumate??? 😀 ”
Da quel momento la mia vita è cambiata. E non lo dico tanto per fare lo smielato o per raccogliere i big like e le condivisioni facili, è cambiata sul serio!!! Non ero mai stato un grande lettore di libri, sia perché avevo 8 anni e pensavo solo a giocare a palla ed a mangiare pane e nutella alle 16.30 in punto, sia perché non ero un gran fan della lettura.
Da quel momento però cambiò tutto. Credo che Harry Potter sia stato il mio battesimo di fuoco alla letteratura. Rimasi letteralmente folgorato da quel magico mondo, volevo saperne di più, volevo entrare ad Hogwarts, diventare amico di Harry, Ron ed Hermione (ecco magari con lei anche qualcosa in più dell’amicizia), volevo poter fare magie.
E così cominciò questo lungo percorso, tra tutte le prime edizioni dei libri, le file a mezzanotte davanti alle librerie (quando iniziarono a farle), i giochi per la PS1 e la PS2, la fantastica Gazzetta dei Maghi e delle Streghe, i film al cinema e poi in VHS e in DVD.
Percorso concluso poi il 13 luglio 2011 con l’uscita al cinema di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 ma recentemente ricominciato seppur per vie traverse con la nuova saga di Animali Fantastici e Dove Trovarli che ci hanno reimmerso tutti in quel mondo magico che la Rowling è riuscita a creare durante le sue pause pranzo al pub The Elephant House.
Quindi grazie Harry e grazie J.K. Rowling (anche se un po’ meno grazie per quella cosa indifendibile chiamata “la maledizione dell’erede”)