L’universo vi aspetta. Pronti ad esportare la democrazia in Helldivers 2?
Il primo Helldivers è stato un titolo che nonostante avesse trovato un suo pubblico, non è mai riuscito a sfondare quella parete che lo recludeva in una certa nicchia di aficionados, impossibilitato nel ritagliarsi quel successo destinato ad altre esclusive maggiori. Con Helldivers 2 Sony e Arrowhead sembrano aver imparato dai propri “errori” e confezionato per questo seguito un titolo dal piglio più ammaliante.
Diventato un vero e proprio fenomeno mediatico nel giro di pochi giorni, con migliaia di giocatori attivi al giorno e numeri da capogiro su Steam e PlayStation 5, scopriamo insieme da cosa nasce il successo di Helldivers 2 nella nostra recensione.
Se c’è un aggettivo che calza a pennello per la serie di Helldivers, questo è ignorante, ovviamente in senso buono. Helldivers rappresenta in forma giocabile quell’immaginario eccessivo ed esplosivo di un certo tipo di pellicola cinematografica a cavallo fra gli anni ’90 e i primi 2000, quel trash “so bad, so good” che difficilmente ammettiamo di apprezzare ma che segretamente ci intrattiene senza troppe paturnie. E non a caso uno dei paragoni più facili che saltano all’occhio non appena avviato il gioco è quello con Starship Troopers, l’iconico film di Paul Verhoeven nel quale un esercito di soldati spaziali si trova a combattere per la salvezza contro una letale razza aliena colonizzatrice.
Helldivers ne esce quasi come bootleg di Starship Troopers condividendone più di un aspetto in comune. In Helldivers 2 impersoneremo appunto un soldato d’elite, un Helldivers, il cui compito è quello di difendere la Super Terra dalla minaccia aliena ed esportare nell’universo la democrazia, con un concetto di pace che prevede l’uso massiccio della forza. Questo breve incipit è tutto quello che il gioco vi fornirà a livello di racconto prima di scaraventarvi, letteralmente, su qualche pianeta sperduto a dimostrare il vostro patriottismo. Un aspetto che abbiamo apprezzato di Helldivers 2 è proprio questa leggerezza narrativa, a tratti quasi superflua, che si scontra invece con un gameplay estremamente hardcore, che spinge il giocatore ad una continua escalation verso i livelli più ardui, quasi come a tentare di saziare una sete di sangue incolmabile.
Quello che appare straniante in Helldivers 2 è la quasi totale assenza di una guida che, a parte il tutorial iniziale che servirà a prendere confidenza con i comandi, vi lascerà in balia del gioco e con molte domande su come muovere i primi passi. E la prima sensazione da novizi della serie è stata quella di smarrimento. Dopo qualche minuto passato ad esplorare la nostra nave ammiraglia e arrivati sul ponte di comando abbiamo però preso visione della mappa galattica, all’interno della quale troviamo i vari settori con i pianeti da liberare dalla minaccia dei Terminidi, gli insetti alieni o dagli Automaton, un esercito di robot assassini simil-Terminator. Scelta la missione e il livello di difficoltà potremo partite per il pianeta selezionato e completare l’obiettivo principale della missione prima dello scadere del tempo. La nostra vittoria andrà a contribuire alla percentuale di completamento di quel pianeta, che raggiunto il 100% sarà finalmente libero dalle minacce aliene.
Helldivers 2 non propone quindi una modalità single player o storia ma si struttura come una immensa e mutevole campagna multigiocatore. In questa nuova visione Sony e Arrowhead hanno ripensato il gioco come un gigantesco live service, dove i risultati dei giocatori a livello mondiale influenza il progresso della lore di Helldivers 2, che proporrà a scadenze più o meno regolari alcuni obiettivi comunitari da completare e per i quali verrete ben ricompensati.
Questa formula semplicistica però funziona estremamente bene, generando un gameplay loop nel quale si sceglie una missione, si completano i vari obiettivi e si cerca di tornare a casa sani e salvi, pronti per la battaglia successiva, che ci fornirà bonus aggiuntivi come le preziosissime medaglie, moneta di scambio per ottenere nuovi equipaggiamenti nel caso si completi una serie di missioni in successione. Se Helldivers 2 è tremendamente divertente da giocare, riuscendo a catturarvi fin dai primi minuti, dove risulta terribilmente punitivo è nella progressione del personaggio e della sua carriera militaresca.
Di base ogni personaggio non ha abilità esclusive o poteri. Che siate a livello 1 o 50 le caratteristiche degli helldivers saranno le stesse. La discriminante sta nell’equipaggiamento ottenibile, e qua la cosa è più profonda che mai. Il nostro personaggio può accedere a 3 tipi di corazze diverse, che differiscono per tipo di pesantezza (leggera, media o pesante), e a loro volta nella capacità di proteggerci dai colpi ricevuti, nel recuperare stamina o nella velocità di movimento, oltre ad avere abilità passive che varia a seconda del pezzo equipaggiato. Ci sono poi le armi, anche qua differenziate fra primarie e secondarie, ognuna delle quali con una determinata potenza e un rateo di fuoco diverso. Questi equipaggiamenti sono ottenibili attraverso il centro acquisizioni, una sorta di pass stagionale (disponibile anche in versione premium) dove spendere medaglie e progredire nello sblocco di quelli più letali. Nonostante il pass premium sia acquistabile con i soldi veri, è possibile ottenere giocando i super crediti necessari per ottenerlo senza spendere ulteriori soldi oltre a quelli richiesti per comprare il gioco, bypassando così qualsiasi lamentela sulle micro-transizioni e sul loro impatto nel gioco.
All’equipaggiamento dell’helldiver si affianca lo sviluppo del nostro Destroyer, la nave che dall’orbita ci fornirà pieno supporto in battaglia. Qua dovremo spendere crediti per ottenere gli Stratagemmi, una serie di aiuti che è possibile richiedere in battaglia e che ci darà una mano durante le nostre guerre personali. Si va dalla richiesta di una terza arma aggiuntiva dalla potenza letale, ai cannoni orbitali in grado di attaccare con precisione quasi millimetrica determinati obiettivi o i nemici oversize.
Sempre fra gli Stratagemmi abbiamo quelli dedicati agli attacchi aerei, che batteranno a tappeto zone ben più ampie, utili per eliminare avamposti nemici o i nidi dei Terminidi. Come ultima categoria abbiamo le torrette, che fra modelli automatizzati e postazioni utilizzabili da noi o dai nostri compagni, ci forniscono una potenza di fuoco aggiuntiva indispensabile per arrestare l’avanzata nemica, specie mentre siamo in attesa del pelican che ci riporterà a casa.
In questo caso l’ordine di sblocco degli stratagemmi sarà scandito dal livello del nostro personaggio, che progressivamente ci darà accesso a nuove formule di morte da acquistare con i preziosi crediti, spingendoci a ponderare seriamente su cosa investire i nostri fondi. Il gioco di squadra è fondamentale non solo attivamente in-game, ma anche nella lobby pre-missione, dove la scelta di cosa portarsi può variare anche in base agli stratagemmi dei compagni, che in alcuni casi possono colmare certe mancanze.
Entrati nel pod e sparati sul pianeta Helldivers 2 mostra tutto il suo potenziale.
La sensazione di essere in una gigantesca battaglia che va ben oltre le nostre possibilità è costante. Che affrontiate i Terminidi o i ben più letali Automaton dovrete stare costantemente sul chi va là, cercando di sopravvivere ai continui attacchi nemici e tenendo bene a mente che ogni singolo errore può costare caro a noi o ai nostri compagni. La scelta di mantenere attivo il fuoco amico ad esempio è una di quelle variabili che potrebbe costare la perdita di parte della nostra squadra durante un attacco orbitale, o piazzando malamente le torrette, che non si preoccuperanno di “maciullare” i nostri commilitoni nel caso si trovino nel mezzo di un orda aliena.
L’utilizzo degli stratagemmi è essenziale, e saranno quelli man mano li sbloccheremo a consentirci di passare in maniera abbastanza naturale ai livelli di difficoltà maggiori, con un innalzamento del livello di sfida così esponenziale da far scendere qualche santo dal cielo a suon di imprecazioni. Ma nonostante si muoia continuamente, spesso anche per colpa dei propri compagni, il senso di sfida e il divertimento che riesce a generare Helldivers 2 è qualcosa di impagabile.
Se proprio dobbiamo trovare qualche difetto è giusto puntare il dito sulla qualità delle missioni, che hanno una buona rotazione ma dopo già diverse ore iniziano a ripetersi fino alla nausea, con poche varianti e suppergiù la stessa modalità di completamento: si arriva all’obiettivo, si eliminano tutti le ondate nemiche e si prosegue verso il prossimo punto o l’estrazione. Nonostante questo è possibile intravedere un futuro abbastanza rosero per Helldivers 2.
I programmatori in queste settimane hanno inserito qualche piccola variazione sul tema, e un aggiornamento delle scorse ore ha introdotto degli ecosistemi avversi, sui pianeti visitabili, come ad esempio una pioggia di meteoriti che si abbatte sulla superficie, ennesimo elemento di disturbo al completamento delle nostre missioni. E siamo fiduciosi che l’enorme successo riscontrato sarà sicuramente un incentivo per i dev nel supportare il gioco nei prossimi mesi, così da tenere incollata una community che al momento è più attiva che mai.
A livello di controlli Helldivers 2 è ottimo e la risposta del personaggio ai comandi estremamente reattiva. I movimenti permettono di muoversi rapidamente a 360° e la possibilità di tuffarsi, permettendoci di roteare il personaggio è una manovra da imprimere subito nella nostra memoria muscolare, dato che si rivelerà utilissima per sfuggire dalle situazioni più letali. Il gunplay restituisce un buon feedback in base all’arma usata, a patto di prendere confidenza con il sistema di mira volutamente impreciso e che vi costringerà a giocare in maniera meno alla “Rambo” e più concentrata. La possibilità di entrare in modalità prima persona in fase di mira è un “plus” che rende alcune azioni più precise, specie nell’uso dei cecchini.
Meno convincente, almeno nelle prime ore, il meccanismo di richiamo degli stratagemmi. Utilizzando il dorsale sinistro del pad dovremo digitare una sorta di “Konami code” univoco per ogni stratagemma, e nel farlo finirete spesso per distrarvi o rimanere intrecciati nei comandi, magari mentre state scappando da decine di nemici infuriati.
Pur essendo un “underdog” nell’infinita battaglia delle esclusive della console war, Helldivers 2 offre un comparto tecnico di tutto rispetto, riuscendo in più di un occasione a creare scenari estremamente affascinanti con le risorse a sua disposizione. Il nostro consiglio, su PlayStation 5, è quello di puntare fin da subito alla modalità prestazioni, che al fronte di una minima perdita di risoluzione e dettaglio, offre un’esperienza più solida e stabile come frame rate.
Se il design dei personaggi e dei vari nemici è abbastanza generico e volutamente ispirato al già citato immaginario cinematografico degli anni ’90, a colpire sono le sconfinate ambientazioni spaziali, ognuna con i propri biomi e le proprie caratteristiche. Sebbene siano generati proceduralmente, il motore di gioco riesce a creare scenari decisamente convincenti, con una buona dose di punti di interesse e un atmosfera che abbraccia in toto lo spirito survivalista del gioco. Di contro, almeno all’inizio, dopo diverse ore di gameplay si inizia a sentire una certa stanchezza contenutistica, spesso sintomo di questa tipologia di live service. Il passaggio dalla visuale top down del prequel, alla terza persona con vista alle spalle del personaggio è un bel cambio, che va a rendere l’esperienza decisamente più immersiva e scenografica.
Anche lato animazioni è stato fatto un grande lavoro per dare vita agli helldivers, con una buona attenzione per i dettagli, specie nell’uso delle varie armi e nel feedback che se ne ricava usandole.
Più nella norma il comparto sonoro, dover abbiamo un doppiaggio in italiano abbastanza essenziale, e una serie di musiche che entrano in azione ogni qualvolta i nemici inizieranno un attacco, rompendo quel silenzio quasi vacuo che ci si aspetterebbe di trovare nelle profondità dello spazio.
Partenza con il botto per Helldivers 2 completamente meritata. Il nuovo titolo nato dalla collaborazione di Sony e Arrowhead riesce a cogliere l’essenza di questo tipo di live service, imbastendo una formula che funziona fin dai primi istanti e riesce a durare nel tempo, sebbene ci sia la tipica penuria di contenuti, caratteristica che colpisce questo genere di esperienze non appena si conclude l’arco iniziale del gioco. Nonostante questo però Helldivers 2 è stato capace di ritagliarsi un suo spazio e un suo pubblico, e gli ottimi successi ottenuti vanno a beneficio dell’esperienza futura, che come si nota già dai primi aggiornamenti, vedrà arrivare nel gioco nuovi contenuti volti a rendere ancora più variegato e duraturo il rapporto fra il gioco e la sua utenza. Se siete alla ricerca di un titolo cooperativo da consumare con i vostri amici, senza troppi fronzoli ed esplosivo in ogni suo aspetto, allora siete pronti per arruolarvi per difendere la Super Terra.