Hirogami – La Recensione

Hirogami è una simpatica avventura platform per iniziare questa stagione autunnale.

In questo inizio settembre che ha visto il fuggi fuggi di molti giochi indipendenti a causa dell’arrivo di Hollow Knight Silksong, alcuni baluardi testardi non si sono invece mossi dalla loro data d’uscita. Tra questi anche Hirogami, platform 3D di BANDAI NAMCO Studios Singapore in uscita domani, 3 settembre, per poco meno di 29 euro, su PlayStation 5 e PC. Ho affrontato l’avventura di Hiro in questi giorni e sono pronto a raccontarvi pro e contro di Hirogami in questa recensione (piegata più volte su se stessa).

Versione testata: PlayStation 5

Tra carta e digitale

L’avventura di carta di Hirogami inizia quando il giovane Hiro, guerriero santone armato del sacro ventaglio del vento, viene privato delle sue trasformazioni dal temibile contagio. Questo insieme di pixel viola sta minacciando l’intero mondo di carta, e Hiro dovrà, controvoglia, farsi strada tra ivari santuari per ripararli e ristabilire l’ordine. Ovviamente sulla syua strada non solo incontrerà degli animali particolari, ma scoprirà anche da dove proviene il contagio e perché vuole distruggere il mondo di carta. La trama di Hirogami è molto semplice, ma riesce a mantenere l’attenzione del giocatore mentre esplora le diverse lande cartacee. Inoltre da sottolineare una buona traduzione in italiano, così da poter abbattere i dubbi per coloro che non masticano l’inglese.

Hirogami è diviso in livelli e per essere portato a termine richiede tra le cinque e le otto ore. Questo tempo si riferisce solamente alla storia principale, mentre se puntate al completismo potreste arrivare anche a metterci il doppio (il motivo lo discuteremo tra poco). Una durata onesta, ma che potrebbe far storcere il naso a coloro che vogliono spendere una cifra pari al tempo impiegato a raggiungere i titoli di coda.

Piegando la carta

Come già scritto Hirogami è un platform a livelli. Hiro ha a disposizione diversi poteri, che andranno sbloccati via via che si prosegue nella storia. Ho già parlato del ventaglio sacro, che permette a Hiro non solo di sconfiggere i malefici pixel, ma anche di attivare interruttori o piattaforme. Il ventaglio verrà potenziato più volte, ampliando le possibilità del nostro guerriero di carta e rendendolo l’unica speranza per il mondo di Hirogami. Ci sono poi le tre trasformazioni in animale necessarie a proseguire nell’esplorazione, e poi power up per ognuna di queste forme. Insomma i livelli che sembrano inizialmente lineare si piegano su ste stessi, proprio come un origami, aprendo nuove strade e portandovi a trovare extra e segreti, sapientemente nascosti nello stage e ottenibili solo con determinate abilità.

Sebbene ci siano delle idee molto ispirate, alcune fasi di Hirogami soffrono di hitbox poco precise e dell’assenza della possibilità di mirare. Con l’aumento delle possibilità di Hiro, i livelli diventano più “pericolosi”, il traversing offre più possibilità, portando il giocatore a scegliere quella sbagliata e a farlo ritentare. Ci sono dei momenti di platforming in cui dovremo usare i poteri del ventaglio per proseguire, ma l’assenza di un mirino rende le intere sezioni degli snervanti pezzi in trial and error. Se a questo aggiungiamo che una delle sfide secondarie di ogni livello e superarlo indenni, il problema di non sapere dove finiranno i nostri colpi diventa un nemico ben più temibile dei boss corrotti.

In un mondo di carta

L’aspetto estetico di Hirogami è sicuramente uno dei suoi punti di forza. A partire dall’hub dei livelli, che sembra molto scarno a un primo sguardo, ma è funzionale alla trama di gioco e a raccontare il viaggio del nostro eroe di carta. Passando per tutti i livelli che saranno degli enormi origami in cui Hiro si muoverà animato a passo 1, in maniera simile a quanto fatto da South of Midnight a inizio anno. La tavolozza di colori invece è coperta da un velo grigio, che spegne involontariamente gli ambienti più accesi e luminosi. Una scelta stilistica adeguata alla presenza della corruzione digitale nel mondo di gioco. Molto buona la colonna sonora, completamente strumentale con rumorosità tipiche della musica orientale, tra percussioni e strumenti a fiato.

Se non puntate al completare tutte le sfide, Hirogami è un buon platform, capace di mischiare i poteri del suo protagonista tra ostacoli, interruttori muri da distruggere e liane su cui dondolarsi. Se invece siete completisti troverete un titolo capace di sfidarvi e di mettervi alla prova, a volte involontariamente a causa di alcune hitbox poco precise. Hirogami è abbastanza coraggioso da essere uno dei pochi a sfidare Hollow Knight Silksong nella sua settimana d’uscita, anche se è conscio che potrebbe farsi male. Data la sua breve durata però, potrebbe ritagliarsi un piccolo spazio nelle prossime settimane, almeno tra i giocatori amanti di platform.

Hirogami sarà disponibile da domani, 3 settembre, su PC e PlayStation 5.

Pro
Un buon mix di meccaniche
Extra curati e ben nascosti
Trama lineare e compatta
Contro
Qualche hitbox da rivedere
Qualche fase meno ispirata rispetto alle altre
Se non si punta al completismo lo si finisce in poco tempo
7.2
Voto