Hogwarts Legacy – La Recensione

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Nonostante i difetti, Hogwarts Legacy è tutto quello che un fan del Wizarding World ha sempre desiderato in un videogioco.

Potete dire quello che volete, ma quest’ultima settimana, oltre a Sanremo, si è parlato solamente di Hogwarts Legacy. Vuoi per i record di visualizzazioni su Twitch, vuoi per le polemiche legate alle dichiarazioni transfobiche di J.k. Rowling, vuoi per alcune recensioni fin troppo negative di redattori che hanno approfittato dell’uscita del gioco per portare avanti battaglie sacrosante ma contro le persone sbagliate. Non sta a me giudicare il motivo per il quale dovreste/vorreste o meno giocare a Hogwarts Legacy.

Mi posso limitare però a darvi un parere sul gioco, dopo una settimana di lezioni di incantesimi e voli sui manici di scopa. Disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X!S e PC dallo scorso venerdì (da martedì se avevate prenotato l’edizione Deluxe), scopriamo insieme luci e ombre di Hogwarts Legacy.

Versione testata: PlayStation 5

Una volta avviato il gioco, potrete fin da subito importare il vostro account del Wizarding World, così da trasferire immediatamente la vostra casata (dopo il veloce test) e la vostra bacchetta. Ma non preoccupatevi, entrambe queste scelte saranno sostituibili, una volta giunto il momento dello smistamento o della prima visita da Ollivander. L’editor di gioco permette di personalizzare il volto del vostro mago o della vostra strega, senza però andare a modificarne il fisico, evitando che si creino mostri peggiori dei troll in giro tra i corridoi della scuola di magia e stregoneria di Howarts.

Scelto nome e cognome, che vi accompagneranno per tutta la durata dell’avventura, sarà finalmente giunto il momento di ascoltare uno dei magnifici brani della colonna sonora. Che tra riarrangiamenti e nuove aggiunte, ripercorre le musicalità di John Williams e dell’orchestra ascoltate nei film della saga, ed è uno dei punti di forza dell’intera produzione di Avalanche.

Il nostro avatar è un personaggio raro, gli è stato concesso di iniziare a frequentare Hogwarts al quinto anno, e finora ha studiato affiancato dal professor Fig. Quello che scopriremo a nostre spese, è la capacità di poter vedere e utilizzare la Magia antica, un’abilità incontrollabile e su cui i maghi oscuri vogliono mettere le mani.

Quello che traspare dalla storia principale di Hogwarts Legacy, è un racconto di presa d’identità, che si riversa anche sulle diverse sotto-trame degli altri studenti. Non importa la casa di appartenenza, perché ognuno ha i suoi problemi e sono tutti paurosamente verosimili. Bullismo, malattia, razzismo, trovano tutte spazio tra i corridoi della scuola, tra un easter egg magico e l’altro.

Avalanche ha inserito anche dei dialoghi a scelta multipla che però non porteranno a nulla di fatto. L’assenza di un vero e proprio sistema di karma vi permetterà di rispondere male ai professori e passarla liscia, dato che il loro atteggiamento nei vostri confronti non cambierà se non per il dialogo successivo. Si tratta di uno dei punti deboli del gioco, che lo rendono molto meno libero di quanto sembri inizialmente.

Purtroppo l’altro passo falso riguarda proprio il nostro avatar che viene approfondito meno del dovuto, lasciando fin troppi aspetti della sua vita all’oscuro. Questo è stato ovviamente fatto per aumentare l’immedesimazione del giocatore, ma allo stesso tempo i paletti di cui vi ho parlato poco fa non ci permettono di rendere il personaggio veramente nostro.

Hogwarts Legacy: Un mondo magico pensato per i fan

Quello che non si può assolutamente criticare però, è la resa visiva degli ambienti. Non solo Hogwarts, che rivive nei corridoi, nella biblioteca, nelle scale e nelle aule di magia, ma anche tutto ciò che circonda la scuola. A partire da Hogsmeade, ricreata in vicoli e negozi (tutti visitabili), fino alle lande vicine, alla foresta oscura, ai nidi di mostri che metteranno alla prova i giocatori novizi. Avalanche ha unito quanto visto nei film ai testi dei libri, ricreando ogni singolo elemento, e infarcendolo di easter egg e popolandolo anche con le creature magiche più famose. Prende così vita una vera e propria esperienza magica che non può fare a meno di folgorare i fan del Wizarding World.

Anche qui però, c’è qualche ombra nascosta dietro l’incantesimo nostalgico di Avalanche. L’interazione con l’ambiente è minima, basti pensare che non ci si può sedere o sdraiare da nessuna parte, e alla lunga questo mina il senso di magia generale del gioco. L’altro grande problema di immedesimazione è purtroppo dovuto al doppiaggio italiano. Oltre alle voci ripetute (tipiche dei giochi open world) alcuni personaggi cambiano doppiatore tra una frase e l’altra, e altri non sono semplicemente all’altezza del compito. Se pensiamo che in inglese il preside Black è doppiato da Simon Pegg, non riesco a fare a meno di storcere un po’ il naso dietro questi errori.

Avalanche ha però compensato con davvero una caterba di collezionabili da raccogliere, sparsi per l’intera mappa di gioco. Tra pagine volanti, enigmi d’intelletto, chiavi, forzieri, creature magiche e tanto altro, Hogwarts Legacy vi potrebbe tenere impegnati per oltre cinquanta ore con i suoi oltre 600 collezionabili.

A tal proposito, c’è anche la Stanza delle Necessità, il magico luogo che appare solamente quando ce ne è bisogno. In Hogwarts Legacy sarà un po’ il nostro covo segreto, che potremo arredare come preferiamo (con gran parte dei collezionabili) cambiando dimensioni, stile e colore di quasi ogni elemento. Si tratta della parte gestionale del gioco e, tutorial a parte, resta completamente opzionale.

Expelliarmus!

Un altro degli aspetti riusciti di Hogwarts Legacy è sicuramente il senso di progressione. Avalanche è riuscita a dosare gli elementi lungo tutta la durata dell’avventura, tant’è che a venti ore di gioco starete ancora sbloccando compiti e incantesimi. Proprio le magie sono tra le parti più riuscite del gioco, soprattutto su PlayStation 5, dove sfruttano il feedback aptico del DualSense, facendo credere di avere in mano una vera e propria bacchetta. I combattimenti hanno invece luci ed ombre, Avalanche ha però studiato un sistema di debolezze e resistenze basato sul colore di ogni magia, che risulta divertente e facilmente padroneggiabile.

A difficoltà normale però, difficilmente vi troverete soverchiati dalla potenza nemica, e anche a difficile non sarà nulla di troppo tosto per chi è abituato ai giochi d’azione.

Nonostante i difetti, Hogwarts Legacy è tutto quello che un fan del Wizarding World ha sempre desiderato in un videogioco. Al di là delle polemiche  politiche, al di là di quanto  sta succedendo in questi giorni attorno al gioco di Avalanche, se siete fan del maghetto, quest’avventura vi farà battere il cuore.
Un titolo che è adatto a ogni tipo di giocatore, ma con uno sguardo puntato a un pubblico casual,  Hogwarts Legacy fa quasi tutto ciò che ha promesso negli scorsi anni, scivolando qua e là in piccoli ostacoli.  Se invece del mondo di Harry Potter non ve ne è mai fregato nulla, state alla larga da questa scuola, perché difficilmente ci troverete qualcosa di nuovo o interessante.

Hogwarts  Legacy è disponibile dal 10 febbraio su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, sarà disponibile da aprile su PlayStation 4  e Xbox One e  da questa estate su Nintendo Switch.

hogwarts legacy
Hogwarts Legacy
Pro
Atmosfera incredibile per ogni fan di Harry Potter
Feedback Aptico ben implementato
Senso di progressione evidente e appagante
Colonna sonora eccellente
Contro
Gameplay ancorato a due generazioni fa
Sistema di karma assente
Approfondimento del protagonista quasi nullo
8
Voto