Milky Tea si butta nell’arena degli sport del futuro con il suo HyperBrawl Tournament.
Negli anni ’90, in piena “Golden Age” del videogioco, ci fu una tendenza abbastanza particolare di titoli che proponevano versioni futuristiche di sport improbabili ed estremamente violenti. Speedball, Windjammers, Soccer Brawl sono alcuni dei più famosi che per anni hanno dato vita a vere e proprie battaglie nei salotti e nelle sale giochi di tutto il mondo.
Con il passare del tempo e con l’evoluzione delle console moderne che hanno sviluppato una maggior attitudine al gioco competitivo online, questo genere di titoli è ritornato in voga, con produzioni più o meno importanti e spesso votate all’eSport.
E come potete ben immaginare il panorama indipendente è un terreno fertile per questi giochi, che ha visto in questi ultimi tempi una diffusione quasi virale creando veri e propri fenomeni di successo, vedi Rocket League.
Oggi siamo qua invece per parlavi si un titolo che sulla carta ci riporta ad un’esperienza vicina a quella degli anni ’90, HyperBrawl Tournament degli inglesi Milky Tea.
Versione Testata: PlayStation 4 Pro
A metà strada fra un picchiaduro e la palla a mano, HyperBrawl Tournament si ispira proprio ad uno dei classici del genere sportivo del passato, Speedball, quasi a volerne essere un’erede spirituale.
A differenza di Speedball, in HyperBrawl Tournament l’azione si sposta in arene più contenute dove 4 giocatori si sfidano divisi in team da 2, in accesi scontri dove l’unica regola valida è fare goal alla squadra avversaria.
HyperBrawl Tournament si presenta quindi in maniera molto classica, mettendo in scena un fittizio sport futuristico violento e brutale, dove i giocatori dovranno destreggiarsi fra mazzate, colpi speciali ed ostacoli per segnare un punto ed avvicinarsi così alla vittoria prima dello scadere del tempo.
Siamo di fronte ad un titolo arcade veloce, che si presta ad essere subito assimilato nei comandi e che si apre al gioco competitivo a squadre. Ognuno dei personaggi presenti vanta infatti caratteristiche uniche, come salute, forza o velocità, e in partita può sfruttare due tipologie di attacco per mettere K.O. gli avversari e aprirsi un occasione per tirare in porta. In fase di tiro, basterà premere il grilletto dedicato, la cui pressione prolungata potenzierà il lancio, arrivando a stordire l’avversario in caso di impatto.
Ci sono poi le armi, che fungono a mo’ di abilità speciale, selezionabili indipendentemente dall’Eroe selezionato e che risultano fondamentali negli esiti della partita. Queste spaziano da resistentissimi scudi da piazzare in maniera strategica sul campo, così da evitare che la palla entri accidentalmente in porta, a raffiche di bombe che distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino, e spade roteanti che affettano i nemici mettendoli fuori gioco per qualche secondo.
L’uso delle armi è fondamentale per aggiudicarsi la vittoria, anche se già dai primi istanti di gioco ci si accorge dello sbilanciamento di alcune skill rispetto alle altre. Ad esempio proprio il citato scudo può essere piazzato davanti alla porta, nell’area non accessibile agli avversari, rendendo veramente complicato segnare, sebbene la barriera possa essere distrutta dopo 2/3 pallonate.
Entra poi in gioco anche l’Iperforza, che si attiverà dopo aver ricevuto un certo quantitativo di danni, e una volta liberata renderà il giocatore che la sta usando, più forte e veloce, con la possibilità di distruggere gli avversari in maniera quasi istantanea.
Quando il gioco si fa duro
Ma cosa sarebbe uno sport futuristico e mortale senza delle arene studiate per esaltare questa disciplina?
Ed ecco che HyperBrawl Tournament propone anche una serie di stadi con caratteristiche uniche, pensate per mettere in risalto gli scontri e rendere più accese le partite. A parte l’arena base, priva di qualsiasi elemento estraneo, tutte le altre presentano ostacoli roteanti, barriere a scomparsa e teleport da usare a proprio vantaggio, durante gli scambi di palla con il proprio compagno di squadra.
Ed è proprio grazie alla particolarità delle arene che diventa obbligatorio perfezionare l’arte dell’Ipercurva, una tecnica avanzata, e non proprio intuitiva, che ci consente di controllare la palla dopo che è stata lanciata, facendole evitare oggetti ed avversari.
L’Ipercurva è forse la mossa più complicata da realizzare in partita, che si avvale dell’analogico destro del pad per far sterzare la palla nella direzione voluta. Purtroppo però le partite risultano sempre abbastanza confusionarie a causa dell’azione di gioco che non concede troppi momenti riflessivi, rendendo difficile riuscire ad indirizzare e a far curvare la palla senza che questa finisca chissà dove.
Passando invece a parlare di modalità di gioco, si nota subito una certa pochezza di opzioni.
Se escludiamo la modalità allenamento, che al suo interno raccoglie delle prove avanzate per imparare tutte le tecniche di gioco, offline è possibile affrontare la Modalità Arcade, una sorta di quick match da affrontare in singolo con i bot o in mutiplayer locale, o la Campagna, che contrariamente a quanto si possa pensare non propone nessuna storia legata al gioco, ma permette di affrontare un intero campionato, affrontando le varie squadre in più mandate, fino a contendersi il titolo di campioni assoluti.
Dove HyperBrawl Tournament da il meglio di sé è nella modalità Online. Anche qua la penuria di modalità non gioca a suo favore, dove l’unica alternativa valida è la modalità Blitz (l’altra permette di creare stanze private) che ci permette di affrontare i giocatori di tutto il mondo e scalare le classifiche mondiali.
Qua saltano subito all’occhio i veri problemi di HyperBrawl Tournament. Trattandosi di un titolo 2v2 pone subito dei paletti impedendo di affrontare la modalità Blitz in insieme ad un amico, costringendoci ad affidarci alla IA, che controllerà il nostro compagno di quadra. IA che a conti fatti risulta inadeguata e sempre poco reattiva nel leggere l’azione della partita costringendoci a continui cambi di personaggio per riuscire a creare qualche strategia concreta.
Sebbene il problema abbracci entrambi i giocatori, spesso e volentieri gli esiti della partita vengono decisi da come il nostro compagno reagirà in campo.
Minor League
Altro fattore che non pone a favore di HyperBrawl Tournament è l’assenza di un qualsiasi supporto cross play fra le varie versioni del gioco. In un mare popolato di titoli multigiocatore, dove a farla da padrone sono quelli f2p, HyperBrawl Tournament si trova in una situazione dove rischia di essere nato già morto (nonostante il prezzo accessibile che varia dai 20 ai 25 euro a seconda della piattaforma).
Il matchmaking spesso fatica a trovare altri giocatori, facendoci “matchare” contro squadre composte da soli bot. Sebbene questo sia un riempitivo in attesa di trovare avversari reali, i risultati vanno lo stesso ad influenzare il ranking delle classifiche e le ricompense ricevute, falsando in qualche modo le statistiche dei vari giocatori.
C’è poi tutto il sistema di crediti guadagnati e ricompense da ottenere, tramite un classico sblocco di casse, che permette di trovare skin per i personaggi o per le armi, esultanze ed effetti per i goal realizzati, tutti incentivi che dovrebbero incentivare a mantenere il gioco vivo e attivo, così come le sfide giornaliere da completare per ottenere punti esperienza extra. Peccato che anche qua non tutto risulti ben studiato e funzionale, e spesso e volentieri capiti che il gioco si blocchi nell’apertura di un forziere facendo perdere così gli oggetti che avremmo guadagnato.
Sul piano tecnico HyperBrawl Tournament è un buon titolo, che però non brilla particolarmente per originalità stilistica. I vari atleti virtuali sono abbastanza sottotono nel design, mentre maggior sforzo creativo sembra essere stato applicato nella realizzazione delle arene, con uno stile retrofuturistico fatto di luci al neon e colori fluorescenti, tanto abusato nelle produzioni di questi ultimi anni.
Anche la colonna sonora soffre degli stessi problemi risultando abbastanza anonima nel complesso, e interrotta di tanto in tanto da un commentatore fin troppo eccitato che ci ricorda il punteggio od esulta su qualche eliminazione in campo.