I lavoratori degli effetti speciali di Marvel e Disney votato all’unanimità per la sindacalizzazione

Le richieste sono un'assistenza sanitaria, un ambiente di lavoro più sicuro e una giusta retribuzione.

effetti speciali

Recentemente circa 50 lavoratori degli effetti speciali della Marvel, molti dei quali creano direttamente i progetti dei più grandi film e serie TV dello studio, hanno votato per sindacalizzarsi all’IATSE. Questo voto segna un precedente importantissimo, perché mai finora i lavoratori degli effetti speciali avevano deciso di sindacalizzarsi. Questa volta lo hanno fatto nella speranza di ottenere una giusta retribuzione, assistenza sanitaria e un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile.

Negli ultimi anni, gli artisti degli effetti visivi hanno affrontato un aumento dei carichi di lavoro e scadenze più strette, tempi di consegna ancora più ridotti e orari di lavoro più lunghi senza le protezioni che un sindacato può offrire. La votazione favorevole promette di portare ancora più lavoratori di questo settore a cercare protezioni sindacali. Questo è il pensiero di Mark Patch, artista degli effetti speciali di Tenet, che si è espresso apertamente riguardo al pesante carico di lavoro ed è stato determinante nell’organizzazione:

“Stiamo organizzando più studi che speriamo di annunciare nelle prossime settimane o mesi, ma l’obiettivo è cercare di stabilire un contratto standard per l’intero settore. Questa protesta non riguarda solo Marvel o Disney, riguarda i lavoratori degli effetti speciali in tutto Hollywood ed è una richiesta di rispetto per il lavoro che facciamo.”

Cael Liakos-Gilbert, data wrangler degli effetti visivi in The Mandalorian, ha poi spiegato che questa iniziativa è stata in progetto da anni:

“Gli artisti degli effetti visivi chiedono rappresentanza sindacale da decenni. Gli scioperi e le controversie sindacali recenti che abbiamo visto, non solo con il WGA/SAG, ma in tutto il paese, hanno spronato molti lavoratori a impegnarsi per rendere questa trasformazione realtà. Gli organizzatori dell’IATSE come Mark sono stati preziosi per far sì che ciò accadesse”.

L’IATSE rappresenta più di 168.000 tecnici, artigiani e lavoratori generici del mondo del cinema e della TV, compresi i ruoli di design di produzione, riprese e suono, montaggio e trucco, tuttavia finora gli artisti degli effetti speciali non sono mai stati sindacalizzati. Tra le priorità, comunque, vi sono l’assistenza sanitaria e la giusta retribuzione. Liakos-Gilbert ha affermato che l’assistenza sanitaria è fondamentale e che l’attuale sistema di portarsi l’assistenza sanitaria da un lavoro all’altro, valido solo per il 12% degli attuali lavoratori del settore, non è sostenibile. Gli artisti degli effetti visivi, infatti, vengono assunti per contratti della durata dello spettacolo, che di solito scadono quando quest’ultimo finisce la produzione o la post-produzione, a seconda del ruolo.

Cael Liakos-Gilbert ha dichiarato:

“Se il nuovo spettacolo o film è con un altro studio, il lavoratore dovrebbe fare domanda nuovamente per ottenere i benefici se utilizza l’assistenza sanitaria fornita dall’azienda. Questo è semplicemente molto stancante. Passiamo dall’Universo Cinematografico Marvel all’Universo Cinematografico DC e spesso è la stessa troupe e molte volte lo stesso lavoro. Non penso che nessuno lo dia per scontato come punto di trattativa. L’assicurazione sanitaria è una necessità umana basilare di cui tutti abbiamo bisogno per funzionare come persone. Rimane una questione di alto livello, poiché è stata in gran parte la ragione che ci ha portato a questo punto.”

La sindacalizzazione contribuirà a affrontare ulteriori problemi, tra cui la giusta retribuzione e un ambiente di lavoro sostenibile e sicuro. A differenza dei lavoratori sotto il riferimento sindacale, inoltre, agli artisti degli effetti speciali non vengono rispettate le ore di lavoro e non è raro trovarli a lavoro per 14-16 ore al giorno. Patch, a questo punto, ha dichiarato:

“Posso dirvi con le dita di una mano il numero di pause pranzo che ho fatto. Ci sono persone che si schiantano con le loro auto tornando a casa perché arrivano con tre ore di sonno. Inoltre non ci sono molti anziani in questo settore perché le persone si esauriscono. Non hanno né pensione né assistenza sanitaria.”