La Stagione 1 di Invincible modifica qualche evento rispetto all’opera cartacea ma si tratta di una trasposizione moderna e attuale, ricca di colpi di scena.
Venerdì scorso si è conclusa la Stagione 1 di Invincible, adattamento animato della serie a fumetti creata da Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, disponibile su Prime Video. Ed è straordinario come il miglior prodotto super eroistico della prima parte del 2021 potrebbe non essere di casa Marvel o DC. Perché similmente a quanto accaduto con The Boys due anni fa, questa Stagione 1 di Invincible riscrive molte cose rispetto al fumetto, rendendole più moderne e funzionali per una Serie TV.
Per chi fosse arrivato qui non passando dall’altro articolo, è bene dare un po’ di contesto.
Mark Grayson (Steven Yeun) sarebbe un adolescente come tanti, se non fosse figlio del super eroe più forte del mondo Omni-man (J.K. Simmons). Mark non ha ancora sviluppato i suoi poteri, e passa le sue giornate sperando che gli succeda qualcosa di emozionante. Un giorno, sul finire del suo turno nel lavoretto part-time, il ragazzo sblocca finalmente le proprie abilità, decidendo di seguire le enormi orme del padre.
La Stagione 1 di Invincible affronta, tra tutte le altre cose, proprio il rapporto tra Omniman e Mark, dualismo che è il fulcro centrale di tutta l’opera cartacea. Nell’arrivare al confronto tra i due, la serie animata si prende però i suoi tempi e spazi per raccontare altro, mettendo in moto una serie di eventi più o meno importanti che fanno da contorno alla trama principale, ma che sicuramente troveranno altri sviluppi nelle prossime stagioni.
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I piccoli cambi sono evidenti per un lettore del fumetto, come Amber (Zazie Beetz) ragazza di Mark che nella versione cartacea non è molto sveglia, mentre qui si rivela essere tra le più intelligenti e sagaci della scuola. Oppure l’evoluzione del rapporto tra Omni-man e la madre di Mark (Sandra Oh) che rende decisamente più umano e veritiero quanto accade a schermo. Non solo, la sceneggiatura della serie riesce a mettere in scena personaggi che nei fumetti appaiono solo molto più avanti (come quello doppiato da Ezra Miller), dando un world building consistente e tenendo alta l’attenzione anche attorno ciò che circonda la vita di Mark.
È l’effetto The Boys: migliorare già un ottimo prodotto, rendendolo più moderno e attuale. Invincible così può far colpo sia su chi l’ha già letto, sia su chi gli si avvicina per la prima volta. Non solo, nella Serie TV si è deciso di calcare su un altro aspetto chiave dell’opera di Kirkman: il gore e lo splatter. Soprattutto in un paio di episodi, la violenza trova il suo massimo apice, molto più di quello che accade durante gli stessi momenti del fumetto. Sotto ogni colpo accusato da Mark, per ogni dente sputato, ematoma, e chiazza di sangue di un innocente non salvato, Invincible si erge per la sua crudezza a tratti inaspettata. Proprio questi momenti gore servono a umanizzare lo stesso protagonista, che sfrutterà, come il tropo dell’eroe vuole, ogni sconfitta per rialzarsi più forte di prima.
Oltre la sceneggiatura, l’altro grande punto di forza di Invincible è, come avevo già evidenziato, il cast originale. Skybound e Prime Video hanno raccolto fior fior di talenti e hanno dato vita a ogni personaggio della lore di Kirkman in maniera idonea a quanto accade a schermo. Anche personaggi come Robot (Zachary Quinto) trovano la loro ragion d’essere tramite le corde vocali dell’attore che gli presta la voce. Il lato che rimane più debole è invece quello visivo, sebbene negli ultimi episodi si sia alzato notevolmente, c’è sempre un certo distacco tra gli sfondi e i personaggi. Fortunatamente ci si abitua molto presto e il resto della produzione compensa le scene a basso budget.
Con Invincible Prime Video compie un altro centro, l’ennesimo, e si ritrova un altro prodotto di qualità sui super eroi, capace di stregare lo spettatore, scioccarlo e soprattutto ribaltare le conoscenze del genere. È quindi una fortuna che la serie sia stata rinnovata per almeno altre due stagioni…