Jungle Cruise: la recensione del nuovo live action Disney

Il film con Emily Blunt e Dwayne Johnson è il giusto mix tra Indiana Jones e Pirati dei Caraibi 

Jungle Cruise: la recensione del nuovo live action Disney

Da ieri, 28 luglio, è sbarcato nei cinema Jungle Cruise, nuovo live action Disney con protagonisti Emily Blunt e Dwayne Johnson. Il film arriverà anche su Disney+ con accesso vip dal 30 luglio. La pellicola, ispirata ad una delle attrazioni più famose dei parchi Disney, è il giusto mix tra avventura e fantasy: le vibes di Indiana Jones e Pirati dei Caraibi sono percepibili fin da subito. Ironia e comicità accompagnano i paesaggi mozzafiato dell’Amazonia. Il cattivo, purtroppo, è forzatamente stereotipato e il film risulta probabilmente troppo lungo, alcune scene potevano essere tagliate. Ecco la nostra recensione di Jungle Cruise. 

Ecco il trailer di Jungle Cruise

La recensione di Jungle Cruise

Il nuovo live action Disney nasce con una duplice finalità: da un lato si ispira ad una famosa giostra dei parchi Disney, collegandosi così di fatto ad un altro settore economico della stessa casa delle idee; mentre dall’altro è l’erede di Pirati dei Caraibi. Dopo i riscontri non troppo positivi raccolti dall’ultima pellicola con Johnny Depp la Disney ha ben pensato di puntare su un altra storia della vibes molto simili alla famosa saga piratesca. 

Jungle Cruise è un film autoconclusivo che mixa in maniera sapiente Indiana Jones a Pirati dei Caraibi. Le potenzialità per creare una saga di successo sono presenti ma se questo non dovesse accadere Jungle Cruise resterà un film singolo perfettamente godibile. 

L’avventura e l’ironia sono i tratti distintivi della pellicola. Tutti i personaggi hanno un loro lato comico che mostrano nei momenti opportuni senza risultare stucchevoli o ridondanti. Tante sono le scene d’azioni ambientate nel fantastico paesaggio naturale dell’Amazzonia. I fiumi brasiliani sono i grandi protagonisti del film assieme alla flora ed alla fauna locale. Le vicende raccontate in Jungle Cruise si svolgono proprio grazie alle leggende locali e le disavventure dei protagonisti sono causate per la maggior parte da eventi naturali del luogo. 

Emily Blunt e Dwayne Johnson sono perfetti nei ruoli. La Blunt è Lily Houghton, una dottoressa in botanica determinata a trovare il leggendario e misterioso albero i cui petali hanno dei poteri magici curativi. Secondo Lily i petali magici potrebbero curare qualsiasi malattia rivoluzionando così la medicina a livello mondiale. Decisa a trovare la cura ad ogni male Lily parte da Londra, con il fratello MacGregor (Jack Whitehall), con destinazione Amazonia. Giunta in Brasile troverà in Frank Wolff (Dwayne Johnson) il capitano giusto per la spedizione più rischiosa di sempre: risalire il Rio delle Amazzoni alla ricerca del misterioso albero. 

Anche Dwayne Johnson si dimostra all’altezza del ruolo. L’attore è sostanzialmente perfetto per la parte muscolare e comica di Frank. Frank è sostanzialmente un cialtrone perennemente in debito con il benestante proprietario di tutte le imbarcazioni del luogo. Il suo fidato compagno di viaggio è un ghepardo di nome Proxima sempre pronta a sostenere l’amico nelle sue strampalate idee volte a conquistare i turisti prendendosi sostanzialmente gioco di loro. I misteri più interessanti del film coinvolgono proprio Frank che ha molto da raccontare rispetto a quanto si possa immaginare. Frank è solo un bugiardo manipolatore o nasconde un segreto molto più profondo?

Aspetto lodevole è dato dalla rappresentazione: Disney introduce per la prima volta in una sua pellicola live action un personaggio principale dichiaratamente omosessuale. Meglio tardi che mai! 

La sottotrama fantasy accompagna l’action in maniera sapiente: il lato fantasy compare solo dopo metà pellicola ed arricchisce la trama ed il background di un personaggio principale senza causare buchi di trama. 

Il film può vantare ottimi effetti visivi e una colonna sonora che ben esalta la pellicola, tuttavia non è privo di difetti. Il villain di Jungle Cruise è stereotipato ai massimi livelli. Capisco che il periodo storico in cui si ambientano le vicende, poco prima della prima guerra mondiale, suggerisca una simile scelta ma era la più scontata e banale. Inoltre il personaggio è eccessivamente caricaturale e rappresenta tutti gli stereotipi che vengono solitamente associati ai soldati tedeschi dell’epoca. 

Altro tasto dolente è il minutaggio: Jungle Cruise è una pellicola per famiglie che però dura più di due ore. Tantissime scene sono ripetitive e aggiungono poco o nulla alla trama. Molti di questi frame potevano essere rimossi alleggerendo così la pellicola e facendo risultare il tutto più scorrevole. 

Il film è quindi promosso, le aspettative non erano elevate ma sono sono state soddisfatte tranne che per alcuni difetti che hanno reso Jungle Cruise un film imperfetto. 

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