Jungle Speed Donkey Kong – La Recensione

Jungle Speed Donkey Kong

La frenesia di Jungle Speed si fonde con l’energia di Donkey Kong in una versione ricca di nuove sfide, componenti iconici e colpi di scena che rendono ogni round più selvaggio che mai

Arriva finalmente in Italia, grazie ad Asmodee, l’unione tra uno dei dei party game più veloci e caotici di sempre con uno dei personaggi più amati della storia dei videogiochi. Il risultato è Jungle Speed Donkey Kong, un’edizione che non si limita a ritoccare la formula originale, ma la rimescola con trovate tematiche che rendono ogni partita più imprevedibile. Dopotutto abbinare un personaggio come Donkey Kong a un gioco che della rapidità “selvaggia” ha fatto la sua identità è un’idea quasi naturale. Se l’idea di afferrare al volo una banana mentre vi contendete la vittoria vi intriga… preparatevi: qui la competizione è più animata che mai.

Unboxing componenti e materiali

Ciò che colpisce fin da subito l’attenzione è proprio la scatola, di dimensioni tutt’altro che contenute, che presenta un intaglio trasparente per mostrare i componenti peculiari di questa edizione: un Barile DK tridimensionale e un totem a forma di banana. Entrambi sono realizzati in plastica e sono di dimensioni abbastanza generose così da dominare il centro del tavolo e rendere più funzionale e spettacolare ogni sfida di riflessi tra i giocatori. Il colpo d’occhio è immediato, molto forte ed entrambi i componenti rappresentano il punto focale dell’intero titolo.

Jungle Speed Donkey Kong

Il resto dei componenti di gioco sono un mazzo di 67 carte di buona qualità illustrate con simboli ed estetica rivisitati in chiave Nintendo e 18 segnalini banana in cartone molto spesso necessari per le sfide e quindi molto resistenti (questi possono essere conservati all’interno di una utilissima bustina di plastica richiudibile per evitare che possano vagare in giro per la scatola durante gli spostamenti). Ovviamente è presente anche un comodo regolamento di poche pagine che, nonostante la semplicità del gioco, presenta numerosi esempi testuali e visivi per evitare ogni possibile confusione.

Setup e meccaniche di gioco

Jungle Speed Donkey Kong è un filler game per 2 – 8 giocatori di età superiore ai 7 anni e la cui durata media di una partita si attesta intorno ai 15 minuti. Il setup di gioco è molto rapido e semplicissimo: consiste unicamente nel distribuire le 67 carte a tutti i giocatori il più equamente possibile, collocare il barile al centro del tavolo, sparpagliare le banane intorno al tavolo casualmente e collocare il totem in cima al barile così da formare un coperchio.

Inutile dire che anche le meccaniche di gioco sono rapide e facili da imparare, tuttavia non sono banali e creano partite sempre diverse e molto dinamiche con alcune differenze sostanziali rispetto al gioco originale che ruotano attorno proprio al barile e soprattutto al totem e ai segnalini banana. La parola d’ordine di Jungle Speed, come dice anche il titolo, è la rapidità che in questo caso è sia visiva che manuale: ogni giocatore, nel proprio turno, gira la carta in cima al suo mazzetto e la aggiunge alla pila degli scarti a faccia in su.

Jungle Speed Donkey Kong

Qui ha inizio una sorta di “sguardo western” perché quando due carte mostrano lo stesso simbolo, la sfida si accende all’istante. Esiste pure una variante per 2 giocatori dove l’unica differenza sta nel fatto che entrambi i giocatori giocano con due pile degli scarti invece di uno, tuttavia il duello parte solo quando le carte con lo stesso simbolo compaiono in due pile non dello stesso giocatore.

Nel gioco base il conflitto si risolve semplicemente prendendo il totem posizionato al centro del tavolo, in questa edizione invece la dinamica cambia a seconda di dove si trova il totem a forma di banana, che funge da vero regolatore del caos:

  • Banana posizionata sopra il Barile DK: questo è il caso più vicino al gioco originale. Quindi appena si girano due carte con lo stesso simbolo, i giocatori coinvolti devono cercare di afferrare il Totem Banana. Chi lo afferra per primo si libera dell’intera pila degli scarti e deve posare il Totem sul tavolo accanto al barile. Chi perde, invece, deve prendere la propria pila degli scarti, quella del vincitore ed eventuali altre carte presenti nel piatto degli scarti in comune (collocate sotto il barile).
  • Banana appoggiata sul tavolo accanto al Barile DK: quando il Totem Banana non è più sul Barile, il duello cambia completamente ritmo. I contendenti devono abbandonare il riflesso classico e puntare ai segnalini banana in cartone sparse sul tavolo. Il primo che ne afferra una e riesce a infilarla nella fessura del Barile è il vincitore del duello. I risultati inerenti al vincitore e al perdente sono i medesimi.

Altra aggiunta che rimescola ulteriormente le dinamiche delle partite sono le Carte Freccia. Il loro effetto non si limita a creare un duello, ma trascina nella mischia tutti i presenti. Appena una freccia viene rivelata, ogni giocatore deve cercare di appropriarsi del Totem Banana il più velocemente possibile. Il giocatore che lo afferra per primo vince, colloca la propria pila degli scarti nel piatto e deve collocare il Totem sopra il barile.

Una partita finisce quando un giocatore rimane senza carte, compresa la pila degli scarti, o quando non ci sono più segnalini banane sul tavolo. Nel primo caso viene dichiarato immediatamente vincitore, mentre nel secondo caso, non appena l’ultima banana viene collocata all’interno del barile, ogni giocatore conta le carte che gli sono rimaste e chi ne ha di meno vince.

Pro e Contro

Jungle Speed Donkey Kong è la perfetta rappresentazione di un reskin che non si limita a mostrare solo una nuova estetica per omaggiare un grande brand videoludico, bensì va oltre introducendo meccaniche aggiuntive che cambiano davvero il ritmo delle partite, pur preservando quell’anima rocambolesca fatta di riflessi fulminei, colpi di scena e risate incontrollabili. La novità più interessante è l’alternanza tra la classica corsa al Totem e la nuova sfida di inserire il segnalino banana all’interno del Barile DK. Si tratta di una trovata che aggiunge tensione, imprevedibilità e un pizzico di disorientamento strategico.

I giocatori, infatti, si trovano a dover passare da un gesto familiare come prendere il Totem a uno completamente diverso quale prendere il segnalino e inserirlo all’interno del Barile. Inoltre anche il Totem non è sempre sopra il Barile, ma potrebbe essere in un punto a caso accanto ad esso. Questi cambi di paradigma creano momenti esilaranti, errori clamorosi e un crescendo di adrenalina che difficilmente di dimentica. Le nuove regole, nonostante non aumentino drasticamente la difficoltà classica risultando comunque immediate, mettono sotto pressione anche i giocatori più esperti: la doppia natura dei duelli inganna l’istinto e genera strafalcioni che porta ad errori e/o penalità.

Sul fronte della scalabilità, il gioco è estremamente versatile, ma dà il meglio di sé quando il tavolo è pieno o quasi. Da cinque partecipanti in su il caos cresce in modo esponenziale, con simboli che si moltiplicano e duelli che esplodono uno dopo l’altro trasformando ogni partita in un costante connubio di imprevisti e risate. È comunque presente una variante per due giocatori che riesce, sorprendentemente, a mantenere vivo il ritmo, pur perdendo un po’ la follia classica dei gruppi numerosi. La forza del gioco sta nella sua accessibilità totale: le regole sono spiegabili in pochissimo tempo, chiunque può sedersi e giocare senza pianificazioni complesse e ogni partita finisce inevitabilmente per generare quella tipica voglia di rivincita che solo i migliori party game sanno creare.

A rendere questa versione ancora più intrigante ci pensa la componentistica realizzata con grande cura estetica e qualitativa. Il Barile DK e il Banana Totem sono stupendi e attraggono immediatamente l’occhio di qualsiasi giocatore. Inoltre, insieme alle carte con apposite illustrazioni tematiche e ai segnalini banana, il colpo d’occhio è davvero riuscito. Bisogna, tuttavia, accettare il compromesso che per avere questi componenti si è dovuta realizzare una scatola più voluminosa e meno pratica da trasportare.

Conclusioni

Jungle Speed Donkey Kong si rivela un esempio riuscitissimo di come si possa realmente dare nuova linfa a un classico senza snaturarlo. L’incontro tra la frenesia tipica del gioco originale e le trovate tematiche ispirate all’universo di Donkey Kong crea un’esperienza più vivace, caotica e sorprendentemente fresca, capace di coinvolgere tanto i veterani quanto i neofiti.

Jungle Speed Donkey Kong

Le nuove meccaniche legate al Barile DK e al Totem Banana donano varietà ai duelli e rendono ogni round imprevedibile, mentre la componentistica di qualità eleva ulteriormente l’impatto complessivo. Pur sacrificando un po’ di portabilità, questa edizione compensa ampiamente con personalità, immediatezza e una dose di ilarità che difficilmente non conquisterà qualsiasi gruppo in cerca di un filler game rapido, divertente e dal gusto spiccatamente “arcade”.

Jungle Speed Donkey Kong
Jungle Speed Donkey Kong
Pro
Componentistica scenografica e di ottima qualità
Meccaniche rinnovate, divertenti e caotiche al punto giusto
Altissima accessibilità e tempi rapidissimi
Contro
Scatola voluminosa e poco trasportabile
Meno brillante in pochi giocatori
8.5
Voto