Se solo Kill la Kill IF fosse stato più lungo, ci saremmo trovati di fronte ad una produzione su licenza eccellente.
Ci sono voluti ben sei anni per vedere realizzato un videogioco dedicato ad una delle serie più amate di Studio Trigger. Kill la Kill IF è stato annunciato lo scorso anno, in occasione delle celbrazioni del quinto anniversario dal termine dell’anime, a curarne lo sviluppo A+, sotto l’ala protettrice di Arc System Works, garanzia per quando si parla di combattimenti. Non solo, lo stesso Studio Trigger avrebbe supervisionato la storia e i lavori, cercando di confezionare per i fan il prodotto più fedele possibile.
Non solo, il titolo sarebbe andato oltre l’anime, raccontando una timeline ipotetica (da qui il sottotitolo IF) e si sarebbe concentrato su Satsuki, con tanto di nuovo costume esclusivo ideato da Shigeto Koyama.
Disponibile dal 26 Luglio su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, Kill la Kill IF esplora una timeline alternativa, regalando più di un sorriso ai fan della serie Trigger. Basterà a renderlo un titolo su licenza memorabile?
Versione Testata: PlayStation 4 Pro
E Se…
Kill la Kill IF si muove parallelamente alla seconda metà della serie Trigger, prima di prendere la sua strada e portarci in una timeline ipotetica infatti, avremo a che fare con la sfida coi quattro Deva al termine del Battagliottaggio. Utilizzo i termini italiani non a caso, dato che Pqube ha utilizzato l’adattamento home video di Dynit, traducendo completamente il titolo di A+. Trascinati dai doppiatori originali, che riprendono i propri ruoli, avremo a disposizione due storie composte da dieci episodi. Una dedicata a Satsuki e una a Ryuko, un’aggiunta scritta proprio da Studio Trigger che riporta il fan di Kill la Kill al fianco delle proprie eroine.
Il vero problema di questa modalità storia è purtroppo la durata. Nel giro di quattro ore, raggiungeremo entrambi i titoli di coda, riducendo drasticamente le cose da fare nel titolo di A+. Quattro ore belle piene ed emozionanti, tra musiche e modelli poligonali in finto 3D che sembrano usciti da una puntata dello show. Data la natura di universo alternativo in cui si staglia IF, e dati i pochi personaggi utilizzabili, avrei apprezzato di più la presenza di una story mode per ognuno di essi, invece di limitarne l’utilizzo nelle altre modalità. Dando due ore a personaggio il titolo ne avrebbe guadagnato sia in longevità che in contenuto.
Leggi la recensione del cofanetto bluray di Kill la Kill.
Fortunatamente, le due campagne dedicate a Satsuki e a Ryuko strizzano più di un occhiolino alla serie originale, mettendo il giocatore nei panni leggendari delle due protagoniste. Kill la Kill IF è un brawler simile per molti versi a un Naruto Ninja Storm, con le combo basata sulla pressione continua di un singolo tasto. Le due route si snodano in dieci episodi cadauna, andando a proporre anche alcune meccaniche che andranno utilizzate in altre modalità. Tra cui gli scontri con le Covers, o risse due contro uno dove dovremo gestire più avversari contemporaneamente.
Sasso, carta e FORBICI
Pad alla mano, il gameplay di Kill la Kill IF è semplice da imparare ed efficace nella sua immediatezza. A+ ha cercato di seguire il solco tracciato da Arc System con Dragon Ball FighterZ, dove ogni personaggio ha le sue peculiaretà. Dato il cerchio ristretto del roster, composto da 8 personaggi più due versioni extra per Satsuki e Ryuko, il lavoro è certosino ed ogni guerriero è diverso dall’altro per stile, movimenti e raggio d’azione.
Se le due eroine sono delle combattenti corpo a corpo quasi tradizionali, i quattro Deva seguono un percorso unico, ognuno caratterizzato dall’abilità principale. Gamagoori potrà assorbire i danni e riversarli sull’avversario, Sanageyama diventerà sempre più forte ogni colpo identico sferrato, Nonon attaccherà da lontano e Inumuta potrà ricaricare la propria barra della salute.
Se da un lato il tutto sembra molto curato, dall’altro è assurdo che ci sia una sola versione dei quattro co-protagonisti, data la presenza di più divise nella serie principale. Ancora una volta sarebbero tutti contenuti che avrebbero rimpinguato l’offerta.
Se la strategia cambia da personaggio a personaggio, a restare simile è ovviamente la mappatura dei tasti e il Valore sanguinario, una morra cinese che sfocerà nel potenziamento del vincitore e nella derisione dell’avversario. Se riuscirete a vincere tre volte, avrete l’occasione di sferrare la mossa finale del vostro personaggio, sotto le note di Before my body is dry.
Gli scontri di Kill la Kill IF sono veloci e adatti alle sessioni brevi, carichi di adrenalina casual e pensati come valvola di sfogo più che per uno scenario competitivo.
La produzione di A+ permette infatti di affrontare altri avversari (sia online che sul divano) o di mettersi alla prova in modalità sopravvivenza, infine è presente una sfida ai Covers in cui bisognerà distruggerne il più possibile seguendo determinate condizioni.
Questi sono purtroppo tutti i contenuti di Kill la Kill IF. Poco materiale nascosto dietro una bella facciata, a cui bastava un pizzico di ardore in più per poter essere ricordato come un ottimo titolo su licenza.