Azione, strategia e folclore giapponese, ecco il nuovo titolo targato Capcom: Kunitsu-Gami: Path of the Goddess
Annunciato da Capcom lo scorso anno durante l’Xbox Games Showcase, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è uno di quei titoli che fin dal suo primo trailer mi ha subito folgorato, soprattutto per il suo meraviglioso lato artistico e dalle vibes che mi ricordavano alcune produzioni coraggiose delle scorse generazioni.
Grazie ad un codice gentilmente fornito da Plaion, mi sono avventurato quindi sul Monte Kafuku, immergendomi nel fantastico folclore nipponico proposto da Capcom. Ma sarà riuscita la software house nipponica a proporre qualcosa che va aldilà del mero lato estetico che mi ha colpito inizialmente? Scopriamolo insieme nella nostra recensione del gioco.
La storia di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess si svolge completamente sul Monte Kafuku, una montagna in terra nipponica benedetta dalla natura e dai suoi abitanti, ma che ben presto verrà corrotta completamente da degli spiriti maligni chiamati Furie. Nei panni di Soh, guerriero devoto alla sacerdotessa e portavoce della divinità della montagna Yoshiro, dovremo proteggere quest’ultima dalle orde delle Furie, mentre cercheremo di purificare ogni villaggio dalla corruzione, che dopo ogni tramonto sarà pervaso dall’oscurità e da queste maligne creature che ne minano la pace. A tutto però c’è un caro prezzo da pagare: per estirpare la corruzione, Yoshiro l’ assorbirà nel suo corpo, rendendola sempre più debole.
Il titolo di Capcom, a detta del team di sviluppo si pone come un Kagura Action Strategy, praticamente un mix tra un tower defense condito da meccaniche action hack and slash. Una volta scelta la nostra meta da raggiungere sulla montagna, inizierà il nostro pellegrinaggio verso la discesa del monte, in cui di giorno, grazie alla spada di Soh, potremo purificare piante corrotte, liberare la gente del villaggio intrappolata e soprattutto tracciare la via che dovrà percorrere Yoshiro con la sua danza purificatrice verso il portale Torii. Tutto questo sarà regolato da dei cristalli che potremo accumulare estirpando l’infestazione del villaggio e che di conseguenza potremo spendere utilizzandoli per tracciare il sentiero della sacerdotessa, far riparare ponti, trappole e barriere o per trasformare un abitante del villaggio in uno dei guerrieri che ci aiuteranno a difendere Yoshiro.
Da tenere bene a mente però ci sarà il ciclo giorno/notte, visibile tramite una sfera posta in basso a sinistra dello schermo, dove una volta che il sole avrà tramontato, non sarà più possibile far avanzare Yoshiro, visto che le Furie inizieranno ad uscire da vari portali sparsi nella mappa, pronti ad attaccare la sacerdotessa. Ergo, la strategia sarà fondamentale, dove bisognerà studiare bene l’ambiente e sfruttarlo a nostro vantaggio, cercare di fermare Yoshiro in un punto meno accessibile per le Furie e più facile da difendere tramite trappole e punti strategici da sfruttare con i guerrieri al nostro fianco. Tramite i cristalli, potremo quindi scegliere diversi tipi di guerrieri (che si sbloccheranno man mano proseguendo il nostro cammino) per aiutarci a difendere la sacerdotessa, tra cui: Taglialegna, Arciere, Archibugiere, Lottatore di Sumo, Lanciere, Cannoniere, Ninja, Divinatore, Sacerdote, Sciamana, Ladro e Asceta.
Ogni guerriero, ovviamente avrà una sua peculiarità, da chi predilige l’attacco a corto raggio come il Falegname, Lanciere o il Sumo, a chi invece attaccherà meglio a distanza come gli arcieri, cannonieri e archibugieri. Optando per sacerdoti, sciamane, divinatori o asceti, invece saremo in grado di proteggere Yoshiro o attaccare le furie tramite incantesimi, ma saranno deboli in fase difensiva a corto raggio, mentre il ladro invece funzionerà solo per recuperare i bottini rari e segreti della zona. Insomma, l’organizzazione e conoscere il nemico sarà essenziale per sfruttare al meglio la nostra strategia e optare per le risorse migliore da far scendere in battaglia fino all’alba.
Una volta purificato il luogo, se saremo riusciti ad arrivare al portale Torii, potremo quindi far riparare le varie costruzioni del villaggio come statue, santuari, granai e molto altro, in modo da ottenere da Yoshiro più offerte possibili da sfruttare in battaglia. Inoltre nella sua tenda, potremo modificare le Guardie Tsuba, che aggiungeranno delle super mosse a Soh, usufruire dei Talismani Mazo recuperati in battaglia, che aumenteranno diverse statistiche di Soh, Yoshiro e i combattenti al nostro fianco in base alla nostra scelta o donare dei dolci alla sacerdotessa per aumentare l’avanzamento dei lavori di riparazione. Sempre qui, potremo anche potenziare sia le statistiche dei vari guerrieri, sia sbloccare nuove abilità e mosse per Soh, utilizzando i Musubi accumulati al completamento delle missioni.
Dalla tenda inoltre potremo anche sia salvare il gioco, sia consultare i Rotoli Emaki, una galleria in cui vedere i fantastici dipinti sbloccati in partita. A conti fatti, ho trovato che il gameplay di questo titolo, per quanto semplice e intuitivo, sia molto sorprendente, soprattutto perchè la forza di Kunistu-Gami è che nonostante una ripetitività nelle azioni da svolgere, riesce ogni volta ad aggiungere nuovi tasselli e sfide, da far risultare il gameplay un continuo crescendo e facendo pesare molto meno la ripetizione di alcuni stage o boss fight, grazie all’utilizzo di nuove strategie o abilità sbloccate più avanti e dettando perfettamente i giusti ritmi all’avventura targata Capcom.
Un piacevole ritorno al passato
A livello tecnico il gioco proposto da Capcom non offre qualcosa di super innovativo, ma a brillare invece è il comparto artistico del gioco, ispirato e meraviglioso da guardare, tra animazioni e design dei personaggi, nemici, luoghi e colori che sembrano uscire da un dipinto nipponico del periodo Sengoku. Notevole anche la cura a riguardo di bug, glitch o problemi tecnici, che durante la mia avventura su PS5 non si sono mai palesati. A convincermi meno invece è stato il comparto sonoro, con una soundtrack troppo ridondante, nonostante un ottimo lavoro svolto invece sulla parte sonora dei versi lugubri dei demoni e dei suoni in game, che grazie al DualSense risaltano maggiormente.
Con le sue 20 ore di gioco, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess offre un titolo che sembra sbucare dai fasti del passato, in cui le software house rischiavano maggiormente e tiravano fuori piccole perle da scoprire come queste. Nonostante un titolo che a livello di trama offre ben poco, anche perchè è una storia praticamente priva di dialoghi e poche cutscene, il gioco brilla nell’aspetto migliore che dovrebbe fare in primis ogni gioco: il gameplay, che risulta divertente e pratico per ogni tipo di gamer, anche se talvolta potrà risultare forse fin troppo ripetitivo, soprattutto sul finale. Ovviamente non parliamo di un titolo perfetto, ma sicuramente di un tower defense strategico che sa dire la sua ottimamente nel genere. Se siete fan di questo tipo di giochi, il mio consiglio è di dare un’opportunità a questo titolo, che merita ben più di quello che ha seminato finora a mio avviso.
Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Project xCloud, Xbox One, GeForce Now, Microsoft Windows e Xbox Series X/S.