Labyrinth City: Pierre the Maze Detective – La Recensione

Labyrinth City: Pierre the Maze Detective

Alleatevi con Pierre alla ricerca del malvagio Mister X in Labyrinth City: Pierre the Maze Detective.

Probabilmente tutti avrete avuto modi di vedere, in un momento o l’altro della vostra vita, qualcuno dei libri di Dov’è Wally?, con protagonista lo smilzo Wally nascosto nei posti più impensabili all’interno delle affollate tavole create da Martin Handford. Ecco, Pierre The Maze Detective di Hiro Kamigaki & IC4DESIGN nasce in maniera analoga, una serie di libri per bambini le cui pagine illustrate si trasformano in intricati labirinti e spetterà al lettore arrivarne a capo.

Questa idea deve essere piaciuta tanto al talentuoso studio dei francesi Darjeeling, che hanno deciso di riversare in chiave videoludica le illustrazioni di Pierre The Maze Detective, a crearne una versione interattiva, un puzzle game originale ed atipico in grado di mettere alla prova il vostro spirito d’osservazione.

Disponibile su Nintendo Switch e PC dallo scorso 15 Luglio, partiamo alla scoperta di Labyrinth City: Pierre the Maze Detective.

Versione Testata: Nintendo Switch

Release Date
17 luglio 2021
Sviluppato da
Darjeeling
Distribuito da
Pixmain
Piattaforme
Nintendo Switch, Steam
Our Score
8
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La prima sensazione, una volta avviato il gioco, è di smarrimento. Uno smarrimento positivo però. Il problema principale di dover adattare questo tipo di opera ad un media che non gli appartiene è quello di mantenerne intatta l’essenza dell’originale. Ed è quello che il team di programmatori, in stretta collaborazione con i creatori dei libri, hanno cercato di fare, replicando l’esperienza delle tavole illustrate che fanno da sfondo ai labirinti invisibili che dovrete affrontare.

E una volta fatta la conoscenza di Pierre e della sua assistente Carmen, partirete subito alla ricerca dello sfuggente Mister X, il nemico giurato di Pierre, reo di aver rubato dal museo di Opera City la Pietra del labirinto, un antico manufatto in grado di trasformare qualsiasi cosa in un dedalo. Così dopo essere stati informati dell’accaduto tramite alcune sequenze animate in stile comics, dovremo destreggiarci fra le labirintiche strade della città per riuscire ad acciuffare Mister X e recuperare la pietra rubata.

Durante la nostra avventura incontreremo poi anche una serie di personaggi ricorrenti, che di tanto in tanto compariranno nelle varie tavole illustrate e “coloreranno” con le loro battute la semplice storia di questo puzzle game.

Interessante però è la resa a video del gioco, su come il passaggio da carta a pixel sia stato quasi indolore.

Avendo un limite dettato dalle dimensioni dell’area visualizzata, ogni livello è diviso in macro aree, che una volta completate potremo abbandonare per passare alle successive. Si parte dolcemente con una strada di facile lettura fra gli intrecci della città e dei suoi abitanti, per poi nasconderla in tavole dalle architetture impossibili che sembrano uscite dalle opere di Escher. Città, foreste, case stregate e porti saranno alcune delle aree ispirate alle tavole dei libri che visiteremo alla ricerca di Mister X, obbligandoci ad esplorare con attenzione ogni angolo della mappa. Il tutto rigorosamente in 2D con le illustrazioni disegnate a mano che prendono vita a schermo e una ricchezza di dettagli volutamente confusionaria e caotica.

Qua e la poi sono sparsi diversi segreti, mini giochi ed easter egg. Se lo stile estetico viaggia fra la cacofonia visiva di Dov’è Wally? e lo stile bohémien dei Professor Layton, Labyrinth City è un concentrato di cultura pop che non si risparmia di citare alla bisogna opere come Dragon Ball, Assassin’s Creed o Metal Gear. E lo fa con un modo quasi naif, con una leggerezza sfuggente e mai troppo invasiva evitando che queste vadano ad oscurare l’obiettivo principale del gioco.

Labyrinth City: Pierre the Maze Detective mantiene intatta la stessa immediatezza dell’opera cartacea.

Basterà qualche secondo per padroneggiare i semplici comandi che serviranno per muovere Pierre all’interno delle varie ambientazioni. Questo lo rende un titolo perfetto anche per i giocatori più giovani, che magari non coglieranno gli aspetti citazionistici e le battute al vetriolo di alcuni personaggi, ma potranno apprezzare il caotico mondo qua riprodotto e i suoi bizzarri protagonisti. Perché visivamente siamo di fronte ad un titolo che riesce a valorizzare oltre misura il design originale di IC4DESIGN, animando qualsiasi elemento passi a video, risultando addirittura più affascinante dell’originale.

La visuale poi con le sue zoomate seguirà il giocatore inquadrando l’area di gioco, in modo da non perdersi nessun dettaglio, e pur mantenendo alta l’attenzione capiterà di arrivare al termine del labirinto dimenticando per strada qualche collezionabile, recuperabile successivamente selezionando di nuovo il livello. E durante tutta l’avventura sarete accompagnati da una serie di sinfonie strampalate quanto lo è il gioco a cui si ispirano, diventando un piacevole sottofondo delle vostre ricerche.

Purtroppo però per quanto bello ed interessante, Pierre The Maze Detective termina bruscamente dopo più di una manciata di ore, 4/5, forse qualcosa di più se vi concentrerete a cercare tutti gli extra presenti. 10 tavole che si completano in un attimo, e una volta finito difficilmente ci sarà un nuovo stimolo per tornare sul gioco, se non quello di perdersi nuovamente nelle tavole alla riserva di qualche dettaglio sfuggito in prima analisi.

Per quanto i testi presenti rappresentino una parte millesimale di quello che è il gioco, Labyrinth City: Pierre the Maze Detective è completamente tradotto in lingua italiana, con un discreto lavoro fatto in fase di adattamento, specie per quanto riguarda le varie citazioni servite a più riprese.

Labyrinth City: Pierre the Maze Detective è un titolo piacevole che arriva in un periodo estivo fin troppo ricco di uscite. Nonostante questo ha tutte le carte in regola per ritagliarsi il suo spazio. Data la natura da puzzle game atipico, e la qualità con la quale i ragazzi di Darjeeling hanno rielaborato in chiave videoludica le avventure di Pierre the Maze Detective, lo trasformano in un titolo perfetto da portarsi in vacanza sotto l’ombrellone, magari per intrattenere i figli, con qualcosa di originale e divertente, indipendentemente dalla fascia d’età. Potremmo lamentarci della durata, ma il prezzo contenuto (circa 12 euro) addolcisce la pillola allineandolo al costo di un volume cartaceo, ma con in più la bellezza visiva delle tavole animate.

 

Labyrinth City: Pierre the Maze Detective è disponibile su Nintendo Switch e PC.

Labyrinth City: Pierre the Maze Detective
Labyrinth City: Pierre the Maze Detective – La Recensione
Pro
Fedelissimo all'opera cartacea
Visivamente uno spettacolo per gli occhi
Perfetto per un pubblico più giovane
Contro
Dura veramente poco
Una volta completato al 100% non vi offrirà più nulla
8
Voto