E’ successo di nuovo.
Manca meno di una settimana al rilascio ufficiale de L’Angelo del Male – Brightburn, nuova pellicola che ibrida il “moderno” genere dei cinecomics con quello ben più longevo degli horror, diretta da David Yarovesky e prodotta da James Gunn (Guardiani della Galassia).
Sembra, però, che come per altre pellicole (vi ricordate il rumore mediatico causato da Jurassic World – Il Regno Distrutto?) anche questa volta la censura abbia colpito il rilascio di un film nel nostro Paese. Sia chiaro: nulla di trascendentale ai fini della trama, ma coloro che hanno potuto visionare l’anteprima stampa di Brightburn pare abbiano notato l’assenza di un paio di scene splatter, una delle quali è stata paradossalmente lasciata da Sony Pictures stessa nel trailer presente su Youtube (e che potete visionare qui sotto).
A questo punto ci sorge spontanea una domanda: hanno davvero senso queste censure?
Ci siamo dati un paio di risposte, una commerciale e l’altra morale. A livello di marketing la cosa può avere anche il suo senso, in quanto un titolo “piccolo” come Brightburn sicuramente soffrirà l’uscita nelle sale assieme a un film del calibro di Aladdin (senza contare la coda lunga di Avengers: Endgame e quella dei più recenti Detective Pikachu e John Wick 3: Parabellum). L’aggiunta di un divieto V.M. 14 o V.M. 18 avrebbe ulteriormente danneggiato il box office, andando potenzialmente a influire sul “successo” della pellicola. Terminato questo breve discorso commerciale, permetteteci però di criticare moralmente la scelta di Sony Pictures. Un film dovrebbe uscire al cinema nella forma pensata dal regista, senza tagli di alcun tipo che, soprattutto per il genere horror, potrebbero rovinarne la visione al pubblico di appassionati. Sia chiaro: non stiamo dicendo che si debbano vedere sbudellamenti a ogni costo, ma riteniamo che, se il regista ha pensato di trasmettere determinate emozioni attraverso una precisa sequenza d’immagini, la sua scelta debba essere rispettata e fatta arrivare al pubblico nella sua forma più pura.
Voi che ne pensate? Capite la logica commerciale alle spalle della censura oppure, come chi vi scrive, trovate la scelta per nulla sensata?
[UPDATE]
In seguito alla richiesta di informazioni da parte de “Il Cineocchio”, un responsabile della Warner Bros. Pictures ha confermato che la censura non sarà presente nella release cinematografica, rimanendo relegata alle sole anteprime stampa. Non capendone il motivo, non possiamo che dirci soddisfatti di questo aggiornamento!