Bufera su Liam Neeson per le dichiarazione razziste
Grossi guai a livello mediatico per Liam Neeson a cause di alcune sue dichiarazione rilasciate nei giorni scorsi a The indipendent. Parlando di un’amica che è stata stuprata in passato l’attore ha dichiarato:
“Ho fatto avanti e indietro per le strade con un manganello cercando, mi vergogno a dirlo, un ‘bastardo nero’ qualsiasi che uscisse da qualche pub e ci provasse con me per qualcosa, così che avrei potuto ucciderlo. Le ho chiesto subito se sapeva chi fosse stato. Lei ha detto no. Le ho chiesto di che colore fosse e lei ha detto che si trattava di un uomo di colore. Mi ci è voluta una settimana per uscire da questo stato mentale, è stato orribile ma ho imparato la lezione”.
L’attore ovviamente è stato colpito da una pioggia di critiche ha tentato inutilmente di arginare con un’intervista telefonica a Good Morning America:
“Non sono una persona razzista. Ho solamente provato un istinto primordiale per sfogare la mia rabbia. Si tratta di qualcosa che mi ha sconvolto e ferito. Ho cercato aiuto, sono andato da un prete”.
Giustificazioni che non hanno convito la Lionsgate che per evitare il processo mediatico ha preferito cancellare il red Carpet a New York del film “Un uomo tranquillo” con Liam Neeson protagonista.
Inoltre sono state aperte alcune petizioni online per cancellare la presenza di Neeson dal prossimo film Men in Black International. Insomma un caso mediatico che a molti sta ricordando quello di Kevin Spacey dello scorso anno e secondo alcuni per l’attore la carriera sarebbe ormai conclusa.