Love Victor, ecco la recensione dell’ottavo episodio
Dopo aver baciato Benji, Victor si è sfogato con Simon, il suo “amico di penna” che gli ha aperto gli occhi una volta per tutte, e lo ha spinto a prendere una decisione fondamentale: affrontare di petto il difficile rapporto con se stesso e accettarsi per quello che è. Così, zaino in spalla, ecco che si mette in viaggio in solitaria per raggiungere proprio New York, la città di Simon, per conoscere il suo modo di vivere e ampliare i propri orizzonti. Ad accoglierlo, però, ci saranno i suoi coinquilini e il fidanzato dell’amico, che inizialmente rimangono a dir poco sorpresi da Victor; impacciato e pieno di preconcetti, per lui non sarà facile immergersi in una realtà così lontana dalla sua.
Tuttavia, con un po’ di incoraggiamento riuscirà a lasciarsi andare, e forse per la prima volta, lo vediamo felice di essere come è, lontano dai giudizi severi dei suoi genitori e libero da ogni costrizione sociale. Un primo grande passo verso consapevolezza di sé. In questo, Simon gli sarà di grande aiuto e se finora il suo personaggio era risultato piuttosto inutile, in questo episodio si dimostra all’altezza del suo ruolo, esprimendo grande solidarietà e umanità. Con delicatezza e comprensione ha lasciato che Victor si sentisse a suo agio in un posto a lui estraneo, e tutto questo nonostante il fatto che per lui il ragazzo sia quasi uno sconosciuto. Certo, forse sarò poco realistico, ma indubbiamente la dinamica è ben costruita e il messaggio che manda giustifica tutto il resto.
Più si va avanti con la storia, e più Michael Cimino (Victor) risulta credibile nel suo personaggio; complesso, sfaccettato, di buon cuore ma non privo di difetti, ricalca perfettamente i tanti ragazzi e ragazze che nella sua stessa situazione si sono trovati in difficoltà. Victor non ha la pretesa di essere perfetto, è umano, sbaglia come qualsiasi persona della sua età, ma ogni volta incassa il colpo e impara qualcosa. Per questo, sono sicura che prossimamente, anche nel suo rapporto con Mia saprà approcciarsi nel modo migliore, per rivelarsi senza paura, senza vergogna e scusarsi di come si è comportato con lei. Credo che sarà un bel momento.
Ma se, da un lato, in questa ottava puntata la storyline di Victor è ben delineata, più debole è stata quella secondaria con protagonisti Felix, Lake, Mia e Andrew, che si ritrovano insieme in punizione a causa di un malinteso emerso durante una lezione. La loro trama avrebbe dovuto alleggerire e bilanciare il clima più teso e riflessivo dato dal racconto di Victor, ma le battute qui presenti – soprattutto quelle della professoressa – scadono nel becero, e inevitabilmente fanno cadere le braccia. Ancora una volta, mi chiedo perché nei telefilm americani si voglia fare ironia a ogni costo, anche quando non ce n’è bisogno. Una domanda che esula da questa recensione e che, sicuramente, non troverà mai risposta.
Tornando a Love, Victor, comunque, sono ben felice di constatare che nel complesso si è ormai confermata una serie tv che ha avuto come miglior pregio quello di crescere di puntata in puntata, affrontando tematiche sfaccettate con una delicatezza tale da essere perfetta per un pubblico molto, molto giovane. Se, come già detto in precedenza, i primi episodi mi avevano lasciata abbastanza indifferente, sono stata ben contenta di essermi ricreduta per i successivi.
Ho apprezzato molto anche il modo in cui i problemi dei protagonisti sono stati messi neri su bianco, pur mantenendo sempre uno spirito positivo e pieno di speranza per il futuro. Un aspetto da non sottovalutare quando si parla a un pubblico meno maturo. Insomma, non per forza il mondo deve essere ritratto costantemente come uno schifo.
Mancano soltanto due episodi alla fine della prima stagione di Love, Victor e tante cose sono ancora lasciate in sospeso. Come andrà a finire tra Felix e Lake? Victor e Mia rimarranno amici? Il padre di Victor avrà davvero perdonato il tradimento della moglie? Benji come si comporterà con Victor dopo quello che è successo? Tanta carne al fuoco che speriamo di poter vedere ben approfondita nel finale; un finale che, in ogni caso, si preannuncia molto, molto interessante.