L’intervista a Rebecca Sugar, creatrice di Steven Universe.
In occasione di Lucca Comics and Games 2019 grazie a Cartoon Network Italia, abbiamo avuto il piacere il intervistare (insieme ad altri giornalisti) la creatrice di Steven Universe, Rebecca Sugar. La serie iniziò il 4 Novembre 2013 su Cartoon Network, e conquistò da subito il pubblico americano.
Quest’anno Steven Universe ha trovato la sua conclusione, con tanto di film uscito in patria lo scorso Settembre, proiettato in anteprima a Lucca e che arriverà su Cartoon Network a Gennaio. Un film che chiude il percorso di Steven lasciandogli ancora qualcosa da raccontare, nell’ultima stagione che farà da epilogo all’opera di Rebecca Sugar.
Tornati a casa dalla kermesse toscana, è giunto il momento di rendervi partecipi di quanto Rebecca ci ha raccontato. Prima di leggere l’intervista a Rebecca Sugar vi avvisiamo del contenuto spoiler sia delle cinque stagioni sia del film, quindi leggete solo nel caso siate in pari con le avventure di Steven.
D: Steven Universe si concluderà l’anno prossimo con Steven Universe Future, una sorta di epilogo alla storia di Steven e delle Crystal Gems, ci puoi anticipare qualcosa?
Rebecca: Oh certo! Non avremo potuto raccontare la storia di Future prima di ora, ci sono serviti questi anni per creare il mondo di Steven, ci è servito il film. È una storia che potevamo raccontare solo qui e ora. Sono molto emozionata al pensiero che vediate cosa stiamo per raccontare. Qualcosa di veramente inedito.
D: È la tua prima volta in Italia? Come ti sembra Lucca Comics and Games?
Rebecca: Sì sono arrivata ieri sera, quindi non ho ancora avuto modo di girare la fiera, ma mi piace molto che per visitare i vari padiglioni bisogna muoversi attraverso la città. Credo sia una bella esperienza.
D: Steven Universe ha una forte componente musicale (nel film ancora di più) ci puoi raccontare da cosa trai ispirazione? Hai mai pensato a come sarebbe uno spettacolo a Broadway? Ad esempio so che quello di Spongebob ha molto successo.
Rebecca: Se Steven Universe debuttasse a Broadway sarei veramente felice. E suppongo alla gente piacerebbe vedere qualcosa del genere! Per quanto riguarda la musica in Steven, sono cresciuta adorando i musical, ne guardo di ogni sorta. Il film di Steven Universe è proprio un Musical puro. Sono andata al College a New York quindi ero molto vicina a Broadway. Ho visto Patty Lupone dal vivo (Sweeneey Todd e Gypsies), quindi potete immaginare cosa ho provato quando l’abbiamo scelta ed ha accettato il ruolo di Yellow Diamond. Le scrissi una lettera ai tempi, perché adoro come sa unire dramma e commedia, è un fenomeno. Siamo stati davvero fortunati ad averla nel cast. Ho cercato di celebrare i musical già nella serie, con canzoni come Mr. Greg, ma col film siamo andati All-in.
D: Ti ricordi il primo copione di Steven Universe?
Rebecca: Oh il primo copione! Penso che anche per scrivere l’avventura abbia compresso un misto di SciFi/comedy/avventura/musical/slice of life, quello che c’è alla base di tutto è il rapporto con mio fratello minore Steven. Quindi sotto l’opera di fantasia c’è un cuore reale, ed è sempre stata al centro delle sceneggiature.Non è solo dove vuole andare la storia, ma quello che significa la storia.
D: Negli anni sei riuscita ad emergere in un lavoro che fino a qualche anno fa era considerato prettamente maschile. Come ti senti ad essere l’ispirazione per tante giovani ragazze grazie al tuo lavoro su Steven Universe?
Rebecca: È complicato perché non mi identifico completamente come donna, ma capisco il punto della situazione. Fare contenuto animato in un dominio per lo più maschile perché le donne erano sistematicamente messe al di fuori dei team creativi, messe sempre dietro fino agli anni duemila. Non è più una novità che le donne ora siano allo stesso livello, ma è stata una cosa per cui ci è voluto molto tempo, probabilmente troppo. Adesso non è più una questione di sesso, e spero che questo incoraggi tanti animatori ad emergere, specialmente perché non devi per forza vedere un volto per fare contenuto animato. anche se per decenni abbiamo avuto contenuto creato da maschi bianchi, no ndeve più essere per forza così.
D: È un momento molto prolifico per le serie animate, sia per quelle per gli adulti che per quelle per bambini, pensi che i due tipi di animazione si influenzino a vicenda?
Rebecca: È una domanda molto interessante, penso che col passare degli nani gli show si siano evoluti. Non sono più gli stessi di quando eravamo piccoli no, e non saranno gli stessi tra dieci anni. Ed è cambiato proprio il modo di farli, noi di Steven Universe ad esempio scriviamo i copioni e disegniamo gli episodi contemporaneamente, come si faceva un tempo, ma è il modo più efficace per trasmettere quello che vogliamo. Sono convinta che l’idea che un prodotto sia solo per bambini, o creato solo per marketing (sebbene esistano entrambi) limiti la vena creativa. Per quello mi piace lavorare con gli animatori come se fossimo negli anni 30-40. Mi diverte creare un prodotto sfaccettato e adatto a tutte le età.
D: All’inizio dello show abbiamo conosciuto Rose, che ci era stata dipinta come coraggiosa, indomita, pronta a tutto per la libertà. Col passare delle stagioni abbiamo scoperto che era Pink Diamond, e che nascondeva più di un oscuro segreto ( e anche Spinel rientra in questo passato), era tutto previsto dall’inizio?
Rebecca:No, è sempre stato così. Fin dall’inizio. Ed incoraggio tutti a ricominciare la serie per vedere i piccoli indizi seminati qua e là. Rose ha avuto momenti difficili tra l’apprezzare Greg come essere umano ed empatizzare con lui. quando parla dell’umanità lo fa aspirando a diventare come loro. Non è facile per lei. Vi chiedo anche di riguardare Bismouth, perché in quell’episodio c’è il motivo per cui ha fatto ciò che ha fatto. E quello che ha fatto a Spinel, lo ha fatto anche ad altre gemme.
D: Come avete scelto cosa raccontare nelle varie stagioni? Immagino ci fosse un piano da rispettare ma nel mondo della televisione non sai mai quando potrebbero tagliarti i fondi e bloccarti. Avevate paura di non finire la storia?
Rebecca: Certo, certo, è naturale che fossimo preoccupati di non poter raccontare tutto. Nella saga delle Ocean Gem ad esempio, non sapevamo se saremo andati avanti. Quindi abbiamo ideato un episodio che poteva funzionare da finale. Da lì abbiamo sempre ragionato ad arc (cicli di episodi), per arrivare a raccontare la nostra storia. Molti dei punti fondamentali li abbiamo scritti ancora nel 2011-2012.
D: Ci sono molti personaggi che crescono solo caratterialmente, rimanendo sempre uguali. Steven no, cresce anche letteralmente, e nel film ha sedici anni. Cosa pensi dei personaggi delle opere che non crescono fisicamente durante la storia?
Rebecca: Ho sempre voluto avere un personaggio che crescesse sia caratterialmente che fisicamente. Fin dai tempi di Adventure Time, chi ha seguito la serie sa che Finn sebbene non cambi fisicamente cresce come persona e come uomo. Ma è difficile quando fai uno show per bambini cambiarne il design, perché una volta cambiato non puoi più tornare indietro. Steven doveva fare qualcosa di più di Finn, e così lo abbiamo fatto crescere. Ci abbiamo lavorato anni per avere il via libera e poterlo fare, ma per me così è molto più credibile, e per Steven questo era l’unico modo. Il film è tutto sulla sua crescita, sia mentalmente che fisicamente.