Tre ore dentro Marvel’s Guardians of the Galaxy, tra musica, risate e combattimenti di squadra.
Dopo essere stato annunciato ufficialmente durante l’E3 2021, Marvel’s Guardians of the Galaxy di Eidos Montréal ha iniziato settimana dopo settimana, video dopo video, a mostrare le proprie caratteristiche, separandosi nettamente dal primo e forzato paragone con Marvel’s Avengers.
Eidos Montréal ha infatti sviluppato un’avventura solamente single player dal forte impianto narrativo, in arrivo per tutte le piattaforme il prossimo 26 ottobre.
Grazie a Koch Media e Square Enix, ho finalmente messo le mani su circa tre ore di gioco, assaggiando ambientazioni, battaglie, musiche e soprattutto dialoghi, della famiglia più disastrata della galassia Marvel.
Cosa c’è che funziona e cosa lascia ancora qualche dubbio? Scopriamolo insieme in questa anteprima.
Sono stato gettato sulla Milano all’inizio del Capitolo 5, mentre il gruppo del nostro Star Lord si stava dirigendo verso un avamposto dei Nova Corps per pagare una multa. Fin da subito ho constatato quanta cura Mary DeMarle, e gli altri sceneggiatori, hanno messo nel passato dei protagonisti e come è facile perdersi nelle stanze della nave per ascoltare ogni minimo aneddoto.
Nel giro di una ventina di minuti comunque questi dialoghi opzionali sono riusciti a darmi un passato per i Guardiani di Eidos Montréal (che vi ricordo non sono gli stessi né dei film né dei fumetti, ma una visione originale del team), con qualche risposta ben posizionata poi un semplice scambio su un bracciale nella stanza di Gamora riesce a citare sia Thanos che la prigione Kree in cui i due si sono incontrati prima di formare il gruppo.
I dialoghi sono sicuramente la parte migliore delle circa tre ore di gioco passate in compagnia di Guardians of the Galaxy, lo spirito dei personaggi è mantenuto, nonostante il loro passato sia diverso da quello dei Marvel Studios. Si tratta sicuramente di un punto a favore per la produzione che, dovrà fare proprio della storia il suo cavallo di battaglia. Ovviamente al momento non ho abbastanza materiale per dare un giudizio complessivo su questo aspetto, ma quanto ho visto mi ha divertito e in alcune occasioni anche fatto ridere.
Inoltre, come ci era già stato anticipato a giugno, saranno presenti dei dialoghi a scelta multipla che andranno a modificare gli eventi e il rapporto con i nostri compagni. L’unico aspetto che non mi ha convinto di questi dialoghi è solamente la regia che, in maniera simile ad altre produzioni consiste in inquadrature fisse che passano da un personaggio all’altro, senza dinamicità come invece accade durante le scene d’azione o i filmati veri e propri.
Leggi l’intervista a Eidos Montréal
Lato giocato, Guardians of the Galaxy continua il suo ottimo lavoro di costruzione dei rapporti tra i personaggi.
Star Lord potrà interagire coi suoi quattro compagni sia in fase esplorativa, che durante i puzzle ambientali, che ovviamente, durante gli scontri. Nei primi due casi, ho trovato soverchiante la quantità di testo nelle due ore di gioco, in qualsiasi momento era possibile far interagire il gruppo, tanto che era quasi un peccato abbandonare le stanze della Nova Corps prima di aver sentito ogni interazione. Questo si è riflesso positivamente anche nei combattimenti in cui Star lord può chiamare con una semplice pressione di un tasto uno dei suoi alleati, aumentando il numero di combo e sconfiggendo in gruppo gli avversari. Ogni Guardiano ha le sue mosse e abilità da sbloccare, utilizzando i punti esperienza ottenuti nel corso del gioco.
A seconda del nemico che ci troveremo di fronte, dovremo decidere quale Guardiano è più utile: Rocket è micidiale dalla lunga distanza e può contare sugli attacchi ad area, Groot può immobilizzare i nemici e creare solide difese, Gamora causa più danni e Drax causa più stordimento. C’è poi l’Adunata, una modalità speciale in cui Star lord potrà spronare i suoi compagni a dare il meglio utilizzando il testo della canzone che sta ascoltando in quel momento. A seconda della forza del suo discorso, otterrete un bonus in attacco solo per Star Lord o per l’intero gruppo. Un asso nella manica che mi ha piacevolmente divertito ma che voglio testare sul gioco completo per vedere quanto varia da situazione a situazione.
Il capitolo 5 si conclude poi con uno scontro in un’enorme arena, in cui i Guardiani dovranno tenere a bada i Nova, mentre Star Lord (e di conseguenza il giocatore) sgancia la Milano per permettergli di fuggire. Ovviamente non vi svelerò il perché i due gruppi si stanno affrontando, ma queste sezioni sono un ottimo mix tra i puzzle ambientali e le fasi di combattimento, mischiando appunto i combattimenti a un vero e proprio obiettivo da portare a termine. Ancora una volta, sono curioso di vedere quanto e come verrà riproposto nel corso del gioco completo.
Nonostante siamo abituati ad Andrea Mete a prestare la propria voce a Peter Quill nel gioco di Eidos Montréal troviamo Massimo Triggiani (l’Agente Walker di The Falcon and the Winter Soldier) che mi è sembrato calato perfettamente nella parte. Il gioco sarà completamente in italiano, ma potrete ovviamente giocarlo anche in inglese.
Infine, due parole sul lato musicale, o quanto meno su quanto sentito nelle tre ore di giocato: ci troviamo davanti ancor auna volta a un giusto mix tra musica su licenza anni ’80 (come ad esempio Take on Me, You spin me round like a record) e una colonna sonora originale non solo ambientale ma anche della band fittizia Star Lord, ideata proprio per il gioco e da cui il Peter di Eidos prende il nome di battaglia.
Questo lungo primo contatto con Marvel’s Guardians of the Galaxy mi ha incuriosito, divertito e lasciato con la voglia di giocare ancora, per scoprire gli easter egg e i tantissimi dialoghi e battute ideate dal team. Lato gameplay non ci troviamo (per ora) di fronte a nulla di rivoluzionario, ma comunque a un titolo su licenza che potrebbe rubare la scena in questa fine del 2021.