Monkey Palace è la prima collaborazione tra LEGO e Asmodee, in un duello all’ultimo gradino!
L’autunno 2024 ha visto il debutto sugli scaffali di Monkey Palace, prima collaborazione tra Asmodee e LEGO per una nuova serie di giochi da tavolo. Creato da David Gordon e TAM invita fino a quattro giocatori a costruire insieme un enorme palazzo, ma solo colui che creerà più scalini e svetterà sopra gli altri sarà il vero Re del Monkey Palace.
Ho giocato più volte a Monkey Palace negli scorsi mesi dopo aver seguito con gran piacere l’annuncio del gioco da parte di Asmodee, e sono pronto a darvi un’opinione su questa prima collaborazione con LEGO.
Lo scopo del gioco è creare più scalini possibili e arrivare più in alto degli altri giocatori prima di esaurire tutti i mattoncini LEGO presenti nella scatola. Ogni giocatore inizia con un set iniziale di archi e piloni, e ogni volta che costruisce, può pescare una carta dal mazzo corrispondente al numero di archi utilizzati in quel turno.
A ogni turno, il giocatore potrà utilizzare i pezzi raccolti in partita grazie alle utili carte scimmia e alla stessa plancia, per costruire uno o più scalini, accumulando altre carte e punti che lo porteranno alla vittoria. David Gordon unisce un elemento di strategia costruttiva alla gioia e all’immediatezza dei pezzi LEGO, offrendo una ventata di divertimento sia al giocatore giovane sia a quello appassionato di costruzioni.
Monkey Palace: dai materiali al regolamento
Se le regole generali di Monkey Palace sono facilmente memorizzabili e spiegabili anche a coloro che non hanno mai giocato da tavolo, il regolamento cartaceo del gioco non è molto chiaro su alcuni aspetti della costruzione. Il manuale è ricco di esempi ma è poco chiaro su determinate azioni, come il non poter costruire su determinati punti o da dove far cominciare la costruzione. I dubbi si dissipano col tempo, e soprattutto nelle partite successive, ma queste incertezze rendono i primi match più lunghi del previsto.
Sui materiali invece, c’è poco da aggiungere, dato che la maggior parte degli elementi sono mattoncini Lego. Le carte e le plance sono funzionali e adeguate allo scopo del gioco su cartoncino sottile. La qualità della stampa è buona, la grafica efficace: i simboli sono chiari, facilmente leggibili e facili da memorizzare, il che rende l’esperienza di gioco fluida e intuitiva. I pezzi sono disegnati in scala 1:1, come se fosse un manuale LEGO, così che anche i giocatori più giovani non possano sbagliare a pescare.
La fusione di due mondi
Il punto forte di Monkey Palace sta proprio nel fondere il mondo LEGO a quello strategico di un engine builder. Queste due componenti, purtroppo, non sempre vanno a braccetto in armonia. Se da un lato il giocatore appassionato di LEGO potrebbe no ncapire come l’avversario accumuli punti fin dal primo turno, un giocatore esperto di engine builder potrebbe non trovare soddisfacente costruire fisicamente il palazzo, reputandolo solamente un extra estetico e archiviando presto il gioco sullo scaffale.
Monkey Palace riesce a mischiare in maniera ottimale le costruzioni LEGO e un engine building, rendendo piacevole e diversa ogni partita. Purtroppo, per i non amanti dei mattoncini danesi, la suggestione passa quasi subito, e le regole non sono così complicate da tenere incollati i giocatori più navigati. Un titolo pensato per le famiglie e per i giocatori più giovani, capace di appassionarli e tenerli arroccati al tavolo. Resta comunque un ottimo esordio per l’accoppiata LEGO e Asmodee, che riconfermeranno la collaborazione in questo 2025 con Brick Like This!