Quali avventure vi aspettano nel nuovo Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin?
Il successo per la serie di Monster Hunter sembra non finire mai. Dopo gli ottimi risultati ottenuti con Monster Hunter Rise, uscito in esclusiva su Nintendo Switch (e in arrivo su PC nel corso del 2022), Capcom ha bissato con Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, seguito dell’apprezzato spin-off JRPG in salsa monster tamer arrivato su Nintendo 3DS e dispositivi mobile.
A distanza di 4 anni dal primo capitolo, Monster Hunter Stories 2 ci riporta in sella ai mostri del gioco al motto di “Ride on” con una nuova avventura tutta da vivere. Disponibile dallo scorso 25 Giugno su Nintendo Switch e PC, ecco a voi la nostra recensione di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin.
Versione Testata: Nintendo Switch
Il primo Monster Hunter Stories arrivò come un fulmine a ciel sereno. Quella che poteva sembrare una manovra di “milking” di uno dei brand giapponesi più famosi ed amati in patria si rivelò invece un titolo molto solido e ben pensato, tanto da dare via ad un progetto cross mediatico supportato da una serie anime, anch’essa molto apprezzata. La strada del successo venne spianata soprattutto dal modo in cui Capcom rielaborò in salsa JRPG a turni il gameplay action della serie principale, preservando l’essenza stessa delle cacce, riproposta però in questa chiave inedita. E se per noi Stories fu solo un “one shot”, il mercato giapponese ha visto l’arrivo anche di una serie parallela, uno spin-off dello spin-off, per dispositivi mobili, rimasto però confinato in terra d’oriente.
A stupirci però è stato l’annuncio di questo seguito, disponibile per Nintendo Switch e PC, che riprende tutte le caratteristiche del titolo originale e prova a spingere la serie su nuovi livelli qualitativi, cercando di dare al gioco la stessa attenzione e risalto della serie principale.
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Apparentemente scollegato dal primo gioco, la storia di Wings of Ruin vi vedrà protagonisti un mistero legato ad un’antica leggenda che ruota intorno alla comparsa di un Rathalos incapace di volare ma al tempo stesso portatore di distruzione. Sebbene questa sia soltanto una leggenda, custodita per secoli nel villaggio di Mahana, la misteriosa scomparsa dei Rathalos dalla valle è il preludio di un’imminente minaccia che sta per colpire tutto il mondo, con il rischio di portarlo alla fine dei suoi giorni. E toccherà a noi ad investigare sugli strani fenomeni che stanno colpendo i mostri della valle, in qualità di novelli rider, pronti a difendere il villaggio da qualsiasi cosa possa minarne la tranquillità.
Proprio durante una delle nostre missioni faremo la conoscenza di Ena, una ragazza wyverniana che ci affiderà un uovo di Rathalos, che di li a breve si scoprirà essere proprio il mostro incriminato di portare distruzione e rovina. Ma non è tutto. Nel nostro viaggio alla scoperta della verità, saremo accompagnati anche da Navirou, un felyne fin troppo loquace e già protagonista della precedente avventura, che ci fornirà tutto supporto morale necessario durante tutta la missione.
Monster Hunter Stories 2 è un titolo che ha una base narrativa semplice in termini di racconto, ma efficace nella sua esecuzione.
Per quanto non tenti di rivoluzionare il genere, e si affidi ai classici cliché, la storia di Wings of Ruin riesce ad intrattenere dall’inizio alla fine, grazie ad una solidità che ritroviamo nello sviluppo del racconto, nella caratterizzazione dei personaggi, nell’iconicità dei mostri e in quelli che sono i vari intrecci che ci porteranno al finale.
Gran parte della storia ruoterà intorno al rapporto del protagonista e di suo nonno, un leggendario rider, e del peso di questa eredità, che più volte sarà al centro degli eventi raccontati. Come abbiamo accennato, la storia prende in parte le distanze dal precedente capitolo, risultando accessoria alla fruizione di questo seguito. Sebbene gli intenti di Capcom siano stati quelli di rendere Stories 2 accessibile a tutti gli utenti, nuovi e non, a conti fatti ci si trova di fronte ad un titolo pensato che è un vero e proprio sequel. A partire da Navirou, che spesso e volentieri citerà situazioni passate ai vari coprotagonisti che si affiancheranno a noi, e che erano presenti nel primo gioco, qua invecchiati e cresciuti, come Lilia, diventata una scriba reale, o Avinia, che in compagnia dell’inseparabile Frostfang, è tornata al villaggio natale per ricostruirlo.
Riferimenti che spesso e volentieri però non vengono mai approfonditi, lasciando i nuovi giocatori con un alone di mistero e curiosità, che può essere approfondita solamente riscoprendo il primo gioco.
Ma i veri protagonisti indiscussi sono i “monstie”, versione cavalcabile dei classici mostri di Monster Hunter. Rispetto alla serie regolare, qua tutto si fonda sul rapporto raider-monstie, grazie al quale permette di unire le forze in battaglia per tirare giù anche la più temibile delle minacce. Spostandosi in un contesto a turni gli scontri vengono scanditi dalle varie azioni eseguibili che rielabora in chiave ruolistica le sfianzanti battaglie con i mostri della serie, il tutto cercando di mantenerne intatta, in qualche modo, l’essenza delle stesse.
Al contrario dei cacciatori, i raider possono attingere un arsenale più limitato ma non per questo meno letale. La scelta fra martelli, archi, spadoni e così via però non è casuale o soggetta ai gusti personali, ma ricopre un ruolo strategico durante gli scontri. Infatti, a seconda della parte colpita, un’arma contundente rispetto ad una incentrata sul taglio sarà più efficace e produrrà più danni. La rotazione delle armi quindi è un aspetto da tenere sempre in considerazione nel caso si vogliano massimizzare i danni e sfruttare le debolezze nemiche.
Lo stesso riguarda la tipologia di attacco, sia questo base o una mossa speciale. In entrambi i casi ritroviamo lo stesso sistema triangolare apparso nel primo capitolo, che torna senza troppi stravolgimenti. Basato sul classico concetto della morra cinese, ogni azione (Foza > Tecnica > Velocità > Forza e così via) avrà il corrispettivo punto forte e debole. Conoscere i mostri, sapendo che tipo di attacco effettueranno o la rotazione delle loro mosse è un passaggio fondamentale che vi aiuterà ad avere sempre la meglio contro ogni nemico.
Non mancano poi tutti gli strumenti utili da usare durante una caccia, come trappole, barili bomba o kunai, da usare per oliare i risultati della caccia a nostro vantaggio o gli item di supporto, dalle pozioni per curare salute e status alterati, alle bevande per combattere in condizioni avverse.
Fondamentale invece l’uso delle palle pittura, che usate verso la fine dello scontro facilitano la fuga del mostro verso una tana. Far fuggire il mostro è un evento da cogliere sempre al volo, in quanto permetterà di esplorare la sua tana e mettere mano su una delle sue uova. Raccogliere un uovo non significa solamente entrare in possesso di quel determinato monstie, ma ne otterremo il patrimonio genetico, da utilizzare per potenziare la nostra squadra. Il sistema dei geni permette di potenziare diverse caratteristiche del mostro, dalle statistiche base al miglioramento delle varie mosse, così da creare il mostro perfetto da schierare in battaglia.
La ricerca delle uova diventa quindi un’attività da non sottovalutare, e che vi porterà via gran parte del vostro tempo.
Tornando a parlare delle battaglie sarà possibile unire le forze con il proprio monstie, salendogli in groppa quando sarà possibile e sfruttare la potenza d’attacco combinata usufruendo dell’Abilità Legame, una sorta di mossa speciale che scatenerà in campo tutta la furia del monstie, il tutto accompagnato da una evocativa cutscene.
Le mosse legame possono essere anche eseguite in tandem con il compagno che ci farà da spalla durante le varie missioni, attivando così un vero e proprio attacco devastante che lascerà pochi margini di recupero al nostro avversario. Tutte queste possibilità offerte nelle battaglie rendono gli scontri molto dinamici, comprese le sfide testa a testa dei mostri, che vi porteranno a mantenere alta l’attenzione partecipando a dei semplici quick time event, che se vinti, produrranno ulteriore danno al nemico. Ottima invece l’opzione che permette di far fuori istantaneamente il nemico, utile quando il nostro livello sarà nettamente superiore all’avversario, così da velocizzare le fasi di lotta e concentrarsi, per esempio, sul grinding o la ricerca di uova.
Come nella serie principale sconfiggere i nemici ci permetterà di sbloccare e rendere disponibili i loro set, che nei vari villaggi, potranno essere potenziati, rendendoli via via più efficaci alla nostra causa. Ogni set vanta poi una serie di abilità, da tenere in conto specie quando si tratta di sfidare i mostri più forti che troverete nelle fasi avanzate del gioco.
Monster Hunter Stories 2 come avrete capito offre una struttura JRPG abbastanza classica e non stravolge troppo la formula del primo capitolo. Nonostante non ci siano grosse novità, il perfetto equilibrio tra racconto e gameplay lo rendono un ottimo esponente del genere, adatto a qualsiasi fascia di pubblico.
Gli amanti di Monster Hunter sicuramente si troveranno sicuramente in una fascia privilegiata, ma in generale è facile approcciarsi al gioco senza troppi problemi.
L’avventura poi è ricchissima di contenuti, e per finire la storia, senza perdersi troppo nelle decine di missioni secondarie, sfidare i draghi anziani o ricercare i geni per potenziare i propri monstie, arriverete tranquillamente a toccare le 40/50 ore. Questa però sarà solamente una piccola parte del gioco. Una volta giunti ai titoli di coda si sbloccherà una nuova porzione di gioco, con tutta una serie di sfide e dungeon da completare, nonché l’Alto Grado, il nuovo rango di difficoltà dei mostri che vi darà accesso a tutta una nuova serie di set ed equipaggiamenti disponibili.
Non manca poi la modalità online, che non solo porta a schermo un’opzione di gioco competitiva, ma sarà possibile imbarcarsi con un amico in una serie di missioni coop così da ottenere ricompense rare e preziose, oltre a guadagnarne sul fronte del divertimento. Oltretutto l’ottima gestione dell’online in un gioco di ruolo, ha permesso di rendere indipendenti i due giocatori, che alla bisogna potranno unirsi l’uno nella battaglia dell’altro per darsi man forte.
Bisogna dare anche credito per l’ottimo supporto al gioco, che in maniera analoga a Rise, prevede una road map ricca di aggiornamenti e nuovi contenuti, tutti gratuiti e che copriranno i prossimi mesi. In un momento storico come questo, fatto di battle pass e contenuti freemium, vedere tanti contenuti di qualità in arrivo invoglia sicuramente l’acquirente finale ad investire tempo e risorse sul gioco.
Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin si dimostra anche un titolo tecnicamente solido su Nintendo Switch.
I diversi biomi sono vari e abbastanza grandi da offrire un buon livello esplorativo, con zone accessibili solamente utilizzando determinati monstie (cosa che ne favorisce la continua rotazione), così come la caratterizzazione delle aree riprende i temi classici della serie, dalle foreste ai deserti, fino alle zone vulcaniche. Il punto di forza del gioco sono sicuramente i mostri e la loro realizzazione che, pur appoggiandosi ad uno stile cel-shading che ne evidenzia un’attitudine “anime” mantengono intatto il loro design originale, risultando accattivanti e ben dettagliati. I personaggi si svincolano invece dalle fattezze super deformed, per uno stile meno infantile (che nel primo capitolo era abbastanza contestualizzato) e più aperto ad un pubblico maturo.
Grande varietà nella personalizzazione dell’equip, cosa che permetterà di creare il proprio avatar da sfoggiare durante le partite online utilizzando diverse estetiche da sbloccare nel corso del gioco.
A livello di resa Switch compie un’altra prova di resistenza. Pur sventolando un po’ più del dovuto, Monster Hunter Stories 2 riesce a girare bene, con l’unico neo riscontrabile in un grame rate non troppo stabile. I momenti di crisi si avvertono principalmente nelle fasi esplorative, dove gli ambienti aperti mettono sotto torchio l’ibrida di Nintendo, ma in generale la resa finale è ottima, considerando la mole di dati che viene messa in moto.
Lato sonoro Monster Hunter Stories 2 se la gioca facile, pescando a piene mani dalle varie soundtrack della serie affiancandole a tutta una serie di nuovi brani che vi accompagneranno nelle varie avventure. Abbiamo poi il dual audio inglese/giapponese, mentre tutti i testi sono tradotti in italiano, concedendosi di tanto in tanto qualche libertà in fase di adattamento.
Come abbiamo già accennato Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è un ottimo gioco di ruolo. Solido nel racconto e nel gameplay, questo secondo capitolo è in grado di regalarvi tante ore di sano divertimento. Pur abbracciando la filosofia dei “ monster tamer” ne esce a testa alta, con un gameplay ed una struttura originali, che uniti all’universo di Monster Hunter creano un’avventura che sarebbe un peccato farsi sfuggire, sia che non conosciate la serie, sia che ne siate fan sfegatati, e specie in quest ultimo caso non avete scuse per non farlo vostro.