Monsters at Work è il banco di prova su Disney+ per Pixar, una serie leggera e adatta a tutti
Dopo un 2020 all’insegna di Star Wars, e aver inaugurato l’anno con le serie Marvel Studios, il prossimo 7 luglio sarà Pixar a debuttare su Disney+ con il primo prodotto originale, Monsters at Work, una nuovissima serie animata ambientata nel mondo di Monsters & co.
Sono passati vent’anni da quando il pubblico ha incontrato per la prima volta James Sullivan (detto Sulley) e Mike Wazowski, accompagnandoli in quell’avventura che rivoluzionò per sempre la vita a Mostropoli. Dopo aver incontrato la dolce Boo infatti, i mostri hanno scoperto che le risate dei bambini sono un sistema energetico più efficace rispetto alle urla. La Monsters & co., l’azienda energetica in cui i due amici lavoravano, deve quindi cambiare piano e iniziare a divertire i bambini al di là delle porte.
Nel 2013, Dan Scanion esplorò il passato di Sulley e Mike e la loro vita all’accademia dello spavento. Con Monsters University non ci venne mostrato nulla del presente dell’azienda, ancora avvolto nell’ignoto dai titoli di coda del film del 2001. A darci la risposta sui grandi cambiamenti della Monster & co, ci penserà Monsters at Work (Lavori in Corso in italiano) che riprende esattamente dall’arresto di Waternoose.
Ho visto in anteprima i primi due episodi della serie, che debutterà il prossimo 7 luglio in esclusiva per Disney+, scopriamo insieme cosa c’è di nuovo e perché si tratta di un ottimo banco di prova per Pixar e Disney Television Animation.
Come dicevo, la serie riparte esattamente dall’arresto di Waternoose, Mike e Sulley devono trovare un modo per tenere aperta la Monsters & Co. e per continuare a sostenere la città. Qui la prima novità di questa produzione Disney Television Animation, il protagonista della serie sarà un nuovo mostro Taylor (doppiato in italiano da Edoardo Stoppacciaro), primo del corso di spavento alla Monsters University, raccomandato come spaventatore nel momento sbagliato.
Taylor si ritrova protagonista involontario di una serie di sfortunate coincidenze, venendo assegnato al Mift, la squadra di tecnici incaricati di riparare tutti i guasti dell’azienda. Il suo sogno da spaventatore va in frantumi, e il mostro è costretto suo malgrado a reinventarsi, proprio come la Monsters & Co.
Monsters at Work narra proprio questo tramite gli occhi dello stesso Taylor: il passaggio da azienda volta allo spavento a gruppo di mostri che procurano l’energia divertendo i bambini. E lo fa in maniera intelligente, raccontando una nuova storia ma no nper questo dimenticando i suo istorici protagonisti.
Mike e Sulley ci sono, e con loro quasi tutto il cast originale, ma non rubano la scena ai nuovi arrivati, ne a Taylor, ne ai componenti del Mift, ognuno pazzo a modo suo. Gli ingredienti per una buona serie sono tutti pronti, e questi due episodi scorrono piacevolmente, come una serata tra vecchi amici che non si vedono da tempo.
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Se le produzioni basate sul mondo Pixar avranno tutte la cura della narrazione di Monsters at Works, con piccole citazioni a entrambi i film, ma lasciando spazio per qualcosa di nuovo, così da attrarre anche coloro che non hanno visto l’originale, allora ci ritroveremo tante serie valide e diverse. Tra tutte quelle annunciate durante l’incontro con gli investitori di dicembre, c’è un potenziale infinito su quanto il catalogo di Disney+ può ancora dare agli amanti dell’animazione.
Monsters at Works parte decisamente col piede giusto, grazie a un protagonista convincente e alla forza del mondo in cui è ambientato. A coprire le spalle di Tylor ci sono i nostri Mike e Sulley, consci di non dover rubare i riflettori al nuovo arrivato. Speriamo la strada resti questa e la serie non smetta di divertire.
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