In questa “3 giorni” decisamente intensa, ci siamo potuti fare un’idea, seppur marginale di quello che ci attende nell’ultimo sanguinolento capitolo di Mortal Kombat.
Lo scorso fine settimana abbiamo potuto mettere mano su una piccola anteprima, la closed beta di Mortal Kombat 11, che precede l’uscita del gioco prevista per il 23 Aprile.
Mettendo da parte quello che si preannuncia essere un epico scontro “generazionale”, anticipato dallo story trailer della scorsa settimana, l’undicesimo episodio di Mortal Kombat si appresta a fare un nuovo salto in avanti, pur mantenendo intatta la struttura imbastita nei precedenti titoli.
Prove di morte
Nella beta purtroppo gran parte delle opzioni di gioco erano bloccate, con accessibili solamente 1 Torre, la modalità online e la sezione di personalizzazione.
Quest’ultima è forse una delle più grandi novità apportate da NetherRealm Studios a Mortal Kombat.
Accedendo alla modifica dei personaggi sarà possibile cambiarne non solo l’estetica, mischiando fra loro vari pezzi fra armature ed accessori, ma agire in maniera più profonda sul gameplay e gli stili di lotta.
Ogni lottatore avrà accesso a stili di combattimento differenti, ognuno dei quali presenta mosse esclusive. Tuttavia è possibile andare a modificare anche le singole abilità per creare il personaggio più adatto a noi.
Addirittura potremo distribuire i punti IA, che determineranno i tratti del combattente in battaglia quando sarà gestito appunto dall’IA del gioco.
Questa svolta sulla personalizzazione porta ad un approccio più tattico del gameplay, sul quale emerge un’operazione di bilanciamento per rendere più o meno efficaci i vari stili in base alle situazioni.
All’interno della beta era possibile prendere mano con solo 5 dei 25 personaggi che compongono il cast di Mortal Kombat 11: Scorpion, Kabal Baraka, Jade e Scarlet. Pochi ma buoni, in grado di offrire una panoramica generale sul sistema di combattimento e sui suoi protagonisti.
La prova sul campo l’abbiamo avuta nelle sole 2 modalità attive: la Torre del Tempo, la modalità classica arcade di Mortal Kombat e l’online. La torre ci ha permesso di prendere mano con il rinnovato sistema di combattimento, vista l’assenza della beta della modalità allenamento.
Aria di cambiamento
Fra le novità più grosse ammiamo l’abbandono della barra relativa alle mosse speciali che qua assume una nuova veste, difensiva ed offensiva. Adesso sarà possibile, in entrambi i casi, potenziare gli attacchi (in maniera analoga a come succedeva in passato), attivare le combo breaker o alcune mosse esclusive dei vari personaggi.
Viene rivisto in toto anche l’iconico sistema delle mosse X-Ray, i potenti colpi in grado di infierire danni extra, frantumando ossa e organi interni. In Mortal Kombat 11 tutto viene ripartito fra le nuove Krushing Blow, che si attivano alla chiusura di determinate combinazioni, andando ad aumentarne i danni inflitti (con tanto di scenetta al seguito) e il più significativo Fatal Blow, una mossa speciale in grado di ribaltare gli esiti di un incontro.
Attivabile tramite la pressione di L2 e R2 al raggiungimento del 30% della salute residua, potremo eseguire una sequenza che non darà scampo all’avversario. Per quanto sembri una soluzione decisamente sbilanciata ai danni dell’avversario, ci sono dei limiti che ne regolano l’utilizzo smodato. Ad esempio potremo ricorrere al Fatal Blow solamente 1 volta per match, e se l’attacco andrà a vuoto o verrà parato non potremo usarlo nuovamente fino al round successivo. Diventa quindi una mossa da usare in maniera strategica al momento più opportuno, magari anticipando gli avversari per portarci a casa l’incontro.
In Mortal Kombat 11 tornano poi le sanguinolente Fatality, due per personaggio, così come le Brutality, attivabili adesso in maniera più organica (nonché immediata) nell’esecuzione delle varie combo. Anche le arene presentano nuovamente aree interattive, da sfruttare a nostro vantaggio scagliandoci contro i nostri avversari o utilizzare le armi presenti nello scenario.
Mortal Kombat Online
Essendo principalmente uno stress test, Mortal Kombat 11 ci ha permesso di avere un assaggio anche del net code. I match svolti online si avvalevano di un matchmaking causale senza possibilità di modificare i parametri di ricerca. In generale la qualità delle partite è stata buona, merito sicuramente dell’esperienza di NetherRealm Studios accumulata negli anni e delle infrastrutture ormai collaudate. Resta la criticità di alcune partite dovute alla qualità delle connessioni dei singoli giocatori, ma i tempi e i margini di miglioramento ci sono tutti.
Due parole anche su un comparto grafico che mantiene alte le aspettative. Non solo nella tecnica, con i granitici 60 fps (che scendono a 30 nelle scene animate) del gameplay, e una risoluzione base di 1080p che sale in maniera dinamica fino a raggiungere i 4k su Xbox One X e PlayStation 4 Pro.
Anche qua l’antipasto è stato decisamente invitante. Dalle animazioni, alla pulizia grafica generale, alla qualità del dettaglio, pur mantenendosi visivamente vicino al precedente capitolo, si può notare un ulteriore passo in avanti, che impreziosisce ulteriormente la bellezza e la brutalità degli scontri.
Cosa aspettarsi da Mortal Kombat 11?
Questa fugace prova di Mortal Kombat 11 rende snervante l’attesa della sua uscita. Le modifiche al gameplay rinnovano in positivo certe meccaniche di gioco. La solidità del sistema di combattimento e le novità introdotte confermano, senza che non ce ne fosse troppo bisogno, la bravura di NetherRealm Studios nel saper gestire la sua creatura, continuando sulla giusta strada tracciata dai precedenti episodi. Ci sarà tempo di provare e sviscerare a dovere Mortal Kombat 11, ma già da adesso non stiamo più nella pelle di mettere nuovamente mano su quello che probabilmente sarà uno dei picchiaduro più attesi di questo 2019.