Mr. DRILLER DrillLand celebra l’anniversario dei 20 anni con la remastered del capitolo uscito su GameCube.
Fra i vari anniversari di questo 2020, uno che si merita particolare attenzione è quello di Mr. DRILLER. Il piccolo scavatore di casa BANDAI NAMCO Entertainment, erede spirituale di Dig Dug, è pronto a festeggiare i suoi primi 20 anni di attività con la remastered di uno dei giochi che si è guadagnato il titolo di “capitolo migliore” della serie, nonostante la sua uscita sia rimasta preclusa al solo territorio Giapponese.
Con Mr. DRILLER DrillLand BANDAI NAMCO Entertainment ci riprova, portando per la prima volta il gioco in occidente su Nintendo Switch e PC.
Scopriamo insieme se Mr. DRILLER DrillLand merita veramente l’appellativo di “migliore dei migliori”.
Versione Testata: Nintendo Switch
I’m going down down down!
Nato sulla soglia degli anni 2000, come cabinato prima ed arrivando successivamente sulle console dell’epoca, PlayStation 2, Dreamcast e Game Boy Color, Mr. DRILLER dimostrò immediatamente un fascino magnetico distinguendosi nel genere dei puzzle game grazie al suo gameplay semplice e assuefativo. Riprendendo un po’ il concetto alla base di Dig Dug, di cui Mr. DRILLER ne è il figlio del protagonista, ci si trovava a superare stage dopo stage scavando il più velocemente possibile per raggiungere le profondità del livello, così da completarlo.
Per quanto l’idea alla base sia semplicissima, arrivare a compimento della nostra missione lo è decisamente meno. Infatti scavando fra i vari strati colorati di terreno creeremo degli spazi vuoti che renderanno cedevole tutto quello che ci lasceremo alle spalle, con il rischio di venire seppelliti. Ma non solo, se con un occhio dovremo stare ben attenti a non finire schiacciati durante la discesa, con l’altro bisognerà monitorare costantemente le nostre scorte d’ossigeno, evitando che questo finisca terminando anzitempo la nostra partita.
Nel corso degli anni il gameplay non ha mai subito grossi stravolgimenti e nonostante il passare del tempo, a tutt’oggi risulta sempre fresco e maledettamente divertente da giocare.
Con Mr. DRILLER DrillLand però le cose sembrano abbastanza differenti, con una scelta precisa di donare al gameplay qualcosa di più.
Viaggio al centro della terra
Ed ecco che, con il pretesto di far visita ad un nuovo parco giochi sotterraneo, DrillLand appunto, Mr. DRILLER e i suoi amici si ritrovano ad affrontare alcune attrazioni del parco, ognuna dei quali proporrà approcci e modalità differenti. Il tutto verrò portato avanti da una trama, un breve intreccio narrativo che fa da collante fra un livello e l’altro, e servirà ad introdurci alcune delle novità del gioco.
Ci troveremo quindi a scavare, cercando di raggiungere i 500 metri di profondità di ogni livello, così da garantirci un timbro che indicherà il superamento dell’attrazione affrontata, che cambierà profondamente le meccaniche di gioco, sebbene le regole base restino le stesse più o meno per tutti.
Se in World DrillTour ci troveremo ad affrontare il gameplay classico della serie, con la Fossa di Druaga (ispirato al classico di BANDAI NAMCO Entertainment The Tower of Druaga) ci spingeremo nei confini del gioco di ruolo, con tanto di nemici da sconfiggere, pietre magiche da usare a nostro vantaggio e chiavi da recuperare per accedere alla sala del boss e sconfiggerlo. Fra le varianti, quella della Fossa di Druaga è sicuramente la più impegnativa da affrontare, la quale richiederà tempo e particolari attenzioni per essere portata a termine.
Altra variazione sul tema è Driller Stellare, dove le nostre azioni subiranno l’influenza della gravità spaziale. Succederà che, scavando, troveremo dei blocchi speciali da distruggere, i quali attiveranno dei bonus o dei malus casuali, alterando ad esempio la caduta dei pezzi sopra di noi, eliminando porzioni di stage o creando dei buchi neri che potrebbero riportarci, se risucchiati, all’inizio dello stage annullando i nostri progressi.
Altrettanto impegnativo L’avventura di Drindy, che emulando Indiana Jones, ci vedrà impegnati nel recuperare alcuni artefatti nascosti nel livello, che ci consentiranno, una volta ottenuti quelli richiesti, di aprire il passaggio verso il piano successivo. Man mano che scenderemo dovremo evitare di finire vittime di alcune trappole mortali, che andranno aumentando man mano ci avvicineremo verso la via di fuga.
Con la Casa Stregata assisteremo invece ad una profonda modifica del gameplay. Non dovremo infatti concentrarci sulla discesa, ma sul recuperare dei cristalli. La particolarità sta nel fatto che non saranno disseminati per il livello, alla stregua degli artefatti dell’Avventura di Drindy, ma dovremo utilizzare dell’acqua sacra per indebolire i fantasmi che infestano lo stage prima di dargli il colpo di grazia e trasformarli in cristalli. Delle 5 attrazioni, questa è sicuramente quella più abbordabile in un primo tempo, ma mostrerà gli artigli solamente una volta terminata la modalità Storia, che come ricompensa di fine gioco sbloccherà livelli aggiuntivi per ogni attrazione, innalzando in maniera esponenziale il livello di sfida complessivo.
Capite quindi che ci troviamo di fronte ad un capitolo che offre una gran varietà di meccaniche e stili diversi, seppur tutti basati sul modello classico di Mr. DRILLER. Una varietà che può solo far del bene al gioco e ai suoi giocatori, che potranno dedicarsi all’attività preferita.
Scava che ti passa
Completando stage e livelli saremo ricompensati con i Bit, la valuta di Mr. DRILLER, che potremo spendere a Drill Town acquistando le Driller card, delle carte collezionabili raffiguranti tutti gli eroi del gioco, con tanto di bio annessa, dei modellini ispirati a Mr. DRILLER, o ancora dei consumabili, da utilizzare ad inizio partita e che serviranno ad addolcire il gameplay consentendoci di finire facilmente, in caso di problemi, lo stage desiderato.
E proprio ai meno avvezzi con i puzzle game è dedicata una modalità di gioco facilitata, che aumenta lo stock di vite disponibili, o le taniche di ossigeno, rendendo le partite pi accessibili, e magari prendere dimestichezza con il gioco. Completando l’avventura principale, oltre allo sblocco di nuovi livelli più difficili, potremo decidere con quale personaggio affrontare lo stage, ognuno dei quali godrà di caratteristiche uniche, come la possibilità di muoversi più rapidamente o risalire un maggior numero di blocchi.
Fra gli altri extra troviamo poi 3 opzioni dedicate ai fan, come il cinema o il palazzo della musica, dove rivedersi i filmati di Mr. DRILLER o dedicarsi all’ascolto della colonna sonora, che racchiude alcuni ottime tracce. In ultima la libreria, una modalità enciclopedica che racchiude tutta la storia sui driller, sui giochi della serie e sulle varie attrazioni di Drill Land.
E se tutto questo non vi basta, potrete mettere alla prova le vostre abiltà scavatorie con una modalità multigiocatore, dove fino a 4 sfidanti possono competere in un paio di varianti, classica che riprende le regole base di Mr. Driller, o Battaglia, nella quale scavando sarà obbligatorio trovare 3 medaglie per portarsi la partita a casa.
La modalità multigiocatore è però disponibile solamente in locale, ma specialmente su Nintendo Switch, la possibilità di condividere i Joycon con gli amici permette di godere a pieno di questa modalità.
Nonostante manchino componenti online, che avrebbero sicuramente innalzato il livello qualitativo del gioco puntando sulla componente competitiva, sono presenti le classifiche mondiali, con le quali confrontarsi con i risultati degli altri utenti e perchè no magari tentando di battere qualche record.
Stilisticamente questo capitolo riprende quello usato negli altri giochi della serie di Mr. DRILLER. Il design dei personaggi in stile manga, colorato e ben caratterizzato è accompagnato da un look visivo piacevole, ed essenziale, trattandosi fondamentalmente di un puzzle 2D di stampo arcade.
La presenza di più temi ha permesso agli sviluppatori di giocare sulla varietà degli stage, elemento che funziona perfettamente con le varie aggiunte al gameplay. La modalità storia è accompagnata da alcuni filmati animati utilizzati per gli avanzamenti di trama, mentre la colonna sonora, dalla opening cantata alle varie canzoni che vi accompagneranno nel gioco, è eccentrico, fresca e spazia dal jazz all’elettronica, al J-Pop puro.
Ottima la scelta di proporre in questa edizione occidentale l’audio originale giapponese (supportata dai testi in italiano), mantenendo in qualche modo intatto lo stile dell’opera originale targata 2002.