La diversità e il coraggio raccontati tra le pagine di Myrna e il Tocco Della Morte
Esistono tanti modi per raccontare la diversità, Sergio Algozzino e Deborah Allo lo fanno tra le pagine a colori di una graphic novel, con atmosfere e disegni che ricordano i film di Tim Burton, leggeri e vagamente inquietanti al tempo stesso. Parliamo di Myrna e Il Tocco Della Morte, edito da Tunuè (che ringraziamo per il volume), una storia che pone la diversità al centro della trama, ricordandoci che essa può essere una maledizione oppure un potere, dipende soltanto da noi.
Myrna nasce con “il tocco della morte”, uno spaventoso potere capace di prosciugare la vita di chiunque, attraverso il semplice contatto. Appena nata, inconsapevole, la bambina uccide sua madre al primo abbraccio, Il padre allora fugge con lei, cercando rifugio in una casa isolata in mezzo ad un impenetrabile bosco.
La ragazzina cresce in solitudine, istruita dal padre sul mondo esterno e sul suo potere. Arriverà però il momento in cui l’uomo non potrà più proteggerla… Sarà allora che Myrna conoscere Lord Uilliam e il castello per i suoi bambini “diversi”.
Myrna e Il Tocco Della Morte è una lettura travolgente, che io ho portato a termine in meno di mezz’ora. Ricorda a tratti Dylan Dog, a tratti Miss Peregrine e La Casa Per Bambini Speciali, in una trama trainata dal coraggio e dalla risolutezza della protagonista, tratti quasi in contrasto col suo aspetto esile e dolce. C’è quel giusto mix di innocenza e horror che rende affascinante ogni storia. L’idea che il lettore si fa nelle primissime pagine è di avere tra le mani qualcosa di molto simile a un racconto dell’orrore, ma la narrazione diventa presto più leggera, restando sempre immersa in atmosfere gotiche degne delle migliori opere burtoniane. Il labile confine tra potere e maledizione si mostra ai lettori in questo inno alla diversità che ci mette in guardia dai pericoli dell’ossessione mostrandoci fino a che punto gli uomini sono capaci di spingersi per ottenere ciò che vogliono. Myrna può prosciugare la vita, ma può anche crearla, e ciò fa di lei allo stesso tempo un pericolo e una preda.
Una storia che non manca di colpi di scena inaspettati. L’unica nota negativa è la “velocità” della narrazione, che se nei primi capitoli risulta piacevole, da metà volume rende complicato godersi a fondo la trama. Una trama che resta comunque interessante. Ma da assaporare lentamente restano le illustrazioni, minuziose e mai confuse, ricche di dettagli che potrebbero sfuggirvi al primo, veloce, sguardo.
Il volume è un cartonato di 144 pagine, spesso con disegni privi di dialoghi, affinché il lettore possa apprezzare le tavole, capaci di raccontare anche senza voce. In coda troviamo alcuni dei primi schizzi dell’opera, insieme ai commenti degli autori che svelano piccole curiosità sulla nascita e lo sviluppo della storia.
Tra le pagine di Myrna la diversità viene accettata, odiata, sfruttata: vediamo le diverse sfaccettature dell’umanità, in un viaggio attraverso una terra sconosciuta, alla ricerca dell’accettazione di noi stessi.
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