Versione testata: PlayStation 4 Pro
Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno è un titolo delicato, di quelli che si sfogliano come un libro, una favola ben raccontata che permette di staccare dalla quotidianità e respirare a pieni polmoni la magia delle produzioni ispirate dal maestro Miyazaki. Il titolo, nonostante uno sviluppo lungo e travagliato, conferma tutto ciò che di buono abbiamo potuto vedere nel primo capitolo, almeno a livello artistico. Si, perché la creatura dei Level-5 si discosta, e parecchio, in termini di gameplay dal titolo pubblicato nel 2013 per PlayStation 3. Ni No Kuni 2 abbandona il combattimento a turni e sceglie di rendere il tutto un po’ più immediato, la chiave è uno stile più action con pochi fronzoli e con tanto divertimento. La novità assoluta è la possibilità di veder crescere e gestire il proprio regno, proprio come in un vero gestionale. Seppur non particolarmente approfondite, queste dinamiche risultano essere gradevoli e propedeutiche, in alcuni casi, al prosieguo dell’avventura. Ci togliamo subito il sassolino: Ni No Kuni 2 non è un titolo esente da difetti ma rapisce, e lo fa fin da subito. Questa è la nostra recensione!
IL PESO DELLE ASPETTATIVE
Partiamo da un concetto semplice ma che può sfuggire: Ni No Kuni 2 ha una storia e una trama a sé stante, non è necessario, quindi, aver giocato i precedenti capitoli. Cambia il plot, cambia l’universo di gioco, cambia il gameplay ma non cambia lo stile e l’originalità di imbastire una storia alla portata di tutti e in grado di regalare oltre 60 ore di magia. Il mondo è composto da cinque regni in equilibrio fra loro, un equilibrio piuttosto labile a dire il vero. Ci troviamo a Gatmandù dove Evan, il nostro protagonista, deve far fronte ad un vero e proprio colpo di stato: Leopold, suo padre e re, è stato assassinato dal suo fedele consigliere che ora si trova a capo dell’esercito che mira a detronizzare il naturale erede al trono. Evan è alle strette e proprio quando la situazione sta per collassare fa il suo ingresso in campo, come per magia, Roland, un politico proveniente da un altro mondo. Roland si rivelerà un alleato molto più che utile e, grazie alle esperienze regresse, riuscirà a svolgere egregiamente la funzione di consigliere di Evan, guidando il giovane inesperto re attraverso le mille insidie che la gestione di un Regno porta inevitabilmente con se. Le tematiche affrontata sono diverse e ben sviluppate, non aspettatevi trame complesse e ingarbugliate, Ni No Kuni 2 è un titolo di facile lettura e alla portata di tutti, uno di quei giochi in cui a contare sarà la bellezza del viaggio.
PICCOLI, GRANDI CAMBIAMENTI
Parlando in termini di gameplay, Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno, mostra al mondo come Level-5 sia una di quelli studios più inclini al cambiamento e allo svecchiamento dei prodotti, adattandoli con maestria ai tempi che corrono e alle esigenze degli utenti. Il titolo abbandona le dinamiche del combattimento a turni per abbracciare uno stile action, come già anticipato, immediato e decisamente più divertente. Nei dungeon, l’azione è decisamente più frenetica: basterà avvicinarsi ai nemici (0 saranno loro a farlo) per attivare i combattimenti ed iniziare immediatamente a darsele di santa ragione. La variante proposta dai ragazzi di Level-5 riguarda l’esplorazione della mappa che profuma di nostalgia e mette in scena proporzioni non ideali. I nemici sono sempre visibili sulla mappa e basterà sfiorarli o farsi notare per attivare la fase di combattimento, l’animazione e l’inquadratura muteranno, con uno zoom che porterà i nostri protagonisti e gli avversari di turno alle proporzioni reali, affrontando l’incontro come già visto e saggiato nella modalità dungeon. Il sistema di combattimento è di facile di lettura, avremo a nostra disposizione: salti, schivate, colpi a lungo raggio, colpi regolari e poderosi, incantesimi e sortilegi vari. Non Manca proprio nulla! La varietà nel combattimento è data dal sistema di concatenazione delle azioni appena elencate e dall’interazione con delle particolari creature che ci accompagneranno durante il nostro viaggio: i Cioffi. Inevitabilmente questi spiritelli ricordano i Famigli del primo capitolo ma la differenza in termini di gameplay è evidente. Queste creaturine, centinaia a dir la verità, forniranno supporto durante la battaglia. Ognuno di questi Cioffi è contraddistinto da caratteristiche uniche: vi sono quelli che fungono da supporto medico, altri che potenziano gli attacchi di fuoco, altri ancora che sono in grado di stordire i nemici. Una trovata che aggiunge un tocco di varietà e che non risulta essere mai invasiva. Il team è formato da sei membri, tre dei quali dovranno scendere in campo durante i combattimenti, vi è la possibilità di assumere il controllo di ciascuno dei personaggi e ogni eroe dispone di un equipaggiamento unico.
IL DESTINO DI UN REGNO
Gli sviluppatori non si sono fermati qui e per rendere le cose ancora più interessanti hanno deciso di prendere alla lettera il titolo della loro creatura. Avremo la possibilità di fondare, far crescere e gestire un intero regno. Non mancherà nulla ed il sistema, seppur non dettagliatissimo, regala diverse ore di profondità. Costruiremo e vedremo crescere la nostra città, assegneremo talenti alle diverse attività sviluppando nuove abilità, oggetti e chi più ne ha più ne metta. Ogni struttura avrà un livello personale e, attraverso i fondi del regno saremo in grado potenziarle. Ancora: scopriremo ben presto le Battaglie Campali, mini eserciti che se le suonano e che offrono una distrazione divertente e decisamente avvincente.
CONCLUDENDO
Tecnicamente Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno è un titolo fantastico. La qualità riposta nella cura delle ambientazioni e del character design è altissima. La mano dello Studio Ghibli, o meglio, di alcuni membri, è tangibile. Musiche ed effetti sonori si sposano a meraviglia con tutto il resto. Non solo pregi, Ni No Kuni 2 ha anche dei difetti, uno di questi è la difficoltà, decisamente tarata verso il basso: fin da subito gli scontri risulteranno piuttosto semplici e la cosa non migliorerà con il trascorrere delle ore. Nonostante questo, il titolo regala ore ed ore di divertimento, ogni scelta stilistica è stata azzeccata e, al netto di qualche calo, si mantiene sempre un buon ritmo.