Nine Perfect Strangers: la recensione della mini serie Hulu

Ecco la recensione della mini serie con Nicole Kidman disponibile su Amazon Prime Video

Nine Perfect Strangers: la recensione della mini serie Hulu

Venerdì 24 ottobre Amazon Prime Video ha caricato sulla sua piattaforma l’ultimo episodio della mini serie Nine Perfect Strangers, trasmessa a rilascio settimanale. La mini serie vede come protagonista Nicole Kidman nelle vesti di mentore e guida di un centro benessere lussuoso molto particolare. La serie fonde drama e mystery al paranormal regalando uno spaccato di vita di 10 personaggi in crisi. Il team produttivo capeggiato dalla Kidman è quello della famosa serie Big Little Lies ma, purtroppo, il risultato non è lo stesso: la serie non convince del tutto ed il finale non è pienamente soddisfacente. Nel complesso il prodotto intrattiene e caratterizza abbastanza bene alcuni personaggi. Consiglio la visione agli amanti di This is Us e Big Little Lies. Ecco la nostra recensione di Nine Perfect Strangers. 

Ecco il trailer di Nine Perfect Strangers:

La recensione di Nine Perfect Strangers

Dopo il grandissimo successo di Big Little Lies Nicole Kidman torna protagonista di una nuova serie affiancata dal suo solito team creativo di fiducia. Se squadra che vince non si cambia la Kidman non poteva che fare proprio l’adattamento di un’altra opera di Liane Moriarty, autrice del best seller Big Little Lies. Per il nuovo progetto la scelta è ricaduta sul romanzo Nine Perfect Stranger, mystery drama a tinte paranormali. 

La mini serie si compone di 8 episodi, rilasciati a cadenza settimanale, della durata inferiore ai 55 minuti ciascuno. In America è stata distribuita da Hulu mentre nel nostro paese è arrivata grazie ad Amazon Prime Video, non essendo disponibile la piattaforma d’origine. 

Hulu può vantare un validissimo catalogo ma purtroppo in Italia giunge frammentato tra le varie piattaforme e con prodotti rilasciati ad intervalli settimanali, come solita fare la più nota piattaforma targata Disney. Attualmente Nine Perfect Strangers è disponibile in toto su Amazon Prime, quindi i non amanti della fruizione settimanale potranno recuperala tutta in un solo boccone. 

La trama è la tipica di una serie drama mystery: 10 persone decidono di trascorrere 10 giorni in un centro benessere lussuoso, lontano da tutto e da tutti, allo scopo di ritrovare se stessi e sconfiggere le paure, le angosce ed i dolori che li affliggono. 

Nicole Kidman è Masha, la direttrice di Tranquillum, una donna risoluta, controllata ed in grado di persuadere i suoi ospiti fino al punto di spingerli a superare i loro limiti. Ovviamente Masha non è solo questo, definirla con questi semplici tratti sarebbe riduttivo, è una donna che ha sofferto ed ha fatto soffrire ma ora è cambiata e desidera sfruttare la sua nuova vita per rendere liberi e felici gli altri. Desidera veramente il bene e la serenità dei suoi ospiti anche se fin da subito percepiamo la volontà di un tornaconto personale. Già del primo episodio la sensazione che la serie trasmette è paradossalmente claustrofobia: Tranquillum è un’oasi di pace circondata dal verde della natura ma il controllo costante dei supervisori, l’assenza di comunicazioni con l’esterno, le tante sedute in stanze chiuse e in zone dedicate alla sauna trasmettono sia angoscia che il presentimento di scarsa trasparenza da parte dei gestori del villaggio benessere. Infatti, non è assolutamente tutto oro quello che luccica e la promessa di guarire da ogni male e di tornare trasformati alle proprie dimore ha un prezzo: il percorso non sarà dei più consueti né i mezzi dei più giuridicamente accettati. 

I personaggi e gli interpreti di Nine Perfect Strangers

Il cast di attori è molto valido e le interpretazioni sono di buon livello, alcune sprecate per ruoli troppo marginali per la storia (Luke Evans ad esempio). Ciascuno dei 10 ospiti dovrà superare un trauma o affrontare un problema che lo affligge da tempo, anche se cerca in tutti i modi di nasconderlo a se stesso. Purtroppo non a tutti i soggetti è stato dedicato il giusto tempo; su alcuni la sceneggiatura si è soffermata fin troppo, in particolare la famiglia Marconi che costituisce si il fulcro principale della trama della serie ma non ha poi così tanto da svelare, mentre su altri ha sorvolato in merito ad aspetti molto interessanti. Frances Welty (Melissa McCarthy), scrittrice di romance la cui carriera è quasi giunta al capolinea, è il personaggio più sfaccettato e ricco di luci di Nine Perfect Strangers. Seppur appena uscita da un periodo difficile, che ancora deve elaborare del tutto, è la voce della ragione. Il suo percorso di crescita è percepibile e la sua storia, assieme a quella di Tony Hogburn (Bobby Cannavale), è completa. Tony e Frances si supportano a vicenda, si sostengono e passano dal non sopportarsi all’essere complici in poco tempo senza che questo risulti forzato. I due personaggi affrontano realmente i loro demoni e, insieme, li sconfiggono. Probabilmente la vicinanza reciproca li ha aiutati molto di più delle cure poco convenzionali di Masha. 

Luke Evans è stato sprecato per il personaggio, la cui storia era anche interessante ma di fatto non sviluppata, di Lars Lee. Lars, giornalista deciso a conquistare il posto che merita nel settore, ha diversi aspetti interessanti e che meritavano maggiore approfondimento ma purtroppo sono stati tralasciati. Luke Evans ha davvero poche scene a lui dedicate e funge principalmente da comprimario e collante del gruppo. Peccato, poteva essere utilizzato molto meglio di così. 

Considerazioni generali e conclusioni

La serie fonde il drama ed il mystery con un inaspettato lato paranormale, che solo verso gli episodi finali raggiunge maggiore concretezza. Il ritmo della narrazione è scorrevole e ben gestito, la serie non risulta lenta né ridondante ma pecca sotto alcuni punti di vista: la caratterizzazione di alcuni personaggi (Carmel in particolare) ed il finale raffazzonato e privo di alcune spiegazioni. Diversi personaggi non hanno una vera e soddisfacente conclusione, il viaggio ed il percorso che hanno svolto a Tranquillum non ha mostrato il motivo delle loro scelte finali (in particolare per i coniugi Chandler). Per non parlare del percorso contorto e ricco di alti e bassi di Masha, il cui finale lascia molto a desiderare. 

I colpi di scena che si susseguono durante tutta la mini serie sono abbastanza prevedibili e ciò non gioca a favore del prodotto che fa del mystery la sua caratterizzazione principale. 

La serie intrattiene e coinvolge ma non è priva di difetti. La consiglio ai fan di This is Us e Big Little Lies, anche se potrebbero restare delusi. 

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