Northgard – Recensione PC

Northgard cerca di inserirsi nella piccola nicchia dei giochi strategici/gestionali e lo fa con semplicità, intelligenza e nessuna banalità. Preparatevi all’inverno, sta arrivando!

Quando si nominano i vichinghi quale è la prima cosa che vi viene in mente? Aggressività, razzie, saccheggi, vita sregolata fatta di alcol e vizi e nomadismo. Tutto questo in realtà non traspare minimamente in Northgard, il nuovo gioco sviluppato da Shiro Games. Si tratta di un connubio tra strategia e gestionale ambientato nelle fredde e inospitali lande del nord, nel fantomatico continente di Northgard. Qui i vichinghi amano l’esplorazione, i commerci, la tranquilla convivenza con l’imprevedibile natura e usano la forza solo quando è strettamente necessario. Il tutto viene svolto con toni molto giocosi e leggeri, con uno stile cartoonesco davvero piacevole che richiama titoli come Civilizazion e Cultures. Ma analizziamolo più attentamente. 

Gameplay

I vichinghi di Northgard rappresentano senza ombra di dubbio i reali abitanti delle terre scandinave dell’ottavo e nono secolo: sono dediti all’esplorazione, amano rafforzare relazioni commerciali, tagliare la legna, allevare e coltivare, navigare e solcare i sette mari e ovviamente combattere tra diversi clan o contro la natura a volte gentile e altre volte disastrosa. Tutto questo va a legarsi alla presenza di animali pericolosi come orsi e lupi, calamità naturali come terremoti e forti nevicati e soprattutto esseri mitologici davvero potenti che mettono a dura prova il giocatore. Le meccaniche di gioco sono molto semplici e basilari, ma la complessità sta nel maneggiarle come si deve. In questo Northgard diventa un gestionale, poiché se da un lato bisogna organizzare bene gli scontri in tempo reale con i nemici, dall’altro bisogna anche saper gestire il proprio villaggio evitando che la popolazione, ad esempio, muoia di fame o freddo.

Il gioco si struttura in clan con cui dovremo combattere o allacciare rapporti diplomatici, seppur ridotti all’osso. Questa struttura si delinea anche nella morfologia della mappa la quale è suddivisa in zone già preimpostate che vanno esplorate, per poi scoprire bonus, risorse o particolari clan o elementi soprannaturali. All’inizio tutto sembrerà semplice: avremo il classico centro città famoso in ogni titolo del genere, vichinghi che raccolgono cibo e alcuni consigli su cosa fare. Costruiamo la segheria, convertiamo alcuni civili in taglialegna, costruiamo un altro edificio e convertiamo i cittadini in esploratori che in automatico vanno in giro per la mappa, una casa perché la popolazione scarseggia e una caserma perché è giusto pensare anche alla difesa. Sembra tutto andare per il meglio, dopotutto in Northgard tutto avviene in automatico, tranne le azioni peculiari di uno strategico/gestionale. Arriva l’inverno, ma le scorte di cibo resistono. Ciò che inaspettatamente distrugge la quiete è la depressione dei cittadini e un’invasione di topi che portano malattie. Non posso avere un medico perché ho raggiunto il numero di edifici massimo per zona, non posso colonizzare perché il cibo scarseggia, ecco che la situazione si fa critica. A peggiorarla ci pensano i lupi e un forte terremoto che si abbatte sul territorio. Cerco di calmare le acque, i cittadini a poco a poco iniziano a tornare alle mansioni predefinite, ma all’improvviso da una grotta si apre un portale di draugr che invadono la mia città. Non ho soldati ben addestrati per combatterli, ho perso!

Questo è Northgard, imprevedibile e semplice solo nelle meccaniche. Ogni partita è sempre diversa dalle altre perché non si può mai sapere cosa si nasconde nei territori da esplorare, non si può prevedere un terremoto o una calamità naturale e quindi bisogna sempre stare all’erta e scegliere le giuste strategie per sopravvivere e vincere. Magari una volta sarà utile commerciare, un’altra volta esplorare e un’altra invece attaccare e raggiungere la giusta popolarità tra i clan. La limitatezza degli edifici costruibili per singola zona non fa che rendere più difficoltose le scelte: una volta sarà utile costruire più segherie, un’altra più allevamenti e magari un’altra volta più edifici commerciali. In ogni caso l’unico problema certo che va a tutti i costi prevenuto è l’inverno, quando arriva bisogna essere pronti sia con le risorse che con la giusta mentalità della popolazione che non deve essere triste o malata. In questo caso non sempre un’espansione troppo rapida rappresenta la giusta soluzione.

In ogni caso, qualsiasi sia il problema, Northgard ci verrà in aiuto con una UI intuitiva e di semplice comprensione. Edificio sotto attacco o privo di lavoratori? Vi sarà un avviso. Malumore tra i cittadini o epidemia? Altro avviso. Tutto ordinato e comprensibile. Ogni cosa è quindi molto semplice, ma questa semplificazione ha tolto una cosa molto importante: la vera diplomazia e la relazione con gli altri clan. “Vera” poiché in realtà è appena abbozzata tramite gli accordi commerciali o le nostre azioni, ma manca magari la spartizione dei territori, delle armate, degli obbiettivi di gioco, la tregua e così via. Anche l’albero dello sviluppo tecnologico, importante per sviluppare le capacità militari o migliorare la raccolta delle risorse, si esaurisce in poco tempo soprattutto se vi sono grandi quantità di pietre runiche nel territorio in cui ci troviamo. Anche il lato degli scontri è privo di mordente poiché non vi è alcuna tattica da adoperare, ma gli scontri saranno una sorta di rissa tra poche unità. Queste mancanze si notato parecchio, ma è altrettanto palese l’intento degli sviluppatori di realizzare un gioco un po’ più incentrato verso la gestione del villaggio e dei territori. Basta fare un esempio: se noi volessimo far mutare un taglialegna in un soldato, dovremmo prima selezionare il taglialegna, renderlo un cittadino normale e poi allocarlo nella caserma. Questa è una meccanica che rallenterebbe notevolmente il lato strategico, invece strizza fortemente l’occhio verso, appunto, la componente gestionale.

Comparto tecnico

Il gioco favorisce, quindi, le classiche partite sandbox dove, oltre a scegliere il livello di difficoltà, la dimensione e la tipologia di mappa, potremo scegliere uno dei sei clan ognuno dei quali ha abilità e bonus unici. Ovviamente è presente anche una modalità campagna, strutturata in undici missioni e inserita solo una volta che il gioco è uscito dall’Early Access. Come potete ben intuire, questa modalità è semplicemente un contorno, ma divertente, interessante e utile per imparare le meccaniche di gioco. Così come divertente e interessante è la grafica, minimale e cartoonesca, ma assolutamente godibile e priva di sbavature. Nessun calo di frame rate, nessun rallentamento e assolutamente giocabile anche in PC non altamente performanti grazie alla sua leggerezza non solo di dimensioni fisiche, ma anche tecnica. A chiudere il tutto ci pensa una colonna sonora ispirata e di alto livello, con melodie rockeggianti e originali.

Conclusione

In conclusione Northgard è un titolo molto godibile e gradevole. Semplice nell’apparenza, ma complesso nella realtà. Bisogna accettare alcune scelte prese o per semplicità o per inserire il titolo in dei binari più gestionali piuttosto che strategici. La mancanza di tattiche belliche o di un albero delle tecnologie poco curate e dettagliate potrebbe far storcere il naso ai puristi amanti degli strategici in tempo reale, ma nel suo piccolo rappresenta senza dubbio una piccola perla da giocare assolutamente.

Northgard
Pros
Varietà delle partite: ognuna è diversa dall'altra
Graficamente pulito e godibile
Semplice nelle meccaniche, ma complesso nella sostanza
Un buon connubio tra strategico e gestionale...
Cons
...ma in tanti momenti il secondo prevale e per gli amanti del primo può essere fastidioso
Alcuni elementi come l'albero delle tecnologie e la tattica bellica potevano essere decisamente approfondite
Campagna priva di momenti epici e memorabili
7.5
Voto