Once Upon A KATAMARI – La Recensione

A vent’anni dall’ultimo capitolo inedito, il principe e il re del cosmo tornano con Once Upon a KATAMARI.

Dopo aver ripubblicato i remake dei primi due Katamari Damacy, Bandai Namco ha annunciato a sorpresa un capitolo inedito, orfano del suo papà Keita Takahashi, ma comunque erede della follia rotolante della serie. Disponibile per console e PC dallo scorso 24 ottobre, per poco meno di quaranta euro, Once Upon a KATAMARI ha l’obiettivo di attrarre nuovi fan e dando a quelli storici un’avventura inedita tutta da rotolare. Mi son spostato tra le ere al fianco del Principe e sono pronto a raccontarvi pro e contro di Once Upon a KATAMARI in questa spianata recensione.

Versione testata: PlayStation 5

Un KATAMARI nella storia

Once Upon a KATAMARI vede il Re del Cosmo combinarne un’altra delle sue e, in una giornata di pulizie, scombinare il flusso temporale e finire con tutta la famiglia in diverse epoche storiche. Il viaggio del Principe lo porterà quindi a rotolare tra dinosauri, cowboy e samurai, raccogliendo tutto quello che incontra e svelando le divertenti avventure della Regina, che ci verranno date in pasto come intermezzo tra un mondo e l’altro. Una storia folle che non ha nulla a che invidiare con quelle pazze dei capitoli originali e che anzi, si posiziona congruamente al fianco, come se Takahashi non se ne fosse mai andato.

I folli monologhi (completamente in italiano) del Re del Cosmo sono ancora il fulcro della narrativa, della richiesta dei livelli e del proseguio dello strano viaggio che vi porterà ad attraversare diverse epoche del nostro pianeta. Il primo punto di forza di Once Upon a KATAMARI è la sua “scalabilità”.

Il gioco è adatto veramente a ogni tipo di pubblico: volete completare solo i livelli e raggiungerei titoli di coda? Potete farlo. Volete collezionare i pazzi cugini del Principe sparsi per ogni stage per poterli poi usare liberamente? Potete farlo.
Volete collezionare ogni corona disponibile e sbloccare l’antica e preziosa pergamena del Re? È un ulteriore livello di collezionismo possibile in questo capitolo. Volete ottenere “S” in ogni livello e dimostrare di essere il miglior rotolatore di KATAMARI dell’intero cosmo? Nessuno ve lo impedirà.

La forza di Once Upon a Katamari è proprio il suo essere fatot a strati, così da potersi adattare non solo ai nuovi giocatori che non sanno a cosa andranno incontro, ma anche a quelli che vent’anni fa (o coi due remake) hanno già arrotolato il mondo. Potete decidere fin dove spingervi con il completismo, arrivando anche sulla ventina d’ore di gioco.

Tra tutti i collezionabili ci sono anche gli iconici regali del Re, accessori con cui personalizzare il Principe o con cui crear eil nostro Cugino unico da utilizzare nel gioco.

C’è anche una curiosa modalità multigiocatore online e offline , che permette fino a quattro cugini di affrontarsi in partite di 3 minuti in stage ristretti, in cui bisogna dimostrare di essere il miglior rotolatore. Purtroppo non me la sento di promuovere KatamariBall, dato il poco tempo a disposizione e il non troppo preciso funzionamento degli indicatori della mappa, che rischiano di diventare un ulteriore ostacolo alla già poca presenza di giocatori online. Sicuramente la parte meno forte dell’offerta di questo capitolo inedito, anche se è possibile sbloccare tutti i collezionabili anche in modalità offline contro la CPU.

Zitto e Rotola

L’altra grande forza di questo capitolo inedito è sicuramente la possibilità di modificare i comandi del KATAMARI rendendolo nettamente più “controllabile” dai giocatori neofiti. Molte delle azioni da professionisti infatti sono state rimappate su un tasto unico, così da poter semplificare l’intero scheletro del gioco e soprattutto svecchiandolo considerevolmente. Questa aggiunta rende nettamente meno snervanti le prime partite, permettendo al nuovo giocatore di innamorarsi del pazzo universo di KATAMARI e al vecchio di riabituarsi alle rotolate più veloci.

Tecnicamente, Once Upon a KATAMARI è il miglior capitolo della serie, e su PlayStation 5 rotola granitico anche quando ci sono miriadi di elementi a schermo. I modelli 3D, molto semplici ma comunque ben definiti, si fondono tranquillamente a quelli 2D, mischiandosi mano a mano che il nostro KATAMARI diventa più grande, e permettendoci di raggiungere ogni anfratto delle ere temporali in cui verremo catapultati. Passando alla colonna sonora, Once Upon a KATAMARI può contare su brani completamente in linea col passato, e c’è anche la possibilità di impostare uno dei brani classici, tratti dai due originali e dai rispettivi remake, come colonna sonora personalizzata.

Once Upon a KATAMARI raccoglie l’eredità di Keita Takahashi e diventa un ottimo capitolo per avvicinarsi alla serie o continuare a frequentarla. Dopo i due remake, questo nuovo capitolo corregge la rotta, aggiungendo la possibilità di personalizzare i comandi e bilanciando meglio le sfide, rendendole adatte a un pubblico più amplio. Speriamo seriamente di non dover aspettare vent’anni per un nuovo capitolo del Principe.

Once Upon a KATAMARI è disponibile per console e PC dal 24 ottobre.

Pro
I nuovi controlli sono adatti a tutti
Sfida crescente ma mai impossibile
Tanti collezionabili
Contro
KATAMARI Ball non è all'altezza del resto
8.5
Voto