Abbiamo provato la versione rimasterizzata di Onimusha 2: Samurai’s Destiny!
Con il porting del primo capitolo di Onimusha i fan della serie “sorella” di Resident Evil hanno intravisto una luce, la luce della speranza nel veder i vecchi capitoli e soprattutto un tanto atteso sequel. In occasione degli scorsi The Games Awards, Capcom ha deciso dopo anni di silenzio di accontentare tutti, non solo con l’annuncio di Onimusha: Way of the Sword, il nuovo episodio della serie previsto per il 2026, ma anche con una nuova versione rimasterizzata dell’amato Onimusha 2: Samurai’s Destiny.
E se per le nuove avventure ambientate bisognerà aspettare ancora un po’, l’attesa per Onimusha 2 si fa sempre più vicina, con la sua uscita prevista per il 23 Maggio, su console e PC.
In questi giorni, grazie a Capcom, abbiamo avuto modo di mettere mano in anteprima su questa remastered, un assaggio per scoprire le varie novità che ci aspettano in questa riedizione targata 2025.
Versione Testata: PlayStation 5
Onimusha 2: Samurai’s Destiny prosegue le vicende del primo gioco collocandosi temporalmente all’incirca 14 anni dopo la battaglia finale fra Samanosuke e la versione demoniaca di Nobunaga Oda.
Nonostante si pensasse che Nobunaga fosse stato sconfitto, il re dei demoni stava solamente guarendo le sue ferite, pronto a riorganizzare un esercito e tentare un nuovo attacco volto a conquistare tutto il Giappone. Ed è così che in questo secondo gioco il testimone passa di mano, arrivando in quelle dello sfortunato Jubei, un abile spadaccino del clan Yagyu, in cerca di vendetta dopo aver scoperto che l’esercito di Nobunaga ha massacrato e distrutto il suo villaggio.
Ai tempi della pubblicazione Onimusha: Warlords ebbe un buon riscontro di critica e pubblico, cosa che spinse Capcom ad investire in un seguito. Capcom riuscì a cogliere il potenziale di questa serie, puntando su alcuni elementi del tutto nuovi per l’epoca, a partire dal volto del suo protagonista, Junbei, che ricalcava le fattezze di uno degli attori più famosi e amati del cinema giapponese degli anni ’70 e ’80, lo scomparso Yusaku Matsuda, la cui fama aveva influenzato e ispirato personaggi come Kenshiro e Spike di Cowboy Bebop. Questo portò a cucire l’intero gioco sulla sua figura, concentrandosi maggiormente sugli sviluppi narrativi rispetto al passato, con un’attenzione particolare al taglio cinematografico che questa nuova avventura proponeva. Il risultato fu qualcosa di nuovo non solo per la serie stessa ma anche all’interno del panorama videoludico del tempo, un titolo che che sembrava trarre ispirazione dai più classici film chambara e jidai geki, aggiungendo alla formula originale del primo Onimusha anche una certa coralità, affiancando al protagonista un gruppo di variopinti e strampalati alleati, pronti a darci una mano per portare a compimento la nostra sete di vendetta.


Anche il salto grafico è stato un fattore determinante per il successo di Onimusha 2, ed è uno degli aspetti che in questa remastered salta subito all’occhio. Pur mantenendo un punto di contatto con il titolo originale, ovvero la visuale tramite telecamera fissa, gli sfondi pre-renderizzati del primo gioco cedono il posto ad ambienti tridimensionali più convincenti e dettagliati, riducendo quello stacco evidente fra fondale e personaggi che si verificava su Warlords, a netto vantaggio nell’immedesimazione. L’opera di rimasterizzazione ha reso poi tutto più definito senza alterare i suoi tratti distintivi.
Le prime ore passate in compagnia di Onimusha 2: Samurai’s Destiny sono state un bel tuffo nel passato, e ci han permesso di apprezzare alcune delle novità introdotte. Non solo quelle estetiche, come il formato video con tanto di selettore fra originale e 16:9 in qualsiasi momento, ma anche alcuni “quality of life”, come i salvataggi automatici, un paio di scorciatoie nei comandi del pad per cambiare al volo le armi senza passare dal menù di gioco o il doppiaggio originale giapponese, assente nella sua prima edizione.


Troviamo anche una rinnovata sezione degli extra contenenti artwork del gioco, con una serie di nuovi bozzetti aggiunti in occasione della remastered, così come alcuni minigiochi già sbloccati da subito ed accessibili dal menù delle opzioni. E per gli amanti delle sfide più estreme, gli sviluppatori hanno inserito un nuovo livello di difficoltà chiamata “Inferno“, dove il game over arriva con un solo colpo incassato e che diventerà la nuova ossessione per gli amanti delle “run no hit”.

In questo primo assaggio di questa nuova versione di Onimusha 2: Samurai’s Destiny abbiamo ritrovato lo splendido titolo che già aveva avuto modo di affermarsi e rubare il cuore dei giocatori. E siamo felici che l’opera originale sia stata restaurata senza invalidarne il suo valore, ma al tempo stesso accogliendo qualche novità. Per adesso noi continuiamo il nostro viaggio nel mondo di Onimusha 2, dandovi appuntamento alla recensione del gioco completo che arriverà nelle prossime settimane.