Diamo uno sguardo più approfondito a Onimusha: Way of the Sword!
Nei giorni scorsi, ospiti di Capcom e Plaion, abbiamo avuto l’occasione di assistere ad una presentazione a porte chiuse del nuovo Onimusha. Un “work in progress” ancora lontano dal debutto che ci ha permesso di vedere lo stato in cui si trova Onimusha: Way of the Sword, capitolo che segna l’atteso ritorno della serie Capcom dopo ben 20 anni di assenza sulle scene.
Pur non essendo presente in forma giocabile, abbiamo assistito ad una lunga presentazione di Onimusha: Way of the Sword, che ci ha offerto uno sguardo approfondito sul lato narrativo, artistico e concettuale del progetto, che come nella tradizione della serie mescola sapientemente racconto storico e folklore, per creare un’avventura dal forte impatto narrativo e visivo. Protagonista di questa quinto capitolo di Onimusha è Musashi Miyamoto, il leggendario maestro di spada, modellato sulle fattezze del compianto Toshiro Mifune, uno dei volti più riconoscibili del cinema giapponese, protagonista di molte delle pellicole dirette da Akira Kurosawa, come i Sette Samurai o Sanjuro.
Il filmato a cui abbiamo assistito si apre in una Kyoto avvolta da un male oscuro che ha plagiato i suoi abitanti e portato per le strade della città i pericolosissimi Genma. Spetterà a Musashi affrontare questo esercito demoniaco grazie ai poteri ricevuti dal Bracciale Oni, che conferirà al samurai abilità uniche, come quella di assorbire le anime dei nemici sconfitti, che possono essere usate sia per ripristinare i valori della salute o potenziare il proprio equipaggiamento.
In Onimusha: Way of the Sword fa la sua comparsa un nuovo tipo di anima, di color nero, che se assorbita consente a Musashi di percepire alcuni “echi spettrali”, visioni sovrannaturali che forniscono indizi preziosi sulla trama e sulla progressione dell’avventura. Questa “visione ultraterrena” potrà essere utilizzata anche durante l’esplorazione, e infatti, in una delle sequenze mostrate permette di individuare alcuni Genma normalmente invisibili a occhio nudo, intenti a bloccarci il passaggio.

Come accennato, la serie Onimusha è assente dalla scena videoludica da ben vent’anni, un periodo durante il quale il genere action è stato profondamente influenzato dalla nascita e dall’evoluzione dei soulslike. Sebbene oggi sia difficile ignorare certe meccaniche, Capcom sembra aver scelto un approccio equilibrato nel modernizzarne il gameplay senza rinnegare all’identità storica della serie. Onimusha: Way of the Sword propone così un sistema di combattimento che guarda al presente ma mantiene un legame evidente con le sue radici.
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Il fulcro del gameplay è qua rappresentato dall’uso strategico della parata, con particolare enfasi sulla tecnica del parry. Se eseguito con il giusto tempismo, il parry consente di eliminare istantaneamente i nemici più deboli. Contro i Genma più pericolosi, però, sarà necessario un approccio più tecnico e bisognerà esaurire la loro barra della stamina tramite parate perfette, per poi affondare il colpo finale. Anche noi saremo soggetti a questa dinamica, e se abuseremo troppo della parata finiremo per cadere sotto i colpi dei demoni.


Non avendo potuto provare il gioco con mano, non possiamo ancora stabilire quanto questo sistema sia accessibile o meno, ma ciò che è emerso dalla presentazione è una notevole varietà di soluzioni in combattimento, spesso influenzate dall’ambiente circostante. È possibile, ad esempio, deviare frecce o proiettili spirituali verso altri nemici, colpire elementi dello scenario per provocare incendi e sfruttare gli effetti a proprio vantaggio. Questa varietà dona al combat system una profondità tattica e una libertà d’approccio che invita il giocatore a valutare attentamente ogni situazione, sfruttando al massimo l’intero arsenale di abilità in nostro possesso.
Oltre alla classica katana, nella build mostrata Musashi può contare su una coppia di doppie spade, utilizzabili per un periodo limitato, come una sorta di attacco speciale. Questa modalità si ricarica eseguendo correttamente parate, spingendo così il giocatore verso un gameplay loop incentrato sulla difesa, per poi sferrare contrattacchi devastanti. E siamo curiosi di scoprire quali altri equipaggiamenti troveremo nel corso del gioco e come questi influenzeranno gli scontri.

Un altro aspetto centrale del sistema di combattimento emerge durante le boss fight. Nella demo, Musashi affronta due minacce: un avversario umano legato alla figura storica di Ganryu, suo nemico per antonomasia, e un gigantesco demone. In entrambi i casi, l’obiettivo è consumare la stamina del nemico per destabilizzarlo, e una volta azzerata, si attiva un breve Quick Time Event che permette di colpire uno specifico punto vitale. La scelta della zona da colpire non è puramente estetica e può influenzare direttamente l’esito dello scontro, ad esempio infliggendo danni maggiori o menomando un arto del nemico, impedendogli di usarlo.
Durante la presentazione ci è stato fatto notare che anche Ganryu è in possesso di un Bracciale Oni, proprio come quello di Musashi. Sebbene non sia stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale in merito, non abbiamo potuto fare a meno di chiederci se Ganryu sarà effettivamente utilizzabile nel corso dell’avventura, un’ipotesi interessante, che potrebbe vedere i due storici rivali mettere momentaneamente da parte le proprie divergenze per perseguire uno scopo ben più grande.


Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, pur essendo di fronte ad una build “datata” rispetto all’attuale fase dello sviluppo, Onimusha: Way of the Sword colpisce per il suo stile estremamente cupo nel mettere in scena una Kyoto devastata dall’avanzata dell’esercito demoniaco. Qua ritroviamo una certa linearità nello sviluppo dell’avventura, con Musashi e visitando alcuni dei luoghi più iconici della città, come il tempio Kiyomizudera, qui immerso in un denso miasma malevolo. Il RE Engine si conferma ancora una volta un motore abbastanza versatile e capace di dare vita ad un mondo corrotto e in continua mutazione. Abbiamo potuto ammirare anche scorci più ampi, con un’ottima profondità visiva all’orizzonte, mentre le ambientazioni presenti della demo godono di un altro livello di dettaglio e interazione. L’azione di gioco è completamente votata alla spettacolarità con diversi effetti pronti a valorizzare proprio gli scontri e le battaglie, sia con l’uso intenso di effetti speciali, sia con un forte taglio cinematografico che accompagna i combattimenti e le fasi narrative.
Non conosciamo con precisione la configurazione hardware sulla quale girava la demo, ma confidiamo che Capcom riesca, nei mesi che ci separano dall’uscita del gioco, a ottimizzare al meglio il titolo, così da evitare i problemi di performance che hanno accompagnato il lancio di Monster Hunter Wilds su PC.
Per quanto avremmo voluto testare direttamente con mano la demo di Onimusha: Way of the Sword, questo assaggio ci ha permesso di farci un’idea più chiara su cosa aspettarci da questo atteso ritorno. Un nuovo capitolo di Onimusha che si affaccia nell’era moderna del gaming, senza però dimenticare le sue origini e senza svendersi alle mode del momento, per offrire un gameplay che abbraccia si la tradizione ma si apre a nuove meccaniche, che da quanto abbiamo visto rendono il sistema di combattimento molto vario e tattico. Siamo davvero curiosi di scoprire quali avventure ci attendono in Onimusha: Way of the Sword, anche se, per saperlo, dovremo attendere ancora un po’.