Onward – Oltre la magia, il perfetto road movie per ragazzi… e non solo!
Quale miglior modo di tornare al cinema se non per andare a vedere Onward – Oltre la magia, il nuovo film targato Disney Pixar? Sì, perché con la chiusura delle sale dovuta al Covid-19 e i continui posticipi dell’uscita del film, rischiavamo di dover aspettare ancora chissà quanto, prima di riuscire a goderci questo piccolo gioiellino firmato da Dan Scanlon (Monsters University). Adesso, finalmente è possibile vederlo e vi consigliamo caldamente di recuperarlo.
Ma di cosa parla Onward – Oltre la magia?
La trama
In un mondo popolato da folletti e innumerevoli creature fantastiche, paradossalmente la magia non esiste più. Col tempo tutti si sono convinti che fosse solo un mito lontano e, sviluppando nuove tecnologie per sostituirla, perché più semplici da governare, ne hanno fatto a meno. Eppure, Wilden, il defunto padre di Ian – un ragazzino timido e goffo – e del fratello maggiore Barley – un vivace nostalgico del passato – non la pensa così e, poco prima di morire, approfondisce le sue ricerche su questo antico potere. Lascia poi in dono a Ian – in occasione del suo sedicesimo compleanno –, un bastone magico con il quale farlo tornare sulla Terra per un giorno soltanto.
Qualcosa però va storto, e del padre i due fratelli faranno comparire soltanto le gambe. Così, affinché l’incantesimo sia completo, Ian e Barley dovranno compiere un lungo e avventuroso viaggio alla ricerca di una pietra capace di far tornare il padre interamente, ed essere in grado di salutarlo come si deve.
Nonostante la trama semplice e nonostante la critica non l’abbia innalzato a capolavoro, Onward – Oltre la magia porta con sé una grande carica emotiva, che riesce a veicolare al pubblico in un modo affatto banale. Sicuramente è uno dei tratti distintivi della Pixar che, quasi sempre, sa come conquistare lo spettatore come nessuno.
Le tematiche
Il film si ispira alla storia personale del regista che, come dichiarato in più interviste, da piccolo aveva espresso il desiderio di poter rivedere il padre, prematuramente scomparso, un’ultima volta. L’idea è stata sviluppata insieme a Keith Bunin e Jason Headley, che insieme hanno dato vita a una storia coinvolgente e colma di sentimento.
I toni iniziali sono nostalgici e la sensazione che si prova guardando i primi minuti di film, è quella del rimpianto di aver perso una persona cara, senza averla potuta conoscere a fondo. Ian infatti, non ha praticamente ricordi del padre, visto che quando se n’è andato era troppo piccolo; così cerca di riviverlo attraverso i racconti di Barley che, poco più grande di lui, ha ben chiari in mente tre momenti insieme a Wilden.
La tematica della perdita e dell’elaborazione del lutto non è nuova nel repertorio Pixar; molti sicuramente si ricorderanno che era stata ampiamente trattata nel film d’animazione Coco. Anche qui, speranza e idealismo sono alla base del racconto, un racconto di formazione che si traduce in un road movie in piena regola. I due fratelli da immaturi e ingenui, grazie alla loro missione, acquisiranno una maturità più adulta, senza però dimenticare la spensieratezza dell’essere ragazzi. Quest’ultima caratteristica è essenziale ai fini della storia per smorzare i momenti di tensione alla base della narrazione. Seppur infatti, il film esplori in profondità le insicurezze e il dolore che risiedono nell’animo umano, non si risparmia scene d’azione divertenti e gag tenere quanto buffe. Anche le atmosfere fantasy contribuiscono a tenere alta l’attenzione, facendoci immergere in un modo lontano ma allo stesso tempo vicino al nostro.
Il finale
In questo film più che mai, viene celebrato l’amore fraterno. Seppur agli antipodi, Ian e Barley sono essenziali l’uno all’altro. Sostegno reciproco in momenti difficili, in questa avventura sapranno arricchirsi vicendevolmente, dando un ritratto veritiero di cosa significhi essere fratelli.
Ancora una volta, Pixar vuole darci una lezione su come tenere vivo il ricordo di chi non è più con noi, senza però rimanere trappola del passato. Bisogna guardare avanti e a quello che si ha nel presente, ricordando che chi ci ha voluto bene continua a esistere negli insegnamenti che ci ha donato e nelle persone che ci stanno accanto. Facendo tesoro di questo, nessuno sarà mai dimenticato.
Un messaggio che Onward – Oltre la magia fa arrivare allo spettatore in un finale chiaro e semplice, che risolve tutto, senza risultare troppo scontato. Una conclusione splendida in grado di far inevitabilmente commuovere.