L’isola degli Ooblets vi aspetta!
Quante volte avete pensato di mollare tutto ed iniziare una nuova vita altrove? Il tema della fuga dalla routine quotidiana è spesso il fulcro di ogni buon “life sim” che tenta di trasportare il giocatore in una realtà lontana da stress e preoccupazioni.
Ed è un po’ quello che avviene in Ooblets, un simulatore di vita abbastanza eccentrico che accomuna sotto lo stesso tetto le atmosfere bucoliche di Harvest Moon, tenere creature collezionabili alla Pokémon e l’atmosfera rilassante di Animal Crossing.
Dopo due anni di early access, Ooblets è finalmente uscito su console e PC, e siamo pronti a scoprire se questo mix di generi è la ricetta giusta per un successo.
Versione Testata: Xbox Series X
Ooblets si apre con il nostro arrivo a Badgetown, una curiosa cittadina dove umani e Ooblets, delle simpatiche creature, vivono insieme in armonia e si aiutano a vicenda nella vita di tutti i giorni. Accolti a braccia aperte da una giovanissima e strampalata sindaca, ci verrà fornita una capanna e un fazzoletto di terra da coltivare per renderci utili nella comunità, iniziando così nel migliore dei modi la nostra nuova vita.
Ooblets rientra in quel genere di giochi che potremmo definire “confort gaming”.
E questo grazie al suo gameplay che, pur mescolando meccaniche derivate da altri giochi, porta avanti il tutto in maniera rilassata e senza la minima pressione.
Le azioni da compiere non avranno mai una scadenza e potremo scegliere come e quando dedicarci alla risoluzione dei mille problemi degli abitanti di Badgetown, tenendo però a mente che il nostro contributo permetterà di ottenere non solo ricompense ma sbloccherà man mano nuovi negozi ed attività permettendoci così spendere il nostro tempo come più preferiamo.
Spesso gli abitanti ci chiederanno di consegnargli prodotti del nostro orto, che dovremo quindi coltivare comprando i rispettivi semi al negozio, o creati con le nostre mani, ed è qua che entra in gioco un aspetto abbastanza incisivo nel gameplay, il crafting. Non solo per realizzare qualcosa dovremo avere la relativa ricetta e gli ingredienti, ma dovremo eseguire una serie di step nel recuperare e realizzare degli strumenti che serviranno per trasformare le materie prime in prodotto finito.
E nelle varie attività giornaliere gli Ooblets saranno sempre lì a darci una mano occupandosi principalmente dell’orto, con la possibilità di affibbiargli qualche compito legato alla gestione e al mantenimento della fattoria, come ad esempio eliminando erbacce o pietre indesiderate che si formano con l’incuria e il passare del tempo.
Qua si va ad innescare la formula da monster taming nella quale il giocatore cercherà di collezionare quanti più Ooblets possibili fra le 50 specie disponibili, che a loro volta propongono una forma base, una variante un po’ più rara ed una “shiny” alzando così notevolmente il numero di creature catturabili. Contrariamente però ai giochi a cui si ispira, gli Ooblets sono tendenzialmente pacifici e l’unico modo per confrontarsi con loro è quello di sfidarli in gare di “ballo”. Durante queste sfide le due “crew” di Ooblets si daranno battaglia a suon di passi di danza, mentre sul fronte del gameplay inizierà un minigioco, un card game, il cui scopo e guadagnare più punti dell’avversario.
Queste gare non saranno mai troppo difficili, e una volta individuato il deck giusto (ogni Ooblet salendo di livello sbloccherà una nuova carta da usare) non avrete alcun problema, nemmeno durante le sfide giornaliere, ben più impegnative dei normali incontri.
Nel caso si sfidi un gruppo di Ooblets, vincendo il ballo, verremo ricompensati con un seme relativo a quell’ Ooblet, che se piantato permetterà di farlo crescere e diventare parte del nostro gruppo. La spinta collezionabile viene quindi addolcita da una meccanica che ci garantisce al 100% l’ottenimento del mostriciattolo di turno, eliminando qualsiasi ostacolo dettato dall’NRG dei giochi sui mostri collezionabili.
Parallelamente alle nostre attività si svolgerà anche una storia, una sorta di trama orizzontale che coinvolgerà noi e tutti gli abitanti di Badgetown, tagliati fuori dal resto del mondo, e la nostra missione sarà quella di riconnettere la cittadina con il resto dell’isola. Spetterà a noi partire per un viaggio che renderà possibile tutto questo, visitando nuovi luoghi e facendo l’incontro di personaggi decisamente sopra le righe, arrivando a smascherare un complotto che coinvolge le alte sfere degli Ooblets.
Nulla di eccessivamente complesso, narrativamente parlando, ma abbastanza sviluppato per intrattenerci nei momenti morti del gioco.
Sebbene come abbiamo detto non ci siano scadenze da tenere in conto, le nostre azioni saranno comunque assoggettate a due costanti: il passare del tempo che scandisce il ciclo delle giornate e la resistenza del nostro personaggio, che si consumerà in base alle diverse azioni compiute.
Nel primo caso, il fattore temporale determinerà certe situazioni come il verificarsi di eventi particolari, l’apertura e chiusura dei negozi o la crescita del nostro orto. La stamina invece si consumerà in base a quello che andremo a fare. Ad esempio annaffiare e piantare ortaggi ridurrà di poco la nostra barra, mentre scuotere alberi o rompere massi porterà ad un consumo ben più consistente. Una volta scaricata la barra il nostro personaggio non potrà più compiere altre azioni, con le sole possibilità di andare a dormire per ricaricare un po’ le energie o ricorrere a degli integratori, come caramelle energetiche o caffè.
Una volta completata la storia principale (che vi porterà via circa una decina di ore) potrete continuare la vostra avventura esaudendo le richieste degli abitanti, completare l’almanacco, che comprende la collezione degli Ooblets, le ricette e tutti gli oggetti craftabili e dedicarvi all’abbellimento della fattoria, per creare la vostra casa ideale nella quale vivere.
In generale Ooblets riflette la sua natura “no stress” sia nel comparto grafico che nella colonna sonora.
Estremamente colorato, dai toni pastello e dal design eccentrico, la cittadina di Badgetown è un luogo sicuro ed accogliente nel quale sarete felici di passare il vostro tempo. Così come gli Ooblets che sprizzano carineria da tutti i pori rendendovi difficile in compito su quali tenere nella vostra squadra. Anche la ost è un’iniezione di serotonina che saprà mettervi a vostro agio in questa nuova avventura, andando a creare la giusta atmosfera “campagnola” che si respira non appena avviato il gioco.
Purtroppo Ooblets presenta il solo adattamento in lingua inglese, sebbene l’aspetto narrativo non sia così incisivo ai fini del gioco potrebbe intaccare il risultato finale nel caso ci siano problemi di comprensione del testo per l’uso di alcuni termini non sempre facili da afferrare.
Ooblets è puro confort gaming e questa commistione di generi funziona e riesce a coesistere in maniera armoniosa. Eliminare dall’equazione del life sim la variabile “stress” dovuta alle scadenze tipiche di molti giochi a base di “fattorie”, ha reso tutto molto più accessibile e disteso, lasciando che sia il giocatore a decidere i suoi tempi di reazione nell’approccio a Ooblets. La simpatia degli Ooblets e lo stile unico del gioco lo rendono perfetto per chi vuole staccare il cervello, magari dopo una giornata di duro lavoro, per concedersi un momento di libertà lontani dalle preoccupazioni.