Pode (PlayStation 4) – La Recensione

Stanchi dei titoli tripla A di questo periodo? Pode potrebbe essere quello che fa per voi!

All’interno di un’industria videoludica che tende a bombardarci di titoli altisonanti caratterizzati da una grafica al limite del fotorealismo e da una narrazione quasi del tutto cinematografica, si sente sempre più spesso il bisogno di rifugiarsi in prodotti meno pretenziosi, ma altrettanto coinvolgenti a livello emotivo. Ecco che, quindi, i ragazzi norvegesi di Henchman & Goon ci sono venuti incontro proponendoci il loro Pode, puzzle game con elementi platform che abbiamo avuto il piacere di giocare in occasione del lancio su PlayStation 4, avvenuto il 19 febbraio. Il titolo, disponibile esclusivamente in formato digitale, è stato distribuito al costo di 23.99€, ma grazie al PlayStation Plus si può usufruire di un piccolo sconto che porta il prezzo a 21.59€. Varrà la pena spendere questi soldi per vivere le avventure di Bulder e Glo?

Dalle stalle alle stelle!

Come anticipato nel paragrafo di apertura, Pode è fondamentalmente un puzzle game con elementi platform, privo di una vera e propria narrazione nel senso stretto del termine. La “trama”, infatti, è molto semplice e vede un simpatico globo luminoso (Glo) cadere dal cielo e schiantarsi sulla Terra. Toccherà a un buffo ammasso di pietra (Bulder) aiutare il nuovo arrivato a tornare a casa, facendosi strada tra le varie stanze di un misterioso tempio sino a raggiungerne la cima. Nonostante la totale assenza di un qualche sviluppo narrativo, sono bastate le poche scenette d’interazione tra i due personaggi a farceli stare subito simpatici e a permetterci di affezionarci a loro in pochissimo tempo. “Pochissimo tempo” che, purtroppo, è anche la risposta che vi daremmo nel caso ci chiedeste la longevità complessiva di Pode. Il titolo Henchman & Goon, infatti, può essere completato in circa 5 ore, senza presentare poi modalità di gioco aggiuntive e/o altri obiettivi se non quello di terminare la raccolta dei collezionabili, presenti in due diverse tipologie.

L’unione fa la forza!

Vero e proprio fulcro del gioco, ovviamente, è il gameplay. Nel caso si decidesse di affrontare l’avventura in single player, Pode ci da la possibilità di passare con la pressione di un semplice tasto da Glo a Bulder. I due amici, infatti, hanno abilità differenti che dovremo imparare a utilizzare per superare puzzle ambientali man mano sempre più difficili. Ad esempio, se Glo riesce a camminare sull’acqua e a proiettare un’aura di luce attorno a sé, Bulder ha il potere di fungere da magnete per altri blocchi minerari e di attivare interruttori con il suo peso. Quando i due si tengono per mano, inoltre, riescono ad amplificare i loro poteri e a sfruttare appieno le loro capacità, permettendogli così di affrontare altre tipologie di sfide. Nel corso della loro scalata al tempio, Glo e Bulder guadagneranno anche un paio di nuove abilità, cosa che renderà gli enigmi degli ultimi livelli davvero interessanti ma che, purtroppo, portano troppo rapidamente alla fine del gioco, lasciando il giocatore leggermente insoddisfatto e desideroso di mettersi alla prova con nuove sfide. L’ultimo potere, in particolare, ci è sembrato abbastanza sprecato e di poco impatto sul gameplay, se non negli ultimi 5 minuti di gioco.

Per quanto riguarda i puzzle ambientali, possiamo dire che Pode è riuscito a intrattenerci sin dal primo minuto di gioco con sfide talvolta intuitive, ma in altre situazioni davvero complesse (una in particolar modo). Nel corso del gioco, infatti, ci è capitato di bloccarci un paio di volte e di riuscire a sbloccarci da brutte situazioni solamente tramite il caso e la fortuna (la soluzione stava in un’area buia che non avevamo minimamente preso in considerazione). Insomma: Pode si è dimostrato davvero divertente da giocare in single player, ma siamo certi che se siete intenzionati ad affrontare le avventure di Blo e Bulder con un altro giocatore potrete sicuramente apprezzare di più le meccaniche di gameplay pensate dal team norvegese.

https://www.youtube.com/watch?v=HhB7rFzSB6M

Luci e colori

Da un punto di vista tecnico, Pode si presenta come un titolo tanto semplice nei modelli poligonali, quanto affascinante per palette cromatica e per design degli ambienti. L’utilizzo di colori brillanti, infatti, rende il mondo di gioco un vero piacere per gli occhi che, ne siamo certi, non dimenticherete tanto facilmente. Leggermente sottotono, invece, il design di Glo e Bulder, che non risultano particolarmente incisivi e che potevano essere ideati con un pizzico di cura in più. Ottimo lavoro anche per quanto riguarda la colonna sonora (la trovate qui sopra), che saprà accompagnarvi senza mai risultare fastidiosa e riuscendo in più punti a coinvolgervi emotivamente come solo alcuni titoli indie sanno fare. Del tutto assenti, fortunatamente, bug di qualsiasi tipo e/o cali di frame, cosa che ci ha permesso di goderci in tutta tranquillità il titolo targato Hatchman & Goon.

Ci consigli di seguire la luce o no?

Pode è un prodotto che sacrifica volontariamente la narrativa, per mettere in gioco un gameplay intelligente con una valida atmosfera di contorno, capace di instaurarsi nel cuore dei giocatori e di far breccia tra coloro che apprezzano i puzzle game. È innegabile, però, come siano presenti alcune sviste nel game design (soprattutto negli ultimi livelli) e come la longevità complessiva del titolo non si dimostri essere all’altezza dell’appena citato ottimo gameplay. A questo va aggiunto che il prezzo di lancio non è tra i più abbordabili, spingendoci così a consigliare l’acquisto immediato di Pode solamente a chi è davvero stufo di prodotti AAA e necessita di quel piccolo angolo di paradiso tipico delle migliori opere indipendenti. Per tutti gli altri, invece, forse è il caso di aspettare il primo sconto disponibile.

Pode
Pros
Atmosfera affascinante
Puzzle ambientali curati e intelligenti
Colonna sonora di ottimo livello
Cons
Longevità non esaltante
Livelli finali un po' troppo frettolosi
Prezzo di lancio troppo alto
7.5
Voto