Sculture di Pokémon iconici per il progetto Daniel Arsham × Pokémon
TOKYO – 28 febbraio 2020 – The Pokémon Company svela Daniel Arsham × Pokémon, un progetto in collaborazione con l’artista americano Daniel Arsham nell’ambito del quale i personaggi iconici dell’universo Pokémon vengono reinterpretati all’interno del concept creativo di “archeologia immaginaria” dell’artista. Attraverso la sua opera, l’artista invita il pubblico a immaginare la scoperta dei Pokémon fra mille anni, sperimentando lo scorrere del tempo. In superficie, le sculture firmate da Daniel Arsham appaiono erose, ma a un occhio più attento, il futuro dei Pokémon riportato alla luce lascia intravedere una luminosità cristallizzata.
“Quella dell’archeologia immaginaria è un’idea che coinvolge tutti gli oggetti del nostro presente e li considera come se fossimo archeologi del futuro e li osservassimo dalla nostra vita ed esperienza quotidiana”, afferma Daniel Arsham. “Credo che proiettarci all’esterno del nostro spazio temporale sia un esercizio utile e significativo, che ci consente di mettere in prospettiva il nostro vissuto. L’obiettivo che spero di raggiungere attraverso queste opere è quello di modificare la comprensione del tempo in generale nelle persone”.
“Il brand Pokémon si è evoluto abbracciando nuove tecnologie e collaborando con partner di nuovi settori, dai sistemi di comunicazione dei dati alle tecnologie di geolocalizzazione, fino agli attori del mondo della moda e dell’arte”, ha spiegato Tsunekazu Ishihara, CEO di The Pokémon Company. “Sono onorato di dare il benvenuto a Daniel Arsham come nostro partner per questa collaborazione. Mi auguro che il suo lavoro sia un invito per le persone di tutto il mondo a “scavare in profondità” nel loro immaginario e provare a pensare a come sarebbero i Pokémon se li osservassimo fra mille anni”.
Chi è Daniel Arsham
Daniel Arsham è un artista americano nato nel 1980 in Ohio. La sua opera si intreccia con l’arte, l’architettura e lo spettacolo. Cresciuto a Miami, Arsham ha frequentato la Cooper Union di New York City e i suoi lavori sono stati esposti in vetrine quali: il MOMA PS1, il Museum of Contemporary Art, la Biennale di Atene, il New Museum, il Mills College Art Museum, il Carré d’Art – Musée d’art contemporain de Nîmes, e l’How Art Museum.