RAD è la spiegazione di cosa succederebbe se The Binding of Isaac incontrasse un’esplosione atomica
Agosto se ne è andato portando sugli scaffali dei negozi un’ondata di titoli. Tra Control e Astral Chain, passando per Oninaki e Man of Medan, l’ultimo quadrimestre dell’anno è iniziato a spallate. Produzioni medie e grandi che cercano di emergere, in un paio di settimane, sgomitando tra un pubblico sempre più avido di giochi ma con sempre meno tempo. In questo antipasto che ci porterà ad uno dei Settembre più pieni degli ultimi anni, c’è spazio anche per le produzioni indipendenti o pseudo tali, sebbene la loro visibilità sia alquanto più ridotta.
Tra queste ecco RAD, nuovo titolo di Double Fine diretto da Lee Petty (Stacking, Headlander) e pubblicato da Bandai Namco Entertainment su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Un rogue like offerto ad un prezzo contenuto (19,99€) in cui la casualità delle mutazioni sarà l’elemento chiave per raggiungere i titoli di coda.
Scopriamo insieme perché RAD può essere un ottimo intrattenimento in questa recensione.
Versione Testata: Xbox One
Mutazioni atomiche e morti impreviste
In un futuro dove la razza umana ha dovuto affrontare non una ma ben due fine del mondo, l’ultima speranza è nella nuova generazione, nata durante i disastri e apparentemente immuni alla tossicità del pianeta. Guidati da uno dei pochi superstiti dei guaritori, i ragazzi entreranno in un loop di morte e rinascita grazie alla speciale mazza con cui sterminate i mutanti.
La mutazione dei giovani però non si ferma qui, questa generazione è in grado di assorbire le radiazioni ed usarle a proprio vantaggio, cambiando il proprio corpo nei modi più assurdi. Ogni mutazione però è perduta ( fino a contrarla nuovamente) qualora il giovane dovesse andare incontro ad un triste destino.
Il comparto di narrativo di Rad prende forma durante l’esplorazione dei livelli generati proceduralmente tramite i pensieri dei giovani protagonisti. Ogni partita è diversa data la casualità dei power up e degli ambienti (e dei boss, ma ci arriveremo) e lo stesso vale anche per alcune delle linee di dialogo che daranno più identità al mondo pensato da Lee Petty.
Lo sviluppatore ripropone la stessa ironia nel racconto già vista negli altri suoi due titoli, non sacrificando però il gameplay di RAD. Fino alla prima mutazione infatti, c’è poco che i nostri sventurati protagonisti potranno fare. Attaccare con la propria mazza, saltare o schivare i pericoli, cercando di accumulare abbastanza tossicità per avere accesso ad una vasta gamma di poteri casuali.
Poteri attivi e passivi, con cui dovremo difendere i pochi cuori a nostra disposizione. Ovviamente il paragone con Isaac in apertura non è casuale. Le mutazioni saranno multiple dando vita agli effetti più strani, come sputi velenosi infuocati, salti tripli, cariche taurine elettrificate e così via. La forza di RAD sta anche in questo, un a partita dopo l’altra imparerete i pattern degli avversari e come usare al meglio le vostre risorse, riportandole alla base dopo ogni stage e partendo più cauti e agguerriti nella run successiva.
RAD è crudele, come il mondo in cui è ambientato.
Anche il minimo sbaglio o movimento non ponderato potrebbe portarvi a morte prematura e conseguente nuovo inizio. Accumulando esperienza però, al termine di ogni run, potrete sbloccare nuovi manufatti o stili, così da arricchire ancora di più l’offerta delle lande spezzate. Ci sono otto protagonisti da sbloccare, anche se apparentemente l’unica differenza è meramente estetica. Ma ogni ragazzino ha uno stile musicale diverso, che remixerà i brani di sottofondo delle vostre terribili esplorazioni.
Da buon esponente del genere, RAD ha bisogno di tempo per essere compreso nei suoi segreti nascosti e nelle strategie più elaborate. Padroneggiarne i segreti vi permetterà di raggiungere l’ultimo livello sempre più velocemente e sempre più mutati. Per gli amanti delle sfide avrete man mano accesso a diversi stili con cui modificare la vostra partita. Cuori speciali dedicati solo ad un determinato tipo di danno, oppure mazze diverse con cui affrontare i nemici. Inoltre è presente anche una sfida giornaliera a punti, in cui verranno calcolati i vostri progressi per dieci minuti (se sopravviverete) prima di essere incensati nelle leader board.
Affrontare le avventure di RAD con un amico sarebbe stato anche più appagante, soprattutto dopo metà gioco, quando i mutanti nemici non perdoneranno nessuna vostra esitazione. Invece i ltitolo di Double Fine è completamente votato al Single Player, ritagliandosi un’ulteriore fetta striminzita di pubblico. Ovviamente, uno degli aspetti principali del genere Rogue Like è gettarvi nel pericolo senza aiuti, quindi l’assenza di un multiplayer non va ad intaccare la bontà della produzione.
RAD è stato completamente tradotto in italiano, almeno per quanto riguarda menù e sottotitoli. Resta invece solo in inglese il doppiaggio, ma con la qualità a cui Double Fine ci ha abituato nel corso degli anni.
Prima di acquistare RAD dovete sapere a cosa andrete incontro. Se non apprezzate i Rogue Like vi basterà semplicemente guardare altrove. In caso contrario, il nuovo titolo di Double Fine potrebbe conquistare un posto nelle vostre librerie digitali.