Ragazza, Serpente, Spina: la recensione del romanzo fantasy di Melissa Bashardoust
Grazie a Mondadori abbiamo avuto la possibilità di leggere in anteprima il romanzo fantasy di Melissa Bashardoust, Ragazza, Serpente, Spina in uscita oggi (5 ottobre 2021) per la collana Oscar Fantastica. Il romanzo trae origine sia dalle leggende persiane, da cui riprende mostri, divinità e leggende; che dalle fiabe più classiche, di fatto è un retelling della storia di Re Mida. I poteri e l’universo sono convincenti così come alcuni personaggi ma nel complesso il testo non mi ha soddisfatto a pieno. Lo stile di scrittura è molto semplice, forse troppo, ed i tanti colpi di scena sono prevedibili. Le poche pagine del romanzo non consentono al lettore di affezionarsi ai personaggi e comprendere al meglio la loro evoluzione. Il villain, invece, risulta abbastanza convincente.
Ragazza, Serpente, Spina
Melissa Bashardoust
Edito da Mondadori (5 ottobre 2021)
Pagine 336
€ 20,00 cartaceo – € 9,90 ebook
La trama
C’era e non c’era una volta − così cominciano sempre le fiabe − una principessa destinata ad avvelenare chiunque la toccasse. Ma per Soraya, tenuta nascosta fin dalla nascita, cresciuta lontana dalla sua famiglia, al sicuro solo nel suo giardino, questa non è soltanto una fiaba. All’approssimarsi delle nozze del suo gemello, Soraya deve decidere se uscire allo scoperto per la prima volta. Nelle segrete del palazzo una div, una demone, potrebbe avere le risposte che sta cercando, la chiave per ottenere la libertà. Al di fuori c’è un giovane uomo che non teme la principessa, nei cui occhi non si legge paura, ma profonda comprensione di chi lei sia veramente, oltre la maledizione e il veleno. Soraya pensava di sapere quale fosse il suo posto nel mondo, ma quando le sue scelte portano a conseguenze inimmaginabili, inizia a chiedersi chi sia davvero e cosa stia diventando: una donna o una demone? Una principessa o un mostro?
La recensione di Ragazza, Serpente, Spina
Attendevo con particolare interesse la traduzione di Girl, Serpent, Thorn di Melissa Bashardoust, le vibes persiane mi hanno fin da subito incuriosita. La storia di fatto è un retelling della fiaba di Re Mida: Soraya è stata maledetta quando era in fasce e il tocco prova la morte immediata del malcapitato. La ragazza è la figlia del regnate dell’universo in cui si ambienta la storia, purtroppo è da sempre costretta a rimanere nascosta, ad evitare i contatti sociali e a percorrere passaggi segreti per aggirarsi inosservata nel castello reale. Soraya non ha mai accettato la sue diversità ed il suo “potere”, si sente sola ed emarginata, trascurata dalla famiglia e non amata. La ragazza desidera ardentemente liberarsi della maledizione e quando le si presenta l’occasione, tra una titubanza e l’altra, dovrà scegliere se perseguire il suo sogno o tradire la sua famiglia.
L’aspetto più interessante del romanzo riguarda l’adattamento di leggende e miti persiani: le divinità ed i mostri della storia richiamano l’antica Persia, così come alcuni vocaboli utilizzati. L’autrice ha saputo dare vita alle credenze popolari ed adattarle al suo testo.
Anche le tematiche, importanti e delicate, sono state sviscerate in modo sapiente dall’autrice: la diversità e l’accettazione di se stessi è l’aspetto maggiormente sottolineato nel testo, oltre che il saper osservare aldilà del mero aspetto esteriore. Inoltre la tematica LGBT è presente, ma non è fondamentale per la storia.
Il romanzo tuttavia, non mi ha convinto a pieno. La storia ripercorre gli stilemi del fantasy YA senza aggiungere un tratto distintivo se non la matrice persiana. La protagonista non emerge particolarmente tra i personaggi e il suo carattere è altalenate.
Lo stile di scrittura è forse troppo semplice e le poche pagine non sono sufficienti per sviluppare al meglio la storia. Il ritmo della narrazione è davvero incalzante, in poche pagine la Bashardoust racconta tanto, forse troppo, senza prendersi i giusti respiri. I tanti colpi di scena sono in parte prevedibili ed in parte troppo ravvicinati per riuscire a restare sorpresi.
Il romance non è sviluppato al meglio: la storia è troppo veloce per patteggiare per una o l’altra coppia e i sentimenti sbocciano senza un reale punto d’inizio.
Il villain ha una backstory solida ma anche lui non è convincente fino alla fine.
Peccato, il romanzo aveva tutte le potenzialità per entrare a far parte dei miei preferiti, invece mi ha deluso sotto tanti punti di vista.
Consiglio la lettura di Ragazza, Serpente, Spina se cercate un fantasy standalone dalle vibes arabeggianti.