Pronti a riscoprire Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven?
Il 2024 per Square Enix è stato un anno molto particolare incentrato non solo sulla promozione di Final Fantasy 7 Rebirth ma anche sulla riscoperta di alcuni classici della golden age del JRPG. In maniera non troppo dissimile dal percorso di Trials of Mana e Dragon Quest 3, arriva sulle nostre console e PC il remake di quello che da tutti è considerato uno dei migliori capitoli della serie SaGa, ovvero Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven.
Poco conosciuta in occidente, la serie di SaGa se la gioca ad armi pari con i mostri sacri del gioco di ruolo come Final Fantasy e Dragon Quest in terra d’oriente, con alcuni dei titoli più atipici e sperimentali che si siano mai visti in quegli anni. Sviluppato dagli autori del remake di Trials of Mana, Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è qua tra noi, pronto a farci scoprire un’epica avventura che nasconde più di una sorpresa.
Versione testata: Nintendo Switch
Una delle particolarità su cui si fonda Romancing SaGa 2 è la sua meccanica legata all’eredità e all’alternarsi generazionale dell’eroe e della sua discendenza. La storia inizia nel regno di Avalon, il cui imperatore è impegnato a espandere il suo regno e al tempo stesso affrontare una minaccia che incombe, ovvero quella dei Sette Eroi, un tempo leggendari guerrieri che lottarono per sconfiggere il male, ma che nel corso dei secoli si sono corrotti diventando dei potenti nemici, pronti a portare morte e distruzione sulla terra. Noi, in qualità di figlio del Re combatteremo al suo fianco, fin quando a causa di una battaglia fatale il regnante cadrà, cedendoci il titolo e il suo posto sul trono.
Con il passaggio di consegne riceveremo tutta la conoscenza accumulata dal nostro predecessore e una parte delle abilità apprese fino a quel momento. Sarà possibile anche abdicare il trono di nostra volontà, passando la corona al prossimo erede, scoprendo che ripercussioni avrà la nostra scelta. Questo meccanismo fa si che non ci sia un gruppo di personaggi ben delineato come negli altri JRPG, ma saremo costantemente accompagnati da mercenari che si uniranno al nostro party per aiutarci nella missione di sconfiggere i sette eroi.
Così come avevamo avuto modo di sottolineare per Dragon Quest 3, anche qua questa scelta porta un po’ a distaccarsi dagli eventi del gioco e a mancare quel legame empatico che solitamente si crea con i protagonisti del gioco nel corso dell’avventura. A parte questo però l’idea del sistema di eredità funziona tremendamente bene ed è un incipit decisamente intrigante, al quale si unisce una certa libertà stilistica che, totalmente avanti per i tempi della sua pubblicazione originale, permette al giocatore di scegliere il suo percorso e le sue battaglie, mantenendo degli snodi narrativi per quanto riguarda le battaglie cruciali, ma permettendoci prima di scoprire un po’ il mondo di gioco e le sue tante storie secondarie, che se affrontate ci daranno la possibilità di sbloccare nuove classi e nuovi membri arruolabili.
Lato gameplay Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è un titolo estremamente stratificato e ricco di meccaniche, che ancora una volta evidenziano il fatto di quanto il titolo fosse ricercato e all’avanguardia ai tempi.
Il sistema di combattimento è un classico scontro a turni scandito da una timeline e dalla presenza di cinque membri attivi sul campo di battaglia. Sconfiggendo i nemici i membri del party guadagneranno dei Technique Point, che raggiunto un certo limite permetteranno all’arma o alle magie di salire di livello. A guadagnare punti però saranno solo gli quip e gli incantesimi usati attivamente in quella battaglia, il che aggiunge un pizzico di strategia nel cosa usare nei vari turni dello scontro, obbligando in qualche modo ad una certa rotazione per non trovarsi impreparati in futuro.
In alcuni casi sarà possibile notare l’icona di una lampadina di fianco ad una delle abilità. Usandola è possibile che il personaggio ne sblocchi una nuova e che si andrà ad unire al suo set di skill. Ci sono poi delle tecniche o incantesimi strettamente legati a determinati equipaggiamenti e che potranno essere imparati solo usando certe armi, che però resteranno disponibili fin tanto avremo equipaggiato quel pezzo. Ci sono diverse abilità da sbloccare nel corso del gioco ed uno dei metodi per ottenerne di nuove è tramite un apposito menù, che ci farà accedere alle Abilità di classe, tecniche uniche che è possibile sbloccare rispettando alcune condizioni.
Durante le battaglie sarà poi utile sfruttare le debolezze nemiche, che se andate a segno, faranno riempire una barra, l’Overdrive, che si trova nella parte bassa dell’interfaccia. Una volta raggiunto il limite si attiverà un potente assalto di coppia chiamato United Attack.
Rispetto ad altri JRPG Romancing SaGa 2 propone un’interessante party a cinque, nel quale, finché avrete tutti i membri attivi, a seconda della formazione questa influirà sull’incedere della battaglia. Ad esempio nella formazione della Imperial Cross, i membri che si trovano nelle avanguardie, saranno più soggetti ad essere presi di mira dai nemici, mentre le retrovie saranno più sicure. In caso un personaggio venga sconfitto in battaglia perderà uno dei cuori in suo possesso, che se arriveranno a zero si entrerà in una sorta di permadeath che ci obbligherà a passare ad un altro personaggio o sfruttare la meccanica dell’eredità.
Romancing SaGa 2 è un titolo corposo e parallelamente alla conquista di nuovi territori del regno sarà necessario sviluppare e costruire nuove infrastrutture, che una volta aperte, ci forniranno pieno supporto, come il centro di magia o il fabbro dove realizzare nuovi equipaggiamenti.
Durante l’esplorazione dei dungeon potremo guadagnare un vantaggio tattico con i Surprise Attack, colpi preventivi che ci permettono di approcciare i nemici senza che questi ci notino così da poter iniziare noi la fase offensiva.
L’esplorazione è abbastanza lineare, soprattutto nelle fasi iniziali. I dungeon però offrono zone di ristoro per ripristinare i punti salute e magia, o effettuare salvataggi manuali, anche se c’è da dire che quello automatico è abbastanza reattivo e frequente, tanto da averci salvato la pelle in un paio di situazioni al limite. Girovagando per il mondo di gioco incontreremo anche Mr. S, un enigmatico personaggio ciclopico che ci ricompenserà con un timbro ogni volta che lo incontreremo, facendoci avanzare un una specie di gioco dell’oca, dove ogni tot caselle completate verremo ricompensati con gustosi extra. Sempre durante le fasi esplorative sarà possibile imbattersi nelle Memorie dei Sette Eroi, frammenti di ricordi che ci narreranno di un passato lontano e che se raccolti tutti potrebbero sfar luce sul destino dei Sette e degli eventi che ne hanno causato la corruzione.
Abbiamo avuto modo di provare il gioco su Nintendo Switch e siamo rimasti molto soddisfatti della sua resa, sebbene ci sia qualche piccola criticità dovuta prevalentemente ai classici “problemi” dell’Unreal Engine. In generale la creazione del mondo e dei suoi personaggi ci ha convito a pieno, al netto però di un character design poco ispirato e lontano dall’estetica classica della serie di SaGA. A parte questo però il gioco non ha mai dato problemi, sia in modalità docked che portatile, scoprendosi un titolo molto piacevole e solido da giocare. Ovviamente su Switch ci sono delle limitazioni fisiologiche, come il frame rate che non sale sopra i 30 FPS, però la qualità della resa è più che buona e soprattutto rara in un titolo di terze parti. Il problema a cui accennavamo invece riguarda una certa lentezza nel caricare le texture, sia dei personaggi che delle ambientazioni, creando un fastidioso effetto sfocato su tutta l’immagine a video. Solitamente si tratta di momenti della durata di pochi secondi, ma in alcuni casi abbiamo dovuto riavviare il gioco per “fixare” questo inconveniente.
Per quanto riguarda invece il lato audio, Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven propone un selettore per scegliere se ascoltare le musiche originali o affidarsi alla nuova soundtrack realizzata per il remake. Al solito non manca la possibilità di passare dal doppiaggio inglese a quello originale giapponese, mentre è un peccato non trovare l’adattamento italiano, dopo che le ultime uscite Square Enix puntavano anche al nostro mercato. Data la mole di meccaniche e tutorial, per quanto sia un ottimo punto di ingresso nel mondo si SaGa, ci sentiamo di avvertire i giocatori di questa assenza, nel caso l’inglese risulti indigesto.
Riproporre Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è un ottima scelta perché si tratta di un titolo che merita di essere riscoperto. A distanza di anni le sue meccaniche sono ancora fresche e sperimentali, riuscendo a convincere ancora di più oggi che in passato grazie ad uno svecchiamento generale che ha modernizzato il gioco con l’inserimento qua e là di qualche quality of life. La storia soffre un po’ per il continuo ricambio generazionale dei personaggi, molti dei quali non hanno un ruolo attivo all’interno delle vicende, che però si rifà grazie al racconto dei Sette Eroi leggendari. Sia tecnicamente, che da giocare Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è un ottimo JRPG, che vi consigliamo di tenere in considerazione se avete fame di giochi di ruolo vecchio stampo.