Già nel 2016 il SAG-AFTRA si schierò contro le compagnie di videogiochi.
Mentre lo sciopero degli attori e sceneggiatori americani è tutt’ora in atto e lontano da una conclusione, la SAG-AFTRA (Screen Actors Guild e la American Federation of Television and Radio Artists, il sindacato dei lavoratori del mondo del cinema e della TV), ha annunciato che procederà con l’autorizzazione per un secondo sciopero contro le maggiori compagnie di videogiochi.
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Il sindacato ha parlato dello stato del contratto fra doppiatori e le case di produzione, in stallo dallo scorso Novembre e che l’autorizzazione a procedere allo sciopero è necessaria per garantire compensi migliori agli attori e una maggior protezione dall’impiego dell’intelligenza artificiale in ambito del doppiaggio.
SAG-AFTRA chiede un aumento retroattivo dell’11% dei compensi per le performance degli attori coinvolti nel doppiaggio di videogiochi, con un adeguamento delle tariffe identico a quello richiesto alle produzioni cinematografiche e televisive, oltre alla già citata protezione nei confronti delle I.A. che permetterebbero di campionare la voce degli artisti ed usarla senza che questi vengano coinvolti.
In un recente comunicato, la presidente del SAG-AFTRA, Fran Drescher, si è scagliata contro le compagnie videoludiche per i loro comportamenti “avidi e irrispettosi”.
“Ancora una volta l’intelligenza artificiale sta mettendo i nostri iscritti in pericolo, riducendo le loro opportunità di lavoro” ha continuato la Drescher, aggiungendo che il SAG-AFTRA si opporrà a questa tirannia in nome dei suoi membri.
Audrey Cooling, una portavoce delle compagnie di videogiochi coinvolte è intervenuta sull’argomento, dicendo che sono pronti a raggiungere un accordo.
Tutto quello che vogliamo è un contratto equo che rifletta l’importante contributo dei doppiatori in un industria che offre intrattenimento a miliardi di giocatori in tutto il mondo. Stiamo negoziando in buona fede e speriamo di raggiungere un accordo che porti benefici ad entrambe le parti il prima possibile.
In caso di sciopero sarebbe il secondo organizzato dal SAG-AFTRA contro l’industria del videogioco e il precedente, risalente all’Ottobre del 2016, durò ben 11 mesi.