Siete pronti a vivere la fine del mondo in Season: A letter to the future?
Recensire un titolo come Season: A letter to the future non è mai semplice. Non tanto per chissà quali particolarità di gameplay quanto più per la sua natura eterea del racconto, così aperto ad interpretazioni da parte dei giocatori che, entrando nel campo della soggettività, rischia di essere mal percepito o compreso dai più, diventando di fatto un titolo non per tutti.
In Season non verrà mai affrontato chiaramente il significato di stagione, o quello che essa rappresenta, ma è facile capirne l’essenza di quella che è una fase ciclica che sta per chiudersi e dare spazio al nuovo, a qualcosa si sconosciuto.
Prima però di salutare questa stagione, la nostra protagonista dovrà farsi carico di un compito importante, ovvero abbandonare il proprio villaggio sperduto sulle montagne e intraprendere un viaggio che solo pochi hanno la fortuna di affrontare: collezionare i ricordi di luoghi e persone per tramandarli nella stagione successiva, prima che tutto venga spazzato via dall’arrivo di questo misterioso “reset” epocale.
Season: A letter to the future diventa quindi un walking simulator on the road, e in compagnia della nostra fida bicicletta scenderemo a valle per scoprire un mondo a noi totalmente nuovo e conoscere, anche se solo per un’istante, alcuni volti che segneranno per sempre il nostro viaggio.
Per tramandare i ricordi alle generazioni delle stagioni future dovremo annotare nel nostro diario ogni cosa che attirerà la nostra attenzione e per farlo avremo a disposizione una fotocamera istantanea e un registratore. Man mano che scopriremo nuovi luoghi il diario si arricchirà delle nostre esperienze rendendo l’avventura completamente personale ed intima.
Dovremo seguire anche delle specie di quest, che fungono più da linee guida che ci incanalano verso il progredire della storia. Le persone che incontreremo ci racconteranno invece delle loro vite, delle speranze o dei rimpianti, tutte emozioni smosse dall’arrivo della nuova stagione, che segnerà la fine e l’inizio di tutto.
Sebbene fino alla fine del racconto il concetto di stagione resti nebuloso, la storia di Season: A letter to the future si concentra su alcuni elementi costanti, come l’importanza di tramandare i propri ricordi alle generazioni future, siano questi bei momenti d’amore o le strazianti disgrazie di una guerra lontana.
Il concetto di memoria e preservazione passa attraverso i brevi racconti dei protagonisti di Season, che come spinti da un impeto confessionale, si lasceranno andare in struggenti soliloqui che parlano di legami spezzati, di speranze per il futuro o di amori che sopravvivono al passare del tempo.
Season: A letter to the future riesce a scalfire la scorza dura del giocatore puntando su un gameplay minimale e un racconto fortemente emozionali.
La raccolta dei ricordi passa prima dai nostri occhi. Il mondo in cui è ambientato Season: A letter to the future è un mondo che sembra sospeso nel tempo, lontano da tutto e tutti.
Ed ecco che le lunghe pedalate in bici, scendendo dai pendii del nostro villaggio fino a valle, diventano dei preziosi momenti di riflessione, in cui veniamo rapiti e mandati in estasi dagli immensi panorami che si stagliano di fronte a noi. Luoghi in cui la natura ha preso il sopravvento, abbandonati a se stessi e pronti ad accogliere la nuova stagione.
L’esplorazione sarà sempre guidata attraverso percorsi ben delineati, ma avremo abbastanza libertà per decidere i posti da visitare con la nostra bicicletta e appuntare nel diario.
La bellezza della valle prende vita attraverso un mondo quanto mai ricercato grazie ad un uso azzeccato del cell-shading, che pur non puntando al realismo grafico riesce a creare posti incantati capaci di rapire il vostro sguardo per minuti interi. Dalle distese d’acqua che si perdono a vista d’occhio, alle casse appollaiate sulle colline che abbracciano la valle, ogni panorama è uno scorcio da immortalare in foto e custodire con cura.
Al tempo stesso anche la musica e l’audio ambientale contribuiscono a rendere il viaggio quanto mai particolare ed evocativo. Su tutto i suoni che ci circondano ricoprono un ruolo da protagonista nel nostro viaggio che potranno essere catturati con il registratore e riascoltati in loop, con quella pace rilassante tipica del rumore bianco.
Su Playstation 5, Season: A letter to the future si avvale del supporto al feedback aptico del DualSense che ritroviamo nella pedalata della bicicletta, attivabile con i grilletti dorsali, che faranno resistenza ad ogni nostro affondo.
In Season: A letter to the future purtroppo non è presente un adattamento in italiano, elemento che rischia di diventare un ostacolo in un titolo così fortemente narrativo, per chi non ha una buona padronanza della lingua inglese.
Season: A letter to the future non è chiaramente un titolo per tutti. La nuova avventura di Scavengers Studio punta tutto sul mistero e sulle emozioni, con un racconto che fa della preservazione della memoria uno dei pilastri di questo gioco. L’esplorazione, e la scoperta, di un nuovo mondo che sta per finire è la spinta che vi servirà per intraprendere questo viaggio volto a raccogliere quante più testimonianze ed esperienze prima dell’arrivo della nuova stagione che fino all’ultimo resterà avvolta nel mistero, così come l’impatto che questa avrà nel mondo di gioco, lasciando il giocatore in balia delle sue supposizioni anche una volta arrivati i titoli di coda.