[amazon_link asins=’B071KC59P5′ template=’ProductAd’ store=’animmerd-21′ marketplace=’IT’ link_id=’4c565040-ca57-11e7-91d9-4dc1d4571f1b’]E’ passato quasi un’anno da quando Nintendo svelò al mondo la sua nuovissima Nintendo Switch. Uno dei molti elementi che balzo subito agli occhi dei fan (sopratutto a quelli del sottoscritto) fu la presenza di The Elder Scrolls V: Skyrim tra i vari titoli giocati nel trailer di lancio. Quei pochi secondi non solo confermavano il piano dell’azienda nipponica di aprirsi il più possibili ai titoli di terze parti ma inoltre portava sul tavolo la possibilità di poter esplorare la regione di Skyrim in portabilità. Molti di voi potranno dire: “eh ma se lo installi su un portatile è uguale”. Affermazione errata! Durante questa settimana in cui ho avuto modo di poter testare in anteprima il titolo, ho affrontato parecchie sessioni di gioco nelle situazioni più disparate, dai tragitti in metro ai lunghi viaggi in auto (dove ovviamente non guidavo) fino ovviamente alle sedute in bagno, situazione la stessa nintendo aveva già pubblicizzato in un suo spot di Mario Kart 8 Deluxe. Ora vi sfido a giocare su un portatile nelle medesime situazioni. Impossibile? no, ma decisamente scomodo. Ammetto quindi che da quel non troppo lontano Gennaio 2017, Skyrim entrò subito tra i miei titoli da avere su Nintendo Switch e finalmente dal 16 Novembre è disponibile ufficialmente sulla console nipponica. Vediamo dunque insieme come si comporta
“Stesso Skyrim, stesso posto, stesso bar”
Per quanto riguarda la storia e la trama, mi sembra ovvio dover sottolineare che si tratta sempre dello stesso Skyrim, con la stessa identica storia, le stesse quest e gli stessi bug. D’altronde si tratta di un gioco del 2011, un gioco però che ha fatto la storia del gaming e che ha sempre il fascino della prima volta. Nonostante conosca ormai ogni sasso presente nel fiume che taglia la cittadina di Riverwood e ogni guardia all’interno delle mura di Whiterun, ammetto senza problemi di essermi fatto ricatturare dalla storia del Sangue di Drago(Dovahkiin) e dalla sua missione di nel cercare di fermare la nuova minaccia dei draghi e di Alduin, il divoratore del mondo. Skyrim su Switch si presenta dunque condito di tutti i suoi 3 DLC Dawnguard, Hearthfire e Dragonborn, grandi assenti invece le Mod, introdotte di base con la versione remastered HD uscita su PS4 lo scorso Novembre e il cui supporto su Switch al momento non è previsto.
Sul lato tecnico Skyrim su Nintendo Switch gira a 720p con 30fps inchiodati. Dopo Doom ci troviamo dunque nuovamente di fronte ad un ottimo lavoro di portabilità con un ovvio downgrade grafico rispetto alle recenti versioni remastered uscite su console ma con una grafica comunque di tutto rispetto. Tornano inoltre i soliti bug tipici del titolo, che ormai sono diventati più una sua caratteristica, e viene introdotto il pieno supporto ai Joy-con. E’ infatti possibile sganciare i due controller dalla Switch e sferrare attacchi o scagliare frecce simulandone i movimenti che vengono poi registrati alla perfezione dalla tecnologia motion (fighissimo da giocare in casa, un po’ meno sulla metro). Aggiunto inoltre il supporto agli amiibo che una volta attivati faranno cadere dal cielo ricchi forzieri pieni di oggetti di vario tipo.
Conclusione
Skyrim è sempre Skyrim. Se siete fan del titolo e se vi perdete nel rigiocarlo almeno una volta ogni due anni è senza dubbio un’acquisto obbligato su Switch, dove la portabilità fa da padrona e la bellezza di addentrarsi un qualche quest a caccia di negromanti sull’autobus è infinita. Se invece dopo 7 anni passate a rigiocare a Skyrim in ogni versioni avete ormai raggiunto la sazietà, passate oltre o magari aspettate l’ormai prossima versione VR del titolo per entrare letteralmente nel magico mondo di Skyrim.