Nel 2017 la fiorente collaborazione tra Saber e Focus Interactive diede origine a MudRunner, successore di qualità del titolo poco riuscito Spintires e uno dei risultati più convincenti nel panorama videoludico inerente all’Off-Road. All’epoca tutti restammo ammaliati dalla gestione della componente open world e dall’incredibile fisica applicata sia ai veicoli che agli elementi ambientali. Per questo motivo, a distanza di tre anni, ecco che gli sviluppatori hanno pensato bene di riproporre la stessa formula di gioco con un nuovo titolo che vi andremo a recensire tra pochissimo: SnowRunner.
SnowRunner: mappe enormi con tante cose da fare
Appena avviato il gioco ci rendiamo conto che SnowRunner è un gioco davvero immenso sia nelle attività che nella grandezza delle mappe. Il titolo, infatti, include ben tre nuove regioni –Michigan, l’Alaska e il Taimyr (Russia) – con ambientazioni differenti, ma interconnesse. Ci sposteremo tra gli Stati Uniti e la Russia e visiteremo vari biomi che metteranno a rischio anche i giocatori più navigati. Ogni regione, a prima vista, presenta una grafica sbalorditiva e, sebbene di ciò ne parleremo più avanti nel dettaglio, rappresenta senz’altro uno dei punti a favore del gioco.
SnowRunner in ogni caso incentra il proprio gameplay nel ruolo di trasportatore del protagonista che andremo ad impersonare. Fin dai primi minuti di gioco saremo riempiti di contratti e di incarichi di ogni tipo e difficoltà passando dalla costruzione di un ponte, al recupero di un mezzo in panne passando per la sistemazione di una frana e il trasporto di carichi delicati. Come se non bastasse, disseminati per l’ampia mappa grande più di 30 chilometri quadrati, saranno presenti delle missioni nascoste che in caso di superamento ci permetteranno di guadagnare non pochi soldi. Le missioni, gli incarichi e le sfide, nonostante si assomiglino molto tra di loro, cambiano nell’approccio e nelle insidie: capiterà, infatti, di dover riparare degli oleodotti, ma a differire saranno i modi come raggiungere l’obiettivo finale e il manto stradale con cui dovremo combattere.
Un gioco improntato al realismo, ma con qualche semplificazione
Infatti, anche se l’intero gameplay è incentrato sulla logica del sandbox, non vi è un unico modo di svolgere i compiti e ogni cosa può essere portata a compimento a seconda delle abilità e delle volontà di ogni singolo giocatore. Questa è la caratteristica principale di SnowRunner, poiché ogni volta che salirete a bordo del vostro camion o fuoristrada non saprete mai cosa potrete trovare lungo il vostro tragitto o quali insidie la mappa vi farà vivere. Ogni scenario è diverso e ugualmente impervio e sarete costretti a guidare all’interno di terreno ghiacciati, letti di fiumi, terreni fangosi o melmosi e tant’altro. Sono poche, infatti, le strade asfaltate presenti nelle mappe che si limitano unicamente alle vie cittadine e ad alcune strade principali esterne. Questo è forse l’aspetto, invece, meno convincente poiché limita notevolmente il realismo portando all’esagerazione alcuni terreni e alcune situazioni che difficilmente possono ricondursi alla realtà.
Ciò che è chiaro è che i tratti di strada da percorrere con l’acceleratore schiacciato al massimo si contano davvero sulle punte delle dita e anche un piccolo passo falso potrebbe portare a dover ricominciare la missione. Il gioco, infatti, aiuta il giocatore nei momenti più difficili, ma lo fa con una certa filosofia improntata all’impegno costante dell’utente: nei momenti più difficili, quando ad esempio si rimane impantanati nel fango, si possono sfruttare solo tre possibilità, ossia verricello, recupero rapido o recupero manuale (solo in modalità cooperativa multiplayer). La prima permette di usare un verricello che, legato ad un albero o un qualsiasi elemento di gioco che non sia una roccia o un’abitazione, permette di trainare il veicolo fuori dal problema. Se quest’ultima non dovesse funzionare si può usare un altro veicolo per trainare quello in difficoltà oppure, se questa possibilità dovesse essere anch’essa infattibile, si può usare il recupero rapido che è una sorta di teletrasporto verso la base. Qui potremo migliorare l’equipaggiamento del mezzo o cambiarlo con un altro presente nel garage affinché si possa ricominciare la missione senza i precedenti problemi.
Altre piccole semplificazioni al gameplay sono date dalla gestione del carburante e dai danni meccanici: la prima è settata a livelli molto generosi tanto che a volte ci si chiede quando la benzina potrebbe realmente terminare e in ogni caso in giro per la mappa sono disseminati decine di distributori che permetteranno di ricaricarla gratuitamente, la seconda invece avviene automaticamente quando si entra all’interno di uno dei garage e avverrà, anch’essa, in maniera totalmente gratuita. In parole povere gli sviluppatori hanno preferito dare risalto al realismo della guida invece che al realismo di contorno. Una scelta che potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma che troviamo logica dal punto di vista del gameplay. Nonostante questo, il negozio sarà molto importante all’interno del gioco poiché permette di acquistare miglioramenti fondamentali per i veicoli e un gran numero di mezzi spesso insostituibili per alcune missioni. Ad esempio i camion sono fondamentali per il trasporto di merci anche di grosse dimensioni e peso, mentre i fuoristrada saranno necessari per andare a sbloccare nuove aree e raggiungere le torri di avvistamento che consentono di rendere visibili alcuni pezzi di mappa per avere ancora più missioni e punti focali nella cartina.
Apriamo una parentesi sul parco veicoli che presentano anche una curatissima visuale interna grazie a licenze di tutto rispetto come Hummer, Caterpillar e Chevrolet. Vi sono anche veicoli altrettanto curati dal nome inventato, ma che prendono spunto da modelli e marche reali come ad esempio Azov che si rifà perfettamente al brand russo Kamaz e che produce autocarri indicati per i trasporti in territori ghiacciati o innevati come appunto la fredda Russia. Sempre in relazione ai veicoli, grande cura per i rimorchi e per la personalizzazione: i primi possono essere recuperati in giro per la mappa o acquistati e variano sia per tipologia di pianale (coperto, libero, con la gru, con il sensore di terremoti e quant’altro) che per l’utilità, la seconda consente di stravolgere totalmente un veicolo fin dalla potenza del motore per arrivare anche alla trazione e al semplice colore della carrozzeria. Ad esempio la trazione integrale e il differenziale bloccabile sono due tra le cose fondamentali per poter portare il proprio veicolo su ogni terreno. Per sbloccare molte delle migliorie più importanti, però, serve raggiungere un certo livello che aumenterà man mano che saranno raggiunti dei progressi grazie al superamento di eventi, missioni o compiti.
Un piccolo sguardo al multiplayer cooperativo
Tutto ciò può essere compiuto anche in multiplayer cooperativo ed è forse una delle chicche più interessanti di questo SnowRunner. Infatti il gioco può essere giocato fino a quattro giocatori in modalità cooperativa con la possibilità di inserire delle mod create dalla community e qui entra in gioco davvero l’aspetto simulativo che ti porta ad aiutare i compagni in difficoltà e a ideare le migliori strategie per raggiungere l’obiettivo finale nel migliore dei modi. Avrete a disposizione tutti i veicoli da voi acquistati e potrete svolgere un gran numero di missioni nelle stesse mappe della modalità singolo giocatore, ma con le risate e l’organizzazione di un vero e proprio team di consegne.
Fisica perfetta, ma qualche sbavatura tecnica è comunque presente
Passiamo adesso al lato tecnico e oltre a confermare la sopracitata bellezza estetica non possiamo non citare l’eleganza e la magnificenza del motore fisico Swarm Engine. Gli sviluppatori hanno creato un lavoro impeccabile su ogni veicolo rendendo efficace e realistica le differenze oggettive tra un fuoristrada e un grosso autoarticolato. Tutti i veicoli hanno la loro fisica e ciò si può notare dal momento dell’acquisto quando si mette in moto fino a quando arriviamo in un terreno accidentale. Il modo in cui si modella il terreno al nostro passaggio, il modo in cui ciò varia in base al peso del nostro veicolo e alla sua velocità e soprattutto il diverso controllo da applicare anche in base al carico che si trasporta sono aspetti fondamentali per un gioco di tale livello e realizzati in una maniera impeccabile.
Questa perfezione tecnica è, per certi versi, anche l’unico motivo per cui SnowRunner non è un gioco per tutti: si tratta, infatti, di un gioco estremamente lento e tecnico che non va bene per coloro i quali cercano pura adrenalina, velocità e bassa simulazione. Bisogna essere pazienti, calmi e tecnici anche nella guida poiché i veicoli si pilotano come fossero, appunto, dei mezzi reali e in base alla vecchiaia possono anche non avere servosterzo portando ad enormi difficoltà nel controllo. Ci sono missioni, poi, che sono talmente lunghe e con percorsi tortuosi che prima di intraprenderli conviene fare un giro con un fuoristrada, sbloccare le torri di avvistamento e dopo decidere la giusta strada da seguire grazie all’indicatore di direzione manuale. Non bisogna mai dimenticarsi di seguire lo stato dello vettura, il carburante e l’usura generale delle sospensioni e del motore poiché in qualunque momento può esserci un guasto. Per ultimo, ma non per importanza, non esiste il respawn dei veicoli e dei rimorchi, ma c’è l’autosalvataggio. Questo significa che se posizioneremo un veicolo in un punto strategico con l’idea che tanto prima o poi se ne andrà, in realtà dovremo essere noi a spostarlo prima o poi aumentando ancora di più le attività da compiere.
Interessante anche il ciclo giorno e notte con il meteo dinamico. La notte è il momento più insidioso e pericoloso a causa di nebbie fitte e venti forti oltre a nevicate improvvise nei luoghi più freddi che spingono i giocatori meno coraggiosi a parcheggiare il veicolo e attendere l’alba. In questi casi abbiamo notato, però, una piccola sbavatura tecnica nelle luci le quali una volta accese illuminano effettivamente il paesaggio difronte a noi, ma non vi è l’animazione dell’accensione. In parole povere i fari non si accendono effettivamente, ma illuminano comunque. SnowRunner, infatti, presenta solo delle piccole sbavature tecniche di poca gravità, ma che non lo rendono un titolo perfetto. Ad esempio la distruttibilità del veicolo e alcuni movimenti che compie soprattutto vicino ai guardrail non sono sempre perfetti, la telecamera è un po’ imperfetta soprattutto negli spazi più ristretti e in presenza di molta vegetazione, nella versione console mancano gli specchietti retrovisori, mancano anche i veicoli degli NPC rendendo i territori esplorabili praticamente morti e infine l’hud è poco immediato con combinazioni di tasti poco immediate. Infine una veloce menzione al comparto audio che presenta una colonna sonora semplice, ma intrigante e dei suoni sia ambientali che dei veicoli praticamente perfetti senza alcuna sbavatura.