Settimo episodio per Solar Opposites, ecco cosa ne pensiamo
La settima puntata di Solar Opposites è totalmente incentrata sulle avventure degli umani in miniatura, prigionieri del terrario costruito da Yumyulack. L’ultima volta, la loro trama era risultata un po’ debole, ma fortunatamente si è riscattata nel migliore dei modi, regalandoci forse quello che – per adesso – è il miglior episodio della prima stagione. Per cominciare, la solita sequenza di apertura è stata eliminata a favore di un semplice testo a caratteri bianchi su sfondo nero, che preannunciano allo spettatore il mood di tutta la puntata, non più in stile sit-com, ma una sorta di drammatico film d’azione, che segue da vicino la difficile situazione della Resistenza del popolo del terrario. Popolo che vuole a tutti i costi il rovesciamento del loro leader, dimostratosi sempre più corrotto.
Ogni stratagemma narrativo, qui, funziona alla perfezione e anche il modo in cui veniamo iniziati alla storia, che ha portato alla consacrazione del gruppo di ribelli, è a dir poco geniale. Infatti, grazie all’introduzione del personaggio dell’omino del latte, mentre ne seguiamo le vicissitudini, impariamo a conoscere meglio anche gli altri protagonisti. Si rivela, insomma, un veicolo narrativo attraverso cui assistiamo alla crescita e allo sviluppo della Resistenza.
Inoltre, il fatto che addirittura i personaggi secondari qui presenti abbiano a loro volta un background ben strutturato, rende ancora meglio l’idea di quanto quello sia effettivamente un micro universo vivente del tutto credibile. Mi è piaciuto molto come sono stati approfonditi i personaggi di Cherie, Tim e Jean-Pierre che, nonostante ci venga presentato all’inizio in maniera frivola, finisce per diventare un soggetto chiave nella storia, uscendo di scena decisamente a testa alta.
In quanto a comicità, questo episodio di Solar Opposites è senz’altro meno divertente rispetto ai precedenti, eppure questo non mina il ritmo generale della storia. Certo, le gag sono presenti, ma sono meno ridondanti e ben spalmate sui venticinque minuti di durata.
A volergli trovare un difetto, possiamo dire che la settima puntata, per quanto sia più matura negli argomenti affrontati e più introspettiva, costringe lo spettatore a dover fare i conti con tantissimi nuovi personaggi tutti insieme, per non parlare del già anticipato cambio di tono a cui, probabilmente, i meno esperti (o coloro che si aspettano solo comicità becera da Solar Opposites) faranno fatica ad apprezzare fino in fondo.
Eppure, trovo che questa avventura in stile gangster movie sia, come anticipato, una delle migliori scelte di stile messe in atto dallo show televisivo, dando prova di come, spesso, cambiare prospettiva si riveli una mossa vincente.