Songbird Symphony – La Recensione

songbird symphoy

Songbird Symphony è la storia di un uccello che si crede una star di Broadway.

Videogiochi e musica sono un binomio che vive in simbiosi fin dall’alba dei tempi. Dai folli esperimenti di Tetsuya Mizuguchi (REZ, Lumines) a veri e propri rhythm game, dove la musica la fa da padrone.

Songbird Symphony, dei singaporiani Joysteak Studios, si pone come uno strano ibrido dove platform e musica si fondono insieme per proporvi un musical interattivo.

Versione testata: Nintendo Switch

Il brutto “pulcino”

Songbird Symphony reinterpreta la favola del brutto anatroccolo. Birb, un tenero pulcino, vive con suo zio e gli altri pavoni nel cuore della foresta. La vita per il piccolo Birb però non è tutta rosa e fiori, venendo schernito ed emarginato da quelli che dovrebbero essere i suoi amici.

Preso dallo sconforto e dalla voglia di saperne di più sulle sue origini si recherà dal saggio Gufo che vive sull’albero più alto della foresta. Li scoprirà la sua vera natura, e aiutato dal Gufo stesso, dovrà partire all’avventura per recuperare le sinfonie del bosco custodite dalle altre tribù di uccelli, che gli consentiranno scoprire le sue vere origini.

L’avventura di Birb si sviluppa come un classico platform indie, dove la musica in questo caso servirà a portare avanti la narrazione, proprio come in un musical. I dialoghi si svolgeranno a tempo di musica con un indicatore in stile karaoke, facendo da apripista alla parte rhythm game, il cuore del gioco.

La formula scelta è quella del “Simon Says”, ovvero quella di ripetere la sequenza a video il più fedelmente possibile.

Ogni combattimento proporrà una serie di schemi diversi, con soluzioni ritmiche dalla difficoltà crescente, ma tutte con l’obiettivo di premere il tasto giusto, con il giusto tempismo. La difficoltà delle prove da affrontare crescerà man mano che ci avventureremo nella storia, e Birb imparerà nuove “note”. Dalle 2 di partenza (Su e X), si aggiungeranno nuove battute, complicando gli schemi e i tempi di reazione (con le note trattenute).

Insomma si parte delicatamente per poi trascinare ingenuamente il giocatore in sfide decisamente impegnative, che richiederanno più di un tentativo per riuscire a realizzare un punteggio decente. Consapevoli di questa difficoltà crescente, il team di Joysteak Studios è venuta incontro ai giocatori eliminando dal gioco ogni forma di game over, sia dalle sezioni ritmiche, che da quelle platform.

Così facendo sarà possibile per tutti affrontare il gioco, mentre chi vuole superare i propri limiti potrà farlo liberamente riaffrontando le varie canzoni.

Songbird Symphony è diviso in più aree interconnesse fra loro.  Qua il gioco si comporta come un classico platform, dove il focus del gameply si concentra sull’esplorazione e la risoluzione di puzzle ambientali. Niente nemici sui quali saltare in testa, o trappole mortali. Come per la parte ritmica, vige la regola del “non si muore”.

Le sfide e gli enigmi proposti, nella loro semplicità, sono ben integrati nel level design. Si tratta per lo più di attivare interruttori, recuperare oggetti chiave o spostare piattaforme per creare passaggi per blocchi o per raggiungere nuove aree, il tutto sempre coinvolgendo la musica e il ritmo. Portando a termine il compito verremo premiati con delle note musicali che ci permetteranno di avanzare nella storia.

Come CATS ma con gli uccelli.

Songbird Symphony è completabile nel giro di 4/5 ore, tempistica che consente di completarlo al 100%, collezionabili compresi (delle piume d’uccello sparse qua e là). La rigiocabilità è alta, grazie allo stimolo del volersi migliorare canzone dopo canzone realizzando punteggi sempre più alti. Il tutto grazie anche al Song Compendium, modalità extra sbloccabile una volta completato Songbird Symphony, e che permette di riaffrontare il liberà le varie canzoni.

L’assenza di game over potrebbe scoraggiare qualcuno sul lato della sfida e della difficoltà, ma essendo tutto improntato come un musical interattivo, questa scelta non stupisce più di tanto ed è ben giustificata. Songbird Symphony nella sua semplicità è un avventura che riesce ad intrattenere, grazie a qualche momento comico azzeccato e alla bontà della sua colonna sonora.

Infatti, nonostante si resti nel campo della chiptune le varie tracce musicali ben si sposano con lo stile del gioco. Potremmo lamentarci nell’assenza di una linea cantata, specie nelle parti dei dialoghi che alternano le fasi degli scontri, ma tutto sommato l’uso di sonorità midi assolve allo scopo, senza distrarre troppo dalla sfida.

Il tema principale sarà ripreso in più momenti, diventando un vero tormentone che vi accompagnerà per tutta l’avventura.

Songbird Symphony è disponibile in più lingue, ad esclusione dell’italiano. Nonostante l’assenza della nostra lingua, la semplicità dei dialoghi inglesi permetterà anche ai meno pratici di capire a pieno ogni singola battuta.

 

Anche graficamente ci troviamo tra le mani un prodotto semplice costruito sulla base di una buona pixel art.

Sebbene la realizzazione del mondo di Birb non impressioni per la sua resa, risultando forse abbastanza banalotta e priva di guizzi creativi (con tanto di qualche problemino tecnico che ne mina la fluidità), a fare la parte del leone è il set di animazioni del pulcino e degli abitanti della foresta.

Queste, al contrario del level design, sono ben studiate e varie, specie durante le esibizioni, che diventano un vero e proprio spettacolo per gli occhi e le orecchie.

Songbird Symphony sarà disponibile dal 25 Luglio su Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC.